Il 1° giugno si è conclusa a Roma la terza edizione di UnArchive Found Footage Fest. La cerimonia di premiazione si è svolta al Cinema Intrastevere, con una partecipazione calorosa di pubblico, studenti e professionisti del settore.
L’edizione 2025 ha registrato un grande successo di pubblico, con oltre 6000 spettatori che hanno seguito incontri, proiezioni, installazioni e performance.

I premi principali della giuria internazionale
La giuria composta da Federica Foglia, Costanza Quatriglio ed Eyal Sivan ha selezionato i vincitori tra 20 opere in concorso:
Miglior riuso creativo: Trains di Maciej J. Drygas
“Un film che si è distinto per la sua radicale semplicità e per la maestria con cui utilizza le immagini d’archivio come treno narrativo attraverso sogno e incubo, gioia e dolore. Il film incarna una profonda fiducia nel potere evocativo del cinema e nel suo potenziale di trasformazione politica dello sguardo sul passato”.
Miglior lungometraggio: Soundtrack of a Coup d’État di Johan Grimonprez
“Un’opera poderosa e necessaria, che affronta la responsabilità storica del proprio paese con rigore e intensità artistica. Il film interroga la relazione tra arte, potere e capitale, chiedendo agli spettatori – e agli artisti – di riflettere sul proprio ruolo e sulle seduzioni del compromesso politico. Una vera opera di resistenza”.
Miglior cortometraggio: Man Number 4 di Miranda Pennell
“Un’opera che mette in crisi la passività dello sguardo contemporaneo attraverso un dispositivo tanto semplice quanto destabilizzante: la ripresa di un desktop che si fa campo di battaglia tra visione e responsabilità. Il corto invita a riconsiderare la funzione stessa del “guardare” in relazione al potere.”
Menzione speciale: Like a Sick Yellow di Norika Sefa
“Per l’intensità del suo approccio intimo e politico. Il film costruisce un dialogo delicato ma potentissimo tra la regista e la sua memoria familiare, rivelando come lo spazio domestico possa diventare un campo di tensione esistenziale e politica, con la guerra fuori campo ma sempre visibile”.

I riconoscimenti della Giuria Studenti
Anche la Giuria Studenti, guidata da Agostino Ferrente, ha premiato le opere più significative:
Miglior riuso creativo: I’m Not Everything I Want to Be di Klára Tasovská
“Riconosciuto per la potenza narrativa e la raffinatezza della sua costruzione visiva. Il film ricostruisce la vita di una grande artista attraverso migliaia di fotografie, dando nuova voce e corpo a un’esistenza vissuta in immagini.”
Menzione speciale lungometraggio: My Armenian Phantoms di Tamara Stepanyan
“Per la capacità di intrecciare il racconto personale con quello storico del popolo armeno, offrendo una nuova luce su un cinema ancora troppo poco conosciuto e valorizzato.”
Menzione speciale: Razeh-Del di Maryam Tafakory
“un’opera che si impone come gesto di autodeterminazione artistica e politica, attraverso un riuso sovversivo e potente delle immagini. Un film che rivendica lo sguardo delle donne iraniane come atto di resistenza e speranza”.
Miglior cortometraggio: Man Number 4 di Miranda Pennell
“Per la capacità di interrompere il flusso anonimo delle immagini e restituirgli peso, forma e valore. Il corto riesce a rieducare lo sguardo e mette lo spettatore di fronte alle proprie responsabilità”.
Miglior lungometraggio: Soundtrack of a Coup d’État di Johan Grimonprez
“Confermando l’unanime riconoscimento alla potenza di quest’opera. La giuria ha sottolineato l’eccellenza del montaggio, il ritmo sostenuto e il lungo lavoro di ricerca durato sei anni da parte del regista, premiando l’atto di memoria come esercizio critico e civile sul presente”.
Verso la quarta edizione di UnArchive
La giornata di chiusura del festival si è conclusa con la proiezione di Subject: Filmmaking di Edgar Reitz e Jörg Adolph. Un momento speciale che ha suggellato il successo di UnArchive 2025.
Il bando per la quarta edizione sarà aperto in autunno. Tutti gli aggiornamenti saranno disponibili su www.unarchive.it e sui canali social ufficiali del festival.