Disponibile dal 24 settembre su Netflix, Midnight Mass è la nuova miniserie scritta e diretta dal Mike Flanagan di The Haunting: Hill House e Bly Manor.
Un piccolo, grande melodramma dove l’horror si alterna a una riflessione sulla religione e le sue derive.
Midnight Mass: la trama
Dopo quattro anni di carcere per aver causato, ubriaco al volante, la morte di una ragazza, Riley Flynn (Zach Gilford) torna nel suo paese natale. Ma nella tranquillità mortifera della piccola comunità di pescatori di Crockett Island molte cose sono cambiate. Non solo le acque inquinate e lo spopolamento hanno messo a dura prova i suoi abitanti, ma diversi eventi inspiegabili stanno cominciando ad accadere. Come se non bastasse, anche un nuovo, misterioso sacerdote (Hamish Linklater) sta per mettere piede sull’isola, portando con sé un enorme baule e bizzarre teorie su una Nuova, terribile Alleanza.
Midnight Mass. Alla corte del Re
Che Mike Flanagan fosse il più kinghiano dei registi horror contemporanei, al di là e ben prima dei suoi adattamenti ufficiali (Il gioco di Gerald, Doctor Sleep), era già cosa nota. Che lo fosse in maniera tanto originale ce lo conferma Midnight Mass. Perché nei sette episodi della nuova miniserie Netflix creata e diretta da Flanagan stesso, c’è molto di quei modelli iconici e, insieme, il desiderio di andare oltre, di riplasmare un intero universo orrorifico con il proprio, ormai riconoscibilissimo, sguardo.
Da La tempesta del secolo a Revival, passando, soprattutto, per Le notti di Salem, non sono certo pochi infatti i rimandi al Re del Brivido presenti nella serie. Eppure tutti questi riferimenti paiono accessori, questa volta, a una vicenda che di derivativo ha ben poco.
Tra colpa e perdono
Non di solo Stephen King vive il cinema di Flanagan, pare dirci una serie che porta dentro di sé tante suggestioni differenti. È così che all’orrore strisciante nascosto dietro ai falsi sorrisi degli abitanti di Crockett Island si innestano i consueti temi cari al regista. Dal senso di colpa, al peso della famiglia, fino alla paura di quel Dopo così preponderante nel lavoro dell’autore di Hill House da fare delle storie di fantasmi il suo terreno elettivo.
Cos’è se non un fantasma, d’altronde, la stessa Crockett Island. Una comunità ormai disgregata che si regge solo più grazie alla tenacia dei suoi abitanti, raccolti attorno a una chiesa che pare il loro faro e la loro ultima speranza.
Un nuovo Vangelo
Basterebbe il titolo, del resto, per capire che è proprio la religione, o meglio, la fede, il vero cuore pulsante di Midnight Mass. Una fede vissuta nei modi più disparati, ora come strumento consolatorio ora come arma per deliri dal sapore apocalittico. È in questa ambivalenza destinata a farsi scontro tra visioni del mondo differenti che prende vita, prima lentamente, poi sempre più concitatamente, la parabola di Midnight Mass. Una sinfonia in crescendo destinata a deflagrare sotto i colpi di un oscuro nuovo Vangelo, dove l’eucarestia prende l’aspetto del contagio e la predicazione si confonde col massacro.
Sangue e lacrime
Tra fanatismo (i passi della Bibbia sistematicamente strumentalizzati) e una fede settaria che richiama, in una delle sequenze più forti, la tragica vicenda di Georgetown, la serie guarda al contemporaneo senza però scordarsi mai la sua matrice orrorifica. Un’anima gotica che parte dai testi biblici e arriva fino a oggi (in una commistione che va da Dracula fino a 30 giorni di buio e The Sacrament), trovando inedite e terribili corrispondenze tra religione e incubo.
Eppure, nonostante gli innegabili riferimenti, resta comunque un orrore quasi mai sbandierato, quello di Midnight Mass. Un orrore senza compiacimenti gore o spaventi troppo facili, che si accontenta della forza dei suoi personaggi e delle dinamiche emotive che mette in scena per fare la differenza.
È proprio qui, nella coralità, che sta infatti il senso più compiuto e umanista della serie. Un’operazione a tratti commovente, capace di tratteggiare un mondo abitato da individui tormentati (l’ex galeotto Riley, la Erin Green di Kate Siegel, lo stesso Padre Paul) in cerca di un perdono forse impossibile da ottenere, ma così umani da non poter far altro che continuare a cercarlo.
Probabilmente una delle serie dell’anno.
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