C’è un’elegante alchimia tra pudore e rivelazione in The One Who Knows, il cortometraggio della regista lituana Eglė Davidavičė, presentato nella quindicesima edizione del Figari International Short Film Festival, giunto alla sua quindicesima edizione, in programma dal 13 al 18 giugno 2025, In soli 12 minuti, l’autrice costruisce un racconto visivo dalle tinte oniriche, che esplora la fragilità e la scoperta del corpo adolescenziale.
Pudore e insicurezza nella piscina
La protagonista, Ūla, entra in scena durante una routine in piscina: si copre costantemente con l’asciugamano, confrontandosi con le coetanee che percepisce più belle. I colori dominanti, bianco e blu, evocano calma e ordine, e al contempo celano la sua insicurezza, un sentimento che emerge in ogni gesto, trasformando l’acqua in uno specchio opaco di ansie interiori.

Attraversare la sauna, varcare un confine
Il passaggio nel vapore della sauna diventa un varco verso un universo nuovo: una seconda dimensione dominata dal nero, tragitti grafici vibranti, fiori colorati e sagome femminili delineate da tratti fluorescenti. Qui si crea un contrasto di forte impatto visivo, che segna la transizione verso una dimensione simbolica e collettiva.
Danza rituale: il rito di appartenenza e rinascita
Accolta da un gruppo di donne sicure di sé, Ūla partecipa a una danza circolare,un rito corale di bellezza libera. L’oscurità che all’inizio sembrava limitarla diventa segno vitale, pittorico. Tornare “bambina” nel cuore del rito evidenzia la funzione protettiva delle figure femminili: un abbraccio di cura che avvolge dall’interno.
Risveglio, colore e liberazione
Il risveglio di Ūla sul bordo della piscina segna il ritorno al mondo reale, e con esso, anche al bianco e blu che dominavano l’inizio del corto. Ma ora quei colori non sono più freddi né oppressivi: diventano simboli di chiarezza, di rinnovata serenità. In questa nuova luce, Ūla si sposta nelle docce e finalmente si spoglia, libera dal costume ma soprattutto dalla vergogna. È un gesto silenzioso, ma potentissimo: il corpo non è più un peso da nascondere, ma una realtà da abitare con consapevolezza.
Linguaggio visivo e forza poetica
Davidavičė si affida a un linguaggio senza dialoghi, mescolando animazione 2D, simbolismo cromatico e coreografie visive. Un’opera poetica e coerente, in cui è il corpo stesso a farsi narratore. In un’epoca di narrazioni adolescenziali, questo corto si distingue per delicatezza, originalità e sensibilità estetica.
Dati tecnici del cortometraggio
- Titolo originale: The One Who Knows
- Regia: Eglė Davidavičė
- Paese: Lituania
- Durata: 12 minuti
- Tecnica: Animazione 2D, mixed media
- Dialoghi: assenti
- Anno di completamento: 2024
- Selezione festivaliera: concorso ufficiale – Figari ISFF 2025