Plaion pictures aggiunge alla propria collana Midnight Gold il blu-ray de La casa di Mary, diretto nel 1982 da James W. Robertson. Un nome noto per lo più come direttore della fotografia ma che, appunto, ad inizio anni Ottanta regalò questo piccolo cult alla celluloide dell’orrore. Un cult che tanti appassionati non più giovanissimi ricordano senza alcun dubbio trasmesso spesso dalle emittenti televisive locali nel decennio in cui spopolarono i Duran Duran. Un cult oltretutto dalla distribuzione curiosa, considerando che l’Italia fu il primo paese in cui raggiunse il grande schermo.
Inaugurando oltretutto la titolazione italiana che volle il sostantivo “casa” per tante pellicole mirate a far paura.
In quanto non dimentichiamo che il film di Robertson s’intitola in patria Superstition e che La casa di Sam Raimi sarebbe approdato soltanto successivamente dalle nostre parti. Ma di cosa parla La casa di Mary? La dimora in questione è quella si trova in una vecchia tenuta di proprietà della Chiesa ma in cui si verificano spesso strane morti. Eventi che portano i reverendi Harry e David, ovvero Stacy Keach Sr. e James Houghton, a mettersi a disposizione dell’ispettore Sturgess alias Albert Salmi. Mentre le uccisioni continuano a susseguirsi ai danni dei nuovi arrivati nel posto e fa la sua misteriosa apparizione la bionda bambina Mary.

Quest’ultima interpretata da Kim Marie, nel corso di oltre un’ora e venti di visione destinata a rivelarsi influenzata da vari filoni dell’horror. A cominciare dal fatto che il tema dell’abitazione maledetta era allora fresco di successo grazie ad Amityville horror di Stuart Rosenberg. Come era fresco di successo anche il primo Venerdì 13, la cui ambientazione sfruttava un lago non troppo dissimile dallo stagno qui presente. E, in fin dei conti, proprio come nella saga jasoniana è la fantasia sfoggiata negli omicidi a rappresentare il punto di forza del lungometraggio. Tra una testa che esplode all’interno di un forno a microonde, un tizio impiccato e un altro diviso in due parti da una finestra ghigliottina.
Senza contare la lama circolare di una sega elettrica che trapassa un corpo e un’altra vittima stritolata da un torchio.
Al servizio di uno spettacolo tanto semplice e veloce quanto efficace che abbraccia a tutti gli effetti la struttura da slasher movie. Guardando, al contempo, al gotico britannico e, perché no, a quello nostrano. Perché le varie sciagure inscenate ne La casa di Mary pare siano riconducibili ad una donna condannata a morte per stregoneria secoli addietro. Il trailer inglese sottotitolato in italiano, trenta minuti di intervista a Houghton e circa ventiquattro al regista occupano la sezione extra del disco. Racchiuso in custosia amaray inserita in slipcase cartonato e corredato di booklet e una card da collezione.