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‘Trains’, doc dal taglio storico di Maciel J.Drygas

Il regista polacco fa rivivere il mito del treno, grazie a dei filmati provenienti da diversi archivi internazionali.

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Spulciando dei filmati in bianco e nero, proveniente dagli archivi di 46 cineteche internazionali, in Trains, Maciel J.Drygas, monta un doc originale e suggestivo, presentato nella terza edizione dell’Unarchive Founf footage Fest.

Il regista polacco lascia che locomotive, carrozze, binari, passeggeri e bigliettai diventino i protagonisti di una storia che parte dagli inizi del Novecento.

Le prime immagini documentano, infatti, come operai, senza alcun dispositivo che garantisca la loro sicurezza sul lavoro, costruivano le rotaie, le traversine dei binari, le carrozze e le locomotive di un treno.

Le scene, tutte ambientate, all’interno di diversi treni, mostrano, poi, passeggeri servite nelle carrozze ristorante, operaie che puliscono i finestrini e oleano gli ingranaggi delle locomotive, donne che si imbellettano in viaggio o passeggeri che si godono la proiezione di The iddle class di Charlie Chaplin.

Maciel J.Drygas pesca soprattutto nei filmati di repertorio bellici e mostra diverse scene dove i protagonisti sono i soldati.

C’è chi, dopo aver confezionato bombe, le trasportano sui vagoni merci, altri che affollano, festosi, le carrozze dei treni e chi, invece, vittima del conflitto bellico, cammina con delle rudimentali protesi a una gamba o mostra quelle applicate su un braccio.

Il regista polacco mostra (ahinoi) anche Hitler acclamato dalla folla, mentre è in arrivo in una stazione e, successivamente, mentre, seduto in uno scompartimento, chiacchiera amabilmente con altri gerarchi nazisti.

Al di là dei filmati magistralmente montati, il pregio dell’opera è nell’ aver scelto come protagonista del doc, il treno, oggetto iconico ed espressione, per eccellenza, di quel bisogno libertario dell’uomo di viaggiare e di andare a caccia di nuove scoperte e avventure.

Trains: un mezzo di locomozione iconico da sempre presente nel cinema

Trains conferma, inoltre, come il treno sia un mezzo di locomozione amatissimo dal cinema.

Non a caso, L’arrivée d’un train en gare La Ciotat dei fratelli Lumiere (1895), è considerato il primo film della storia del cinema. A riguardo, gustosa la storiella narrata da Giuseppe Tornatore.

Il regista siciliano racconta, infatti, come dopo la proiezione del film al Salon Indien di Parigi, i giornali diffusero la notizia che gli spettatori avevano abbandonato la sala perché spaventati dall’avanzare verso di loro del filmato della locomotiva.

In verità, gli spettatori si erano allarmati perché i Lumiere, per pubblicizzare il cinematografo, la loro nuova invenzione, avevano ingaggiato un uomo che, gridando “Aiuto! Aiuto!”, aveva scatenato  la loro fuga.

Tralasciando le immagini degli albori del cinema, numerosi sono i registi e gli sceneggiatori che hanno ambientato le loro pellicole nei vagoni di un treno.

Solo per citarne alcune, basti pensare a: Assassinio sull’Orient Express, Questa terra è la mia terra, Train de vie e i nostrani Il ferroviere, Cafè express e La compagna di viaggio,

Discorso a parte meriterebbero i western della “frontiera americana”, che mostrano la costruzione della ferrovia nel selvaggio West, come nell’insuperabile C’era una volta il West.

In Trains, Maciel J.Drygas azzera i dialoghi e lascia che la musica di Paweł Szymański, e gli effetti sonori creati da Saulius Urbanavicius mai eccedenti, accompagnino, senza sovrastarle, le immagini.

Un doc realizzato nel pieno rispetto dell’affascinante e coinvolgente genere found footage che, pur mostrando le locomotive a carbone che sbuffano, invece del taglio romantico e nostalgico, predilige quello storico e militaresco.

Trains

  • Anno: 2024
  • Durata: 80'
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Polonia, Lituania
  • Regia: Maciel J.Drygas