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Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores, un film che arriva dritto al cuore

Dopo aver diretto i due capitoli de Il ragazzo invisibile, Salvatores ritorna al cinema con un film che riesce a descrivere con delicatezza un tema complesso come quello della diversità. Tutto il mio folle amore arriva dritto al cuore

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Non è sempre facile parlare della diversità, si finisce a volte con il cadere nel patetico, ma in quest’ultimo lungometraggio di Gabriele Salvatores, Tutto il mio folle amore, presentato fuori concorso alla 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, liberamente tratto dal romanzo Se ti abbraccio non aver paura, scritto da Fulvio Eras, il regista riesce a toccare l’animo umano raccontando la sorprendente storia tra un padre e un figlio.

Vincent è un ragazzo sui sedici anni, il cui autismo non ha mai rappresentato un problema per sua madre, Elisa, interpretata da una bravissima Valeria Golino, la quale ha cresciuto il figlio insieme al suo compagno Mario (Diego Abatantuono), padre adottivo del ragazzo. Un figlio nato da una breve relazione con Willy (Claudio Santamaria), cantante squattrinato, autoproclamatosi “il Modugno della Dalmazia”, il quale l’abbandona subito dopo aver saputo il suo stato di gravidanza. Vincent è cresciuto con la consapevolezza di non essere figlio di Mario. Una sera, Willy ritorna, deciso a conoscere quel figlio mai visto, scoprendo che non era proprio come se lo immaginava.

Dopo aver diretto i due capitoli de Il ragazzo invisibile, Salvatores ritorna al cinema con questa toccante opera che è un inno alla diversità, girata in parte a Trieste e l’altra lungo le strade deserte dei Balcani, scegliendo di raccontare con delicatezza il difficile tema dell’autismo. Il rapporto tra Willy e Vincent sembra essere lo stesso che hanno i protagonisti de Le chiavi di casa (2004) di Gianni Amelio, laddove anche in quell’opera si parlava del rapporto di un padre verso il figlio portatore di un handicap, seppure in modo del tutto differente. Il viaggio che i due compiono lungo i Balcani sarà un’occasione per conoscersi e imparare ad amarsi. Giulio Pranno, giovanissimo interprete di Vincent, si cala perfettamente in un ruolo difficile e complesso, rivelandosi un attore di grande talento. È nata una giovane promessa del cinema italiano. La chimica che si è creata tra lui e Santamaria è visibile in tutte le scene che li vedono insieme, entrambi riescono a tratteggiare un bellissimo rapporto padre-figlio.

Tutto il mio folle amore è un film che riesce a descrivere con delicatezza un tema complesso come quello della diversità, dove è davvero difficile trattenere le lacrime. La stupenda colonna sonora firmata da Mauro Pagani fa da sfondo al percorso di crescita umana che i due protagonisti compiono durante il viaggio. È un film che arriva dritto al cuore. Se ne consiglia senza dubbio la visione.

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  • Anno: 2019
  • Durata: 97'
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Gabriele Salvatores