In programma al RIFF – Rome Independent Film Festival 2024, Next to Nothing, lungometraggio di esordio del regista polacco Grzegorz Dębowski. In concorso nella categoria di Miglior Lungometraggio.
Next to Nothing: la trama
In un piccolo villaggio nella campagna polacca, la comunità locale di contadini si ritrova a lavorare per far fronte a una situazione sempre più difficile nei campi e a un progressivo spopolamento della zona. Quando un parlamentare che aveva promesso loro di sostenerli vota contro ai loro interessi, il gruppo di contadini, guidato dal protagonista Jarek, organizza una protesta contro di lui.
Ma, all’interno della montagna di letame scaricata davanti alla casa del politico, la polizia ritrova un corpo senza vita, ben presto identificato come un contadino scomparso da qualche giorno. La polizia accusa immediatamente di omicidio Jarek, amico del defunto e capo della protesta: il protagonista si ritrova così a cercare prove per dimostrare la sua innocenza mentre deve far fronte al progressivo pessimismo della comunità contadina locale.
Critica sociale e attenzione ai dettagli
Next to Nothing si dimostra fin da subito un racconto stratificato e ricco di piani di lettura, che all’ombra di una trama principale – l’accusa di omicidio al suo protagonista – nasconde una volontà più profonda di osservare e analizzare una realtà sociale complessa e oggi in crisi. I protagonisti del film, infatti, non sono altro che la rappresentazione emblematica di un intero gruppo sociale sempre più spesso dimenticato e messo ai margini da decisioni politiche che, proprio come nel film, sembrano dimenticarsi della loro esistenza.
Nonostante gli sforzi di pochi di conservare un mondo e una filosofia di vita – come fa Jarek, il protagonista – Next to Nothing sembra volerci dire che, forse, non c’é più modo per salvare quella comunità antica e ai margini dello spazio e del tempo. A tratti carico di ironia e di umorismo nero, il film diventa ben presto il racconto di una realtà tragica e malinconica, in cui le campagne sembrano destinate a svuotarsi e neanche i contadini che le abitano, già messi ai margini della realtà sociale, riescono nello sforzo di preservarle.
Con una fotografia curata ed elegante e una regia attenta, Next to Nothing si rivela un ottimo esordio per il regista polacco Grzegorz Dębowski. Nessun dettaglio viene lasciato al caso e ogni tematica, seppure in un tempo ridotto, viene trattata con cura e attenzione, rivelando nella costruzione del racconto cinematografico una grande profondità di sguardo e una forte volontà di impegno sociale. Anche grazie a ottime interpretazioni, prima fra tutte quella del protagonista, Artur Paczesny (Jarek), Next to Nothing è un film emozionante e complesso che, con la sua lucida analisi di una peculiare realtà sociale, costituisce una piccola scoperta nella programmazione del RIFF.