La 23esima edizione del Rome Independent Film Festival ospita i componenti dell’APIC (Associazione Produttori Indipendenti Cortometraggio) in un incontro con i finalisti del concorso del RIFF per soggetti e sceneggiature.
All’evento, svoltosi presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma, moderato da Fabrizio Ferrari (Direttore di RIFF), hanno preso parte Alessandro Costantini (Presedente APIC), Filippo Montalto (Andromeda Film) e Alessandro Tartaglia Polcini (Produttore Own Air), che hanno illustrato il loro progetto produttivo, confluito nella fondazione dell’APIC, con la convinzione di creare le migliori condizioni produttive per il cortometraggio, inserendolo nella prassi produttiva industriale, e diventando così un modello di business credibile e stabile per le società di produzione indipendenti italiane.
APIC: Il cortometraggio come forma di produzione industriale
“Per i cortometraggi abbiamo creato APIC, perché oggi, almeno in Italia, lo short film è considerato solo una palestra per giovani autori. Noi vogliamo che diventi un prodotto industriale, come succede in tutti gli altri paesi del mondo”.
Sono le parole di Andrea Costantini, che prosegue rimarcando l’intenzione di dare il giusto valore e la vera identità al cortometraggio che per Alessandro Tartaglia Polcini è da considerare, a tutti gli effetti, un genere cinematografico, al pari della commedia o del dramma. Costantini Montalto e Tartaglia Polcini, con l’APIC, hanno dato vita a un’associazione di categoria, costituendo una rete di produttori indipendenti, con l’obiettivo di alzare il livello delle conoscenze e delle competenze industriali di tutti i passaggi per la realizzazione e la produzione audiovisiva. È questo il principale obiettivo di APIC che vuole creare un modello di business solido e duraturo.
Alessandro Tartaglia Polcini, poi, estende il discorso su più fronti, rammentando quanto sia importante formare sceneggiatori, ma anche registi, capaci di riconoscere la vera professionalità del produttore a cui hanno affidato il loro progetto, che può usufruire di risorse economiche messe a disposizione dai tanti bandi.
Scrivere per il cinema
È proprio a questo punto che l’incontro organizzato dal RIFF, con i componenti dell’APIC, ha dedicato un particolare interesse. I bandi rappresentano una preziosa risorsa per chi vuole fare cinema, ma spesso non vengono intercettati dagli interessati, perché hanno ingaggio troppo alti e l’APIC desidera offrire ai nuovi autori di cinema gli strumenti appropriati per aggiudicarsi le risorse messe a disposizioni.
L’incontro prosegue entrando in merito dei bandi messi a disposizione dalle varie Film Commission, che richiedono elementi riconoscibili alla territorialità. È per questo che uno sceneggiatore, con la propria scrittura per il cinema, deve individuare appigli reali con le tante realtà regionali e soprattutto deve avere un approccio di tipo industriale. Gli sceneggiatori, quelli bravi, non possono mai perdere di vista il principio che ogni parola scritta in sceneggiatura ha un costo ben preciso. È questo il pensiero di Alessandro Tartaglia Polcini, che con la sua Own Air ha prodotto diverse opere a basso costo, capaci però, di aggiudicarsi prestigiosi riconoscimenti, come il cortometraggio La gita di Salvatore Allocca.
“Scrivete pensando al costo di quello che scrivete. Con questo non voglio ostacolare la vostra creatività, ma noi rappresentiamo una realtà produttiva indipendente e abbiamo, spesso per scelta, un budget limitato; sufficiente, però, per realizzare e produrre una buona opera”.
I finalisti del concorso soggetti e sceneggiature incontrano l’APIC
L’incontro promosso dal Rome Independent Film Festival con l’APIC si è concluso con una serie di pitch, una sintetica ed efficace esposizione dei progetti finalisti per il concorso soggetti e sceneggiature della 23esima edizione del RIFF.
Marco Minicangeli che presenta la sceneggiatura per un lungometraggio noir ambientato a Roma, con protagonista un ex poliziotto, implicato nel mondo delle scommesse clandestine.
Luca Murri Fabiano presenta il soggetto per un lungometraggio, con protagonista un pittore in crisi, dopo la morte del proprio figlio.
Marco Ballini presenta il soggetto per un lungometraggio che racconta un viaggio nel tempo, con ritmi e le atmosfere da commedia.
Laura Nuti, invece, presenta un thriller psicologico ambientato in una Venezia minacciata da un pericoloso serial killer.
Con Sara Mancini si passa alla sezione cortometraggio, con una vicenda dedicata a una ragazza di quattordici anni che scopre l’autoerotismo.
Ilenia Rubini presenta la sceneggiatura per un cortometraggio drammatico, con protagonista una bambina che vive la fobia dell’acqua, dopo aver subito tanta violenza.