Un progetto cinematografico covato per venticinque anni: Sion Sono, nella significativa intervista contenuta nella sezione extra del dvd, racconta la tormentata genesi di The whispering star, così come l’esigenza di emanciparsi dalla commercialità del primo periodo per approdare a uno stile proprio, sfidando le logiche distributive imperanti. E poi, il regista, sceneggiatore, scrittore, poeta, attore e compositore giapponese confessa, in un impeto di sincerità, che non avrebbe mai voluto terminare le riprese del film, giacchè si relazionava alla sua opera come a una donna amata che non si desidererebbe mai abbandonare.
L’agile premessa è utile per introdurre il meraviglioso The whispering star, in cui la rigorosità della forma, l’intensità della narrazione e l’eccellenza dell’interpretazione della protagonista, Megumi Kagurazak, danno corpo a un’esemplare metafora del declino di un’umanità che, a seguito di uno scellerato agire (ci si riferisce in particolare al disastro ambientale provocato dalla centrale nucleare di Fukushima, i cui effetti devastanti sono stati, con grande probabilità, occultati sistematicamente dai media), ha smarrito l’essenza più intima della propria natura. Non a caso le macchine (in tutto e per tutto simili agli esseri umani) costituiscono nel futuro immaginato da Siono la maggioranza della popolazione, a fronte degli uomini che, a quel punto, rappresentano solo il venti per cento del totale.
Seguiamo l’androide Yoko nel suo disperato viaggio nel nulla, su un’astronave-appartamento in stile retrò (che ricorda i prefabbricati assegnati dal governo giapponese alle vittime di Fukushima, per l’appunto), per consegnare alcuni pacchi ai pochi umani sparsi nelle più disparate galassie. Le inquadrature calibratissime, per lo più fisse, la fotografia virata in un prezioso bianco e nero argenteo, il computer di bordo (che evoca non poco, seppur con toni assai meno inquietanti, il celebre Hal 9000 dell’Odissea kubrickiana) e la voce narrante della protagonista, che informa lentamente lo spettatore sulla situazione cui assiste, danno adito a una messa in scena elegante, sobria: un piacere per lo sguardo, dal primo all’ultimo fotogramma.
L’unico aspetto del film di Siono – un’opera splendida che rappresenta una vera e propria boccata d’ossigeno nello stantio panorama cinematografico contemporaneo – che forse potrebbe, nel complesso, convincere meno, è una certa ‘nostalgia analogica’, un attaccamento un po’ retorico ‘all’oggetto’, laddove non si può con certezza sapere se la smaterializzazione comporti una malinconia insuperabile, oppure possa aprire nuovi ed entusiasmanti orizzonti di comprensione. Ma, se kantianamente (il Kant della Critica della ragion pura) non è possibile esprimere un giudizio sicuro su un fenomeno che, non essendosi ancora completamente dispiegato, non consente la prova dell’esperienza, altresì, allora, sarebbe assai arbitrario negare la validità dell’interpretazione del regista giapponese: ciò che, al netto della consistenza filosofica, infatti, fornisce un incalcolabile valore aggiunto a The whispering star è l’energia poetica che trabocca da ogni immagine, colpendo al cuore anche lo spettatore più smaliziato.
Il silenzio siderale dell’universo oscuro solcato dal mezzo spaziale di Yoko è interrotto magnificamente dal rumore ferroso provocato da una lattina attaccata alla scarpa di un mesto superstite della razza umana: questa geniale trovata (“Quanto è bello questo rumore!”) pare proprio evocare l’iperbolico concetto che Deleuze e Guattari coniarono nell’ancora troppo sottovalutato Mille piani. Capitalismo e schizofrenia, ovvero quel ‘ritornello’, quel ‘fischiettare’ che, in assenza di qualunque appiglio, fornisce il coraggio di avventurarsi per un sentiero ignoto e ostile.
Potremmo trastullarci ad libitum segnalando le tante suggestioni provocate da The whispering star, ma forse la cosa più opportuna da fare è lasciare allo spettatore la libertà di immergersi nel film senza fornirgli troppe informazioni preliminari, le quali gli impedirebbero di trovarsi nel giusto stato d’animo per abbandonarsi alla visione. Ci limitiamo solo a consigliare caldamente l’acquisto del dvd, altrimenti si perderebbe l’occasione di fare un’esperienza cinematografica appagante, come da molto tempo davvero non capitava.
Pubblicato e distribuito da CG Entertainment, The whispering star è disponibile in dvd, in formato 1.85:1, con audio originale e in italiano (DD 2.0/DD 5.1) e sottotitoli opzionabili. Nella sezione extra: Sion Sono in Toyokawa; Intervista su Hiso hiso; Sion Sono x Arata Oshima; Trailer.
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