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Film da Vedere

The Bye Bye Man: il film di Stacy Title ci conduce ai confini della ragione, laddove penetrano allucinanti paranoie, che portano angoscia e morte

Più che un horror in senso stretto, The Bye Bye Man può essere considerato un thriller psicologico. In questo senso, svolge egregiamente il suo lavoro, prendendo in ostaggio lo spettatore per farlo sprofondare in una spirale di avvolgente paranoia

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Qualcuno l’ha bollato frettolosamente e piuttosto ingiustamente come film non riuscito, imputandogli la colpa di non suscitare un efficace terrore. Chi scrive, invece, è persuaso che The Bye Bye Man, basato sul capitolo “The Bridge to Body Island” del romanzo The President’s Vampire di Robert Damon Schneck , funzioni più che discretamente, laddove il suo intento (della regista Stacy Title e degli sceneggiatori, lo stesso Schneck e Jonathan Penner) è quello di catturare lo spettatore in una spirale di paranoia che, lentamente ma inesorabilmente, viene a crearsi durante lo scorrere dei 92 minuti di visione.

Lo spauracchio del The Bye Bye Man, assieme al suo cane mostruoso e sanguinario, costituisce il pretesto per tessere una narrazione in cui ciò che davvero conta è la messa in scena di un precipitare verso un mondo di allucinazioni, di distorsione della percezione della realtà, e, dunque, a provocare sgomento non può essere, evidentemente, l’ennesima, tipica trovata di qualunque filmetto horror, quanto, invece, il coinvolgimento psicologico di chi guarda, il quale, non potendo fare a meno di immedesimarsi nel terzetto dei protagonisti, Elliot, Sasha e John (Douglas Smith, Cressida Bonas e Lucien Laviscount), insieme ad esso vive il terrore di potersi ritrovare in una situazione in cui realtà e immaginazione fatalmente si confondono, provocando effetti devastanti.

Don’t think it, don’t say it”: l’ossessivo mantra snocciolato ininterrottamente durante il corso del film incarna esemplarmente la volatilità del delirio cui si cerca di dare corpo; non a caso assistiamo all’inquietante sequenza in cui, con un flashback , la regista ci riporta all’antefatto, avvenuto quarant’anni prima, durante il quale osserviamo il giornalista Redmon intento a imbrattare ogni angolo della sua casa con quelle poche parole, nella speranza di riuscire a togliersi dalla mente il pensiero ostinato che lo tormenta. Ma, per l’appunto, è un pensiero, una fantasia incontrollabile, che si è spaventosamente autonomizzata, rendendo infernale la vita di coloro che, prima o dopo, hanno avuto accesso a quella parte buia della ragione, in cui svanisce la soglia che separa la realtà dall’immaginazione, la normalità dalla follia. È esattamente lì che vuole condurci Stacy Title, e allora, a conti fatti, non si può negare che abbia raggiunto il suo obiettivo. In questo senso, più che un horror, The Bye Bye Man,  a rigore, potrebbe essere definito un thriller psicologico, ma non per questo lo si può a priori criticare, laddove anziché utilizzare i soliti stratagemmi per sortire lo spavento tanto desiderato, preferisce prendere in ostaggio lo spettatore con una raffinata tela di suggestioni, all’interno della quale lentamente catturarlo.

E, in tal senso, il film di Title è perfettamente riuscito, in grado com’è di destare l’attenzione senza mai annoiare, con una sarabanda di apparizioni, di elucubrazioni terrificanti, di paranoie, che scorre fulminea sullo schermo incenerendo lo sguardo (e la mente).

Pubblicato e distribuito da Midnight Factory, la collana horror di Koch Media, The Bye Bye Man è disponibile in dvd (limited edition dvd + booklet), in formato 1.85: 1, con audio in italiano e inglese (DD 5.1) e sottotitoli opzionabili. Nei contenuti speciali: B-Roll, Interviste, Trailer.

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  • Anno: 2016
  • Durata: 92'
  • Distribuzione: Midnight Factory
  • Genere: Horror
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Stacy Title