David Lynch non ha mai considerato il suono come un elemento secondario: in tutte le sue opere, il paesaggio sonoro è parte integrante della narrazione. In Twin Peaks: La serie evento, il suono non accompagna le immagini: le definisce, le esalta, le trasforma. Lynch stesso ha registrato suoni per la serie ben dieci anni prima di scrivere i copioni.
Dean Hurley, suo storico collaboratore e responsabile del sound design, lo racconta così:
“Nei momenti più intensi della nostra vita ricordiamo i suoni come più forti, più incisivi. David voleva che le sue opere avessero quel tipo di impatto: qualcosa che ti parla a livello primordiale”.
Quando la TV limita l’esperienza artistica
Durante la produzione di Twin Peaks: La serie evento per la televisione, Lynch e Hurley si sono scontrati con le limitazioni imposte dai sistemi di trasmissione domestici. I compressori applicati al segnale, i piccoli altoparlanti delle TV e dei dispositivi mobili smorzano la potenza emotiva del suono.
Lynch ha espresso pubblicamente il suo disappunto nel celebre video-rant girato con un iPhone, diventato un meme virale:
“Se pensi di averlo visto sul telefono, è una fottuta barzelletta”.
Per Lynch, un’opera d’arte audiovisiva deve essere fruita al cinema, dove il suono può essere esplosivo, immersivo, fisico.
Twin Peaks: il sogno di Lynch prende forma
Conclusa la trasmissione televisiva, Lynch ha incaricato Hurley di creare una theatrical mix, togliendo limitatori e restituendo ai suoni la loro vera intensità. Solo Part 8, l’episodio dell’ordigno atomico che ha fatto la storia della TV, era stato precedentemente proiettato in questa versione.
Ora, grazie alla maratona organizzata da Metrograph e MUBI, tutte le 18 parti saranno presentate nel formato che Lynch ha sempre immaginato: in sala, a 85 decibel, con altoparlanti calibrati per trasmettere ogni vibrazione.
Un evento speciale per celebrare i 35 anni di Twin Peaks
Il 5 e 6 luglio, i fan della saga potranno vivere Twin Peaks: La serie evento nella sua forma definitiva. Dean Hurley sarà presente per introdurre la serie e partecipare a un incontro speciale con il pubblico.
Un’esperienza che non solo celebra i 35 anni della serie cult, ma rende giustizia alla visione artistica di uno dei cineasti più radicali e visionari del nostro tempo.