Orgasmo è un film del 1969 diretto da Umberto Lenzi.
Orgasmo è il primo incontro tra il regista Umberto Lenzi e l’attrice statunitense Carroll Baker, reduce da Il dolce corpo di Deborah, di Romolo Guerrieri. In seguito Lenzi e l’attrice gireranno altri gialli considerati dei classici. In origine il film si doveva intitolare Paranoia (e questo è il titolo della versione americana, più spinta di quella italiana, nella quale la Baker si mostra completamente nuda in alcune scene). La protagonista del film doveva essere Eleanor Powell, ma alla fine Lenzi scelse la Baker.
Bertrand Tavernier figura nei crediti come aiuto regista, ma in realtà non ha mai lavorato al film.
All’epoca la produzione cambiò il titolo originale (Paranoia, poi riutilizzato in una pellicola seguente) prima in I perversi e poi in Orgasmo, inteso come “tensione” ma giudicato perfetto per attirare il pubblico in sala. Ma, con l’avvento della Pasqua, fu tolto dalla circolazione a causa del suo titolo, e l’incasso non fu soddisfacente. All’estero, dove il film uscì con il titolo originariamente voluto da Lenzi, ebbe un’ottima critica e un grande successo di pubblico (anche grazie a qualche nudo della protagonista).
Orgasmo resta un eccellente esempio di giallo psicologico all’italiana, dal cinismo forse più apprezzato all’estero che da noi ma tutt’ora molto gradevole, intrigante e avvincente. La protagonista, la bella Carrol Baker, in seguito al trauma improvviso della morte del marito si trova di colpo in una situazione surreale, che è in realtà una cospirazione ordita per motivi economici. Nel cast Lou Castel (attore simbolo della controcultura) nei panni dell’opposto del marito da cui la donna viene attratta per il suo fascino rude e la sua franchezza, Colette Descombes in quelli della “sorella”, due perversi rappresentanti di una generazione sbandata che odia quello che la ricca vedova rappresenta e Tino Carraro in quella di Brain Sanders, l’amministratore e avvocato di Catherine, che nel colpo di scena finale si rivelerà il vero mandante della congiura ordita ai danni della protagonista, la quale si scoprirà a sua volta la fredda e malvagia responsabile dell’incidente avvenuto al marito.
Come al solito nello psico-thriller all’italiana non c’è un personaggio innocente, sono tutti criminali che si contendono il grosso bottino a disposizione. Ma, nel finale moralista, il crimine non paga: Catherine impazzita (la Baker è perfetta nell’interpretare la degradazione fisica e mentale in cui i due giovinastri coinvolgono progressivamente la protagonista) si suicida, i suoi persecutori muoiono in un incidente stradale e il suo amministratore si vede togliere l’eredità in quanto Catherine l’aveva ottenuta con un reato. Lenzi crea con molta abilità un’atmosfera claustrofobica e dosa al meglio la tensione che cresce fino all’esplosione finale. Veloce il montaggio di Enzo Alabiso. Vibrante e eccentrica la colonna sonora di Piero Umiliani.