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Kim Novak, Premio alla carriera al Festival di Venezia

I mille volti della donna che visse due volte.

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Dopo aver (ri) visto anche una sola inquadratura del capolavoro di Alfred Hitchcock  La donna che visse due volte in cui compare Kim Novak ti viene la voglia di analizzare tutte le sue interpretazioni, girate prima e dopo, dalla pellicola del regista inglese.

La Biennale di Venezia

La novantaduenne, oggi, Kim Novak riceverà il Premio alla carriera nel prossimo Festival di Venezia. Un premio meritassimo, anche se lei ha dichiarato ad essere piacevolmente sorpresa, dato che manca dalle scene da più di trent’anni ma che dimostra l’estrema duttilità dell’attrice. Quell’attrice a cui sir Alfred aveva chiesto di interpretare la parte di Madeleine/Judy come una operaia specializzata e che è arrivata sul set del Vertigo come sostituta di Vera Miles, fortemente voluta da Hitchcock, che intanto era rimasta incinta.

Kim Novak non è stata molto apprezzata, soprattutto in Italia, per le sue primissime apparizioni (ma forse non era apprezzato nel nostro paese un certo tipo di cinema americano all’epoca): ma pellicole come Criminale di turno di Richard Quine, regista che la Novak avrebbe ritrovato un paio di volte ancora, oppure la commedia Phffft… e l’amore si sgonfia di Mark Robson con i collaudati Judy Holliday e Jack Lemmon, nonostante il Golden Globe come attrice esordiente, venivano considerati troppo leggeri. E lo stesso Picnic (1955) di Joshua Logan tratto dal testo teatrale di William Inge, che metteva in scena le frustrazioni della piccola provincia americana, è stato apprezzato soprattutto per l’interpretazione degli attori come William Holden, Betty Field, Cliff Robertson e una grande Rosalind Russell  ma non quella della Novak considerata acerba e fredda nella parte della protagonista. Eppure il momento in cui lei entra in scena esitante per ballare con Holden osservata dagli occhi avidi della Russell è strepitoso.

L’uom dal braccio d’oro

Dello stesso anno è L’uomo dal braccio d’oro di Otto Preminger, e sarà questa pellicola a dare il via alle grandi interpretazioni: un sublime Frank Sinatra ed Eleanor Powell completano il terzetto con Kim, in questo film con un tema scabroso, per l’epoca, forse la prima volta in una pellicola mainstream si parlava di droga, il suo bianco e nero e la colonna sonora jazz strepitosa di Elmer Bernstein. Jazz che ritorna in uno dei migliori musical di sempre come Pal Joey di George Sidney accanto (sempre) a Sinatra e Rita Hayworth. Qui Kim Novak si esibisce nell’interpretazione del celeberrimo  My Funny Valentine.

Nel 1958 arriva la consacrazione del La donna che visse due volte accanto a James Stewart e Barbara Bel Geddes (futura Miss Ellie di Dallas). La strada è ormai spianata: Una strega in paradiso il film “magico” di Richard Quine sempre accanto a Jimmy Stewart ma ci sono anche Jack Lemmon, Elsa Lanchester, Ernie Kovacs e Hermione Gigold. Ottima colonna sonora e la nostra interpreta una strega molto ma molto affascinante tanto di passare nell’immaginario collettivo, la troviamo persino in un fumetto come in nostrano Dylan Dog. Sempre con Quine interpreta il melodrammatico Noi due sconosciuti con Kirk Douglas e il giallo brillante L’affittacamere sempre con  Lemmon e l’aggiunta di uno spiritoso Fred Astaire, curiosamente non ballerino!

Anni 60 e oltre

Gli anni sessanta sono caratterizzati dal remake di un film con Bette Davis, Schiavo d’amore degli anni ’30, tratto dal romanzo Of Human Bondage di William Somerset Maugham firmato da Ken Hughes. L’interprete maschile è Laurence Harvey e il film non è particolarmente riuscito (Kim Novak nella parte che fu di Bette Davis?). Per arrivare cosi, nel 1964 ad altro capolavoro assoluto (almeno secondo la mia opinione), come lo sfortunato Baciami stupido! di Billy Wilder. Il regista ha dichiarato: “Dopo l’insuccesso del film ci guardati con il mio sceneggiatore I.A. L. Diamond, come se fossimo i genitori di un bambino con due teste”! Ma oggi il film, che avuto problemi con la censura, è stato ampiamente rivalutato e nonostante la sostituzione di Peter Sellers con Ray Walston risulta estremamente divertente e pungente. Grazie anche a Kim, in un ruolo ala Marilyn, e l’interpretazione spiritosa di Dean Martin nella parte praticamente di … se stesso.

Dopo un passo falso come la versione del romanzo di Daniel “Robinson Crusoe” Defoe Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders dal titolo Le avventure e gli amori di Moll Flanders firmato dal creatore, sullo schermo, di 007, Terence Young e un cast che va da Richard Johnson a Vittorio De Sica, Angela Lansbury, Lilli Palmer e Kim Novak nell’omonimo ruolo, arriva un altro grande film, forse l’ultimo della sua carriera, come Quando muore una stella di Robert Aldrich.

The Legend of Lylah Clare è il “solito” film aldrichiano contro il sistema hollywoodiano in cui la Novak interpreta ben tre ruoli muovendosi tra presente e passato in cui lo sguardo crudele del regista spinge la diva in una interpretazione al limite del masochismo.

Per il prossimi 25 anni, siamo nel 1968 e l’ultimo film di Kim Novak risale al 1992, la sua carriera, come per molti grandi della Hollywood che fu, si dipana tra melodrammi, horror, catastrofici e gialli. Possiamo citare l’horror ad episodi dello specialista Freddie Francis Delirious- Il baratro della follia, l’immagine satanica della Novak in un altro horror come il televisivo Satan’s Triangle (in tv l’abbiamo visto negli anni ’80 in qualche episodio di Falcon Crest), Sfida a White Buffalo accanto a Charles Bronson e la sua partecipazione nell’ all-star Assassinio allo specchio anemico giallo tratto da Agatha Christie con Angela Lansbury come Miss Marple e poi Elizabeth Taylor, Rock Hudson, Tony Curtis e Geraldine Chaplin. Tralasciamo l’improbabile “Gigolo” di David -Profondo Rosso-Hemmings dramma storico in cui tutti da David Bowie a Curt Jurgens e da Sydney Rome a (addirittura) Marlene Dietrich e la nostra Kim Novak sfiorano il ridicolo involontario.

L’ultimi bagliori di un crepuscolo arrivano nel 1992 con il noir del giovane (allora) Mike Figgis come Liebestraum, nella parte della madre di Kevin Anderson, sofferente sul letto di un ospedale.

Bagliori che sicuramente torneranno ad ‘abbagliarci ‘grazie al premio Veneziano.

Kim Novak riceverà il Leone d’Oro alla carriera a Venezia 2025