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Far East Film Festival

‘Dust to Dust’: Jonathan Li rivoluziona il cinema poliziesco

Dopo il successo al Shanghai International Film Festival e ai botteghini cinesi, il nuovo film dell'hongkonghese Jonathan Li arriva in anteprima internazionale al FEFF 26

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Arriva al Far East Film Festival direttamente da Hong Kong il nuovo film di Jonathan Li, Dust to Dust. Il regista hongkonghese ha rivitalizzato il genere poliziesco grazie a un riadattamento di un crimine realmente accaduto.

Inoltre, vanta di un enorme successo al botteghino cinese. Dust to Dust è rimasto per quasi tre settimane di fila il film con più incassi. Dopo un grande successo alla premiere del Shanghai International Film Festival, l’opera arriva in anteprima internazionale al FEFF 26.

Dust to Dust: di cosa parla

Ispirato a un crimine realmente accaduto negli anni Novanta, il film racconta la storia di un poliziotto oramai in pensione, Wang Shouyue (Lam Ka-tung), che torna a lavorare su un caso irrisolto a distanza di anni. Un giorno, Wang nota qualcosa di strano mentre guarda un notiziario online. Sullo sfondo di un servizio sul mercato di materiali industriali a Ruilong passa un individuo familiare. Nonostante l’immagine sia poco nitida, Wang capisce subito di chi si tratta. Senza esitare neanche un secondo, il protagonista si mette sulle sue tracce. Dust to Dust dà così forma a una “caccia al topo”, tropo tipico del genere poliziesco.

La storia, intanto, fa un passo indietro verso il 1995, data di una delle più grande rapine in banca del Paese. Un evento ancora rilevante in Cina che ha avuto luogo a Qingyuan, nella provincia di Guangdong. Quel giorno cinque rapinatori armati assaltano un furgone portavalori, portandosi via 15 milioni di yuan (quasi due milioni di euro). Nel compiere il crimine, gli aggressori uccidono anche le guardie della banca. La polizia interviene prontamente, riuscendo così a catturare almeno i ladri. Ma nel film c’è un elemento in più. Le menti dietro il misfatto, ovvero l’imprenditore edile Chen Xinwen (Da Peng) e suo cugino, il vicepresidente Chen Xin’nian (Sunny Sun), riescono a fuggire grazie a una soffiata. I due fuggitivi non lasciano tracce, e intanto si nascondono all’estero, dove lavorano per alcuni anni in una cava di giada. Tuttavia, i malfattori bramano di tornare in Cina e, per farlo, devono rientrare in incognito e restare lontani dalla polizia.

Raccontare il crimine oltre le regole

La non-linearità della trama di Dust to Dust non rappresenta solo il suo punto forte, ma anche un elemento distintivo. Questa scelta narrativa è una boccata d’aria fresca rispetto ai gialli e i polizieschi degli ultimi anni. Va oltre i tecnicismi tipici del genere  delineando così una storia originale e arguta. Nonostante gli sbalzi temporali sopracitati, il ritmo resta costante per tutta la durata del film. Le graduali rivelazioni delle diverse conseguenze scaturite dalla rapina rende il racconto ancora più intrigante.

Sebbene non siano focali per il film, le coreografie di Jack Wong non passano sicuramente inosservate. Inoltre, il direttore della fotografia Tan Yunjia dà forma ad un’ambientazione cupa, asfissiante ma, allo stesso tempo coinvolgente. Inizialmente, la storia sembra abbastanza semplice e priva di suspense ma riesce poi a mantenere il passo grazie a una un’accurata sceneggiatura. I personaggi sono ben elaborati e, in particolare, spicca quello di Da Peng. Solitamente abituato a ruoli prettamente comici, l’attore porta in scena una delle sue migliori performance.

Dust to Dust è un viaggio avvincente in cui il passato è destinato a tormentarci per tutta la vita. Il suo stile originale si distanzia dal genere o dalla natura commerciale di molti polizieschi e grazie ad esso scopriamo il grande talento di Jonathan Li, ancora nascosto nel suo primo lungometraggio (The Brink) (2017).

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Dust to Dust

  • Anno: 2023
  • Durata: 112'
  • Genere: Poliziesco, Giallo
  • Nazionalita: Hong Kong
  • Regia: Jonathan Li