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Biennale del Cinema di Venezia

‘Chien 51’ Cosa succede se la giustizia diventa criminale

Chien 51 di Cédric Jimenez è un mix eccezionale di noir e action movie, dove l'adrenalina la fa da padrona e l'intelligenza artificiale mostra i rischi del suo utilizzo.

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chien 51

Scelto come film di chiusura dell’82esima Mostra del Cinema di Venezia, presentato fuori concorso, Chien 51 è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Laurent Gaudé (edito in Italia con il titolo Cane 51da E/O). In cabina di regia torna uno degli autori più interessanti ed entusiasmanti degli ultimi anni, Cédric Jimenez, che torna a dirigere Adèle Exarchopoulos e Gilles Lellouche, a distanza di cinque anni dallo splendido Bac Nord.

Con un cast impressionante – dove spuntano anche Louis GarrelRomain DurisValeria Bruni Tedeschi – e una serie di contributi semplicemente eccezionali, la pellicola fa sì che la kermesse internazionale si conclude in grandissimo stile.

Chien 51 | La trama

In un futuro non ben precisato, la città di Parigi è divisa in tre zone ad accesso limitato. Tutti sono controllati da un braccialetto, che è obbligatorio indossare. Mentre le forze dell’ordine vengono supportate da Alfa, un programma ad altissima tecnologia digitale, guidata dalla AI. In un simile contesto, Zem (Lellouche) e Salia (Exarchopoulos), due agenti di polizia di due zone differenti, si ritrovano a collaborare su un caso d’omicidio.

Sarò il suo cagnolino fino a che lei lo vorrà.

Il ritrovamento del corpo di un sospettatto li costringe infatti a seguire insieme le indagini. Man mano che i due si addentrano nei meandri della faccenda, emergono elementi che fanno sospettare qualcosa di più grande, che coinvolgerebbe persino le alte sfere del potere. Sebbene molto diversi tra loro, Zem e Salia impareranno presto a fidarsi l’uno dell’altra, stabilendo un rapporto fatto di complicità e ironia.

Quando il blockbuster incontra il cinema d’autore

Dopo aver conquistato il pubblico con Bac Nord, Jimenez regala un’altra delle sue meraviglie. Con lui, il blockbuster incontra il cinema d’autore e gli stringe la mano, andando così a raccogliere una platea che più eterogenea non si potrebbe. L’apertura di Chien 51 è di quelle che non lasciano scampo: la macchina da presa ci porta in soggettiva dentro gli eventi, nel momento in cui parte l’inseguimento si smette di respirare e di sbattere gli occhi. L’adrenalina è un elemento strutturale nella filmografia del cineasta francese, ma il modo in cui riesce ogni volta a sfruttarne ogni più piccola potenzialità ha dell’incredibile.

Tu continui a credere alle probabilità?

A livello di regia, la sua presenza si avverte e apprezza. Vicino talvolta ai videogame in prima persona, lo sguardo della macchina da presa getta lo spettatore dentro la storia, senza possibilità di replica. Le scene notturne di una Parigi distopica e cupa, ma pur sempre affascinante, con la Torre Eiffel e il Sacro Cuore che vegliano su tutti, contribuiscono a questa atmosfera noir pazzesca. All’intero impeccabile impianto, si aggiungono la sceneggiatura, scritta a quattro mani da Jimenez e Olivier Demangel, che adattano il romanzo prendendono i punti di forza e andando addirittura ad arricchire lì dove possibile. Un esempio su tutti, la scena del karaoke, in cui Lellouche e la Exarchopoulos danno il meglio di loro, sulle note della sempre emozionante What’s Up dei 4 Non Blondes.

*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

Chien 51

  • Anno: 2025
  • Durata: 104
  • Genere: azione
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Cédric Jimenez