L’uomo delle Castagne (Titolo originale: The Chestnut Man) è una produzione originale Netflix danese, basata sul celebre romanzo omonimo di Søren Sveistrup pubblicato nel 2018.
“L’uomo delle castagne” è ambientata in un tranquillo sobborgo di Copenaghen, dove in un parco giochi in una ventosa mattina di ottobre la polizia fa una scoperta macabra: una giovane donna brutalmente assassinata e senza una mano. Accanto al corpo, un omino fatto di castagne. Il caso è assegnato all’ambiziosa giovane detective Naia Thulin (Danica Curcic) e al suo nuovo partner Mark Hess (Mikkel Boe Følsgaard). La coppia ben presto scopre sull’oggetto una prova misteriosa che lo collega a una ragazza scomparsa un anno prima e creduta morta, la figlia della politica Rosa Hartung (Iben Dorner) avvenuta l’anno precedente, aprendo così la narrazione a nuovi intrecci thriller.
L’atmosfera cupa e misteriosamente sospesa del noir nordico si unisce ad una narrazione accattivante, in questa nuova produzione seriale di Sveistrup che segue la sua già acclamata The Killing (2007).
Cast:
Mikkel Boe Følsgaard Mark Hess Iben Dorner Rosa Hartung Danica Curcic Naia Thulin Lars Ranthe Nylander Esben Dalgaard Steen Hartung
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L’uomo delle castagne thriller nordico
Questa nuova miniserie si fa spazio in un panorama di prodotti thriller sempre più vasto sulla piattaforma Netflix. Un genere ormai predominante che ogni settimana lancia in streaming nuovi film e serie di produzione modesta, ma capaci di attrarre l’attenzione del grande pubblico.
Questa nuova opera, tratta dal romanzo omonimo di Soren Sveistrup, conosciuto in campo televisivo per aver scritto The Killing, è una piacevole scoperta. Non una serie sconvolgente e autoriale, ma sicuramente capace di indossare con discreto risultato le vesti del classico noir-thriller nordico dalle tinte oscure. Con un intrattenimento che non genera stanchezza, forte anche di una lunghezza non eccessiva, L’uomo delle castagne è un’ inquietante e misteriosa storia che possiede tutti gli ingredienti necessari per la buona riuscita di un prodotto del genere: omicidi da risolvere, un assassino da catturare e il giusto peso psicologico di personaggi ombrosi ma ben delineati.
Due sono le storyline principali, una nel passato del 1987 e una nel presente. Due vicende che si incroceranno tra loro, dando vita a un intreccio di 6 puntate che , con un ritmo e una suspense crescente, coinvolge sino alla fine.
Questo perchè L’uomo delle castagne non si limita a narrare eventi ma approfondisce il ritratto dei protagonisti della vicenda. La narrazione viene mantenuta centrale, ma dando sempre priorità al caso e al proseguimento delle indagini, con una costruzione narrativa legata ad un genere sempre in voga, quello thriller/noir.
Tensione psicologica
Nonostante si denoti una certa lentezza nella parte centrale del serial, la tensione è sempre alta e, più che sull’azione pura , la miniserie danese si fa forza di meccanismi psicologici che creano un’atmosfera grigia e soffocante. Tipico del genere thriller del Nord Europa, il panorama dei personaggi è arricchito da dinamiche introspettive che donano alla storia una claustrofobica dimensione che cattura e avvince. A ciò si aggiunge l’insistenza su tematiche opprimenti quali l’infanzia rubata e i traumi del passato, temi non certo originali e riproposti sulla scia di altre serie e prodotti simili, ma comunque trattati in modo non completamente stereotipato.
Buono il cast in particolare Danica Curcic, nel ruolo di Thulin, e Mikkel Boe Følsgaard, in quello di Hess, coppia convincente.
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