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‘Ho visto un re’ Una favola che racconta il dramma

Ho visto un re è una favola a tutti gli effetti, utile a raccontare un preciso e doloroso spaccato storico anche a un pubblico più giovane

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Dopo il passaggio al 42esimo Torino Film Festival, arriva in sala – dal 30 aprile con Medusa Film – Ho visto un re di Giorgia Farina. Ispirandosi a fatti realmente accaduti, la cineasta romana, classe 1985, confeziona un vero e proprio gioiello. La commedia funge da filtro per il dramma della realtà raccontata – la pellicola è ambientata durante la metà degli anni Trenta in Italia, tra fascisti e colonialismo – e il punto di vista di un bambino accompagna gli spettatori a vivere una favola che fa riflettere ed emozionare.

Ho visto un re | La trama

Emilio (il sorprendente Marco Fiore) ha dieci anni e milita tra i giovani balilla. Non per sua scelta, sia chiaro. Se fosse per lui, non farebbe altro che vivere nel suo mondo immaginario, al fianco di Sandokan, nel ruolo del tigrotto Sabau. Ma il papà, Marcello (Edoardo Pesce), è il podestà di Rocca Secca, fascista convinto e deciso a ottenere un incarico di maggiore prestigio, che lo faccia risplendere agli occhi di Mussolini. Motivo per cui il bambino deve rispettare delle regole ferree e seguire i dettami del genitore. Non potendo contare neanche sul’appoggio della mamma Regina (Sara Serraiocco), Emilio si allontana ogni volta che può e inventa incredibili avventure.

ho visto un re

Il giorno in cui nella gabbia del pavone, di fronte a casa sua, viene imprigionato un Ras etiope (Gabriel Gougsa), il bambino riconosce il protagonista dei libri che tanto ama. Rivolgendosi a lui come Sandokan, Emilio inizia con il giovane straniero un rapporto fatto di piccoli gesti che celano grandi attenzioni. Ovviamente, Marcello non ne sarà affatto felice e tenterà di mandare in collegio il figlio.

Sii marziale e pensa al Duce.

L’importanza di una favola

Sulla scia di un aprezzatissimo JoJo Rabbit – anche la locandina richiama la pellicola di Taika Waititi con i personaggi che spuntano intorno al protagonista – Ho visto un re ha le sembianze di una favola che cela il dramma della realtà. Dopo essersi imbattuta in una storia alquanto originale, la regista sceglie di adattare per il grande schermo l’infanzia di Guido Longobardi, oggi rinomato giornalista. Nasce così un’opera capace di mescolare la leggerezza alla tragedia, l’ironia alla sofferenza, l’amicizia alla solitudine. Il piccolo Emilio funge da cartina tornasole per lo spettatore, che osserva tutto dal suo punto di vista. I dettami del padre podestà, “credere obbedire combattere” gli vanno davvero troppo stretti. Per uno come lui, abituato a sognare in grande, i confini quasi non esistono.

Molliamo gli ormeggi.

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L’unico che sembra capire e supportare questo suo spirito, è lo zio Fausto (un superbo Lino Musella), sensibile, generoso ed elegante. Quando all’orizzonte compare il Ras, figura esotica e selvaggia, Emilio instaura con lui un rapporto particolare e profondo, che lo trasporta magicamente nei libri che ama leggere. A differenza dei genitori, che appaiono distanti e sordi alle sue richieste – implicite o esplicite che siano – lo straniero lo ascolta e lo comprende. La storia di formazione si unisce alla Storia di una nazione, raccontando quelle che erano le paure ma anche il coraggio degli uomini e delle donne alle prese con le conseguenze della guerra, delle incursioni colonialiste, del fascismo.

*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

Ho visto un re

  • Anno: 2024
  • Durata: 100
  • Distribuzione: Medusa Film
  • Genere: commedia
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Giorgia Farina
  • Data di uscita: 30-April-2025