L’anatra all’arancia, un film commedia italiano del 1975 diretto da Luciano Salce. Tratto dall’omonima piece teatrale di William Douglas-Home e Marc-Gilbert Sauvajon, con la sceneggiatura di Bernardino Zapponi, la fotografia di Franco Di Giacomo, il montaggio di Antonio Siciliano e le musiche di Armando Trovajoli, L’anatra all’arancia è interpretato da Monica Vitti, Ugo Tognazzi, Barbara Bouchet, John Richardson, Sabina De Guida, Antonio Allocca. Per la sua interpretazione Monica Vitti nel 1976 vinse un David di Donatello e un Nastro d’Argento.
Sinossi
Una ricca coppia borghese, dopo dieci anni di convivenza, trova nuovi stimoli con l’arrivo di un giovane e distinto straniero. Lui, affermato pubblicitario, s’ingelosisce e fa entrare in scena la propria segretaria, una perfetta oca giuliva. Comincia così un ménage a quattro dove tutti pensano di tradire qualcun altro, ma in cui nessun tradimento viene mai consumato.

Il “qui lo dico e qui lo nego” della gelosia e dell’adulterio. Un “Lasciamoci così, senza rancor” che si morde la coda. Tanto è goffa la menzogna, quanto poco è romantica la sincerità; la diplomazia è fuori luogo e la cosiddetta coppia “aperta” è ridicola. L’anatra all’arancia è un attacco feroce ad ogni pretesa di “modernità” nei rapporti coniugali. Anche la comicità grezza è funzionale allo scopo ed è comunque compensata da una sceneggiatura agile e dinamica, in cui le trovate si rincorrono con un ritmo vivace da commedia brillante, mentre l’onnipresente leitmotiv è il bluff.
L’anatra all’arancia è una commedia totalmente teatrale, piena zeppa di dialoghi, con poche ambientazioni e che si regge su una buona sceneggiatura e due colossi del cinema che regalano delle interpretazioni straordinarie. Un film fatto di incomprensioni e gelosie, problemi di coppia, adulterio, vendette vistosamente infantili, tutto trattato con un’ironia nera molto pungente e ironizzante. Ugo Tognazzi è il mattatore assoluto, il suo carisma domina la scena, vederlo recitare è una gioia per occhi e orecchie. La poca originalità del soggetto è compensata dalle imbarazzanti situazioni che si vengono a creare e da dialoghi brillanti e caratteristici. Un gioco delle coppie in cui vengono stimolate le sensazioni più meschine dell’amore, l’orgoglio, la gelosia, la ripicca.
Una sorta di screwball comedy in salsa erotica e italiana, decisamente riuscita e con un ritmo forsennato che fa appassionare sempre di più alla vicenda. A modo suo il film è un inno alla famiglia e al matrimonio indissolubile. È una commedia rassicurante insomma. Si ride molto nella scena in cui i due coniugi fingono di ululare sotto le carezze dei rispettivi partners.