Rustblade prosegue il suo lavoro di riscoperta in alta definizione dei cult di genere italiani aggiungendo al suo catalogo Sotto il vestito niente. Il giallo tratto nel 1985 dall’omonimo romanzo del Marco Parma che si vocifera essere pseudonimo del giornalista Paolo Pietroni rivive infatti in un’imperdibile edizione. Una deluxe bag in stoffa in limited edition di cento copie dal contenuto non poco accattivante per i collezionisti. In quanto il blu-ray in deluxe edition cartonata comprendente anche il cd della colonna sonora di Pino Donaggio e cinque postcard rappresenta solo l’inizio. Del resto, la colonna sonora è presente anche su vinile, affiancata da un piccolo poster, un libro a cura di Claudio Bartolini e un gadget esclusivo. Di cosa si tratta? Nientemeno che di un paio di mutandine femminili (!!!) che alimentano dunque ancor di più la curiosità cinefilo-collezionistica nei confronti di quest’uscita Rustblade.
Un’uscita atta a celebrare i quarant’anni del titolo che ci consentì di conoscere un’altra faccia del regista Carlo Vanzina e del fratello sceneggiatore Enrico.
Allora, a metà anni Ottanta, entrambi reduci da commedie di successo quali Sapore di mare, Vacanze di Natale e Vacanze in America. Perché, in fin dei conti, sebbene già avessero tentato la strada del thriller con Mystère, del 1983, fu Sotto il vestito niente a consegnarli al genere. Non a caso stiamo parlando di quello possiamo tranquillamente riconoscere come uno dei più famosi italian thrilling, al pari dei classici di Dario Argento. Quest’ultimo che iniziò proprio in quel periodo la sua collaborazione con il Franco Ferrini qui autore dello script insieme ai Vanzina. Script incentrato sul Guardia Parco degli Stati Uniti Bob Crane alias Tom Schanley che approda a Milano per proteggere la sua sorella gemella Jessica, ovvero Nicola Perring. Da chi? Da un ignoto serial killer che sta uccidendo le top model, universo di cui fa parte la ragazza, la quale si scopre essere misteriosamente scomparsa.

E da qui, a proposito di Argento e Ferrini, si potrebbero tirare in ballo curiose similitudini con Phenomena, dell’anno precedente. A cominciare dal fatto che Bob manifesta un legame telepatico con Jessica un po’ come lì Jennifer Connelly lo aveva con gli insetti. Per non parlare delle forbici come arma dei delitti e della presenza di Donald Pleasence nei panni del commissario Danesi. Il Donald Pleasence che, noto ai fan della paura su celluloide per Halloween – La notte delle streghe, fu, appunto, già nel cast della pellicola argentiana. Anche se, in verità, Vanzina s’ispirò a Brian De Palma, in particolar modo al suo Omicidio a luci rosse. Lungometraggio richiamato soprattutto nella fase finale della oltre ora e mezza di visione, quando viene inoltre tirato in ballo un trapano. Fase che lascia emergere, tra l’altro, più o meno vaghi richiami provenienti da Psycho e Non aprite quella porta. Sebbene l’intenzione dell’autore di Yuppies – I giovani di successo non fosse quella di concepire un horror, bensì un giallo rivolto ad un pubblico più raffinato.
Tutto ciò testimoniato ulteriormente dalla scelta di ricorrere soltanto a fugacissimi accenni di splatter e di non disgustare mai lo spettatore.
Mentre i diversi nudi forniscono una certa componente erotica e il citato Donaggio – proveniente proprio da De Palma – regala musiche di taglio decisamente internazionale. Man mano che Sotto il vestito niente non manca neppure di rivelarsi un’altra escursione/critica vanziniana al mondo dei ricchi. Qui rappresentato dal settore dell’alta moda, perfettamente incarnata dalla splendida protagonista Renée Simonsen poi riutilizzata dal figlio di Steno in Via Montenapoleone, del 1987. Al servizio di uno spettacolo che, ora in versione restaurata, è accompagnato anche da diversi contenuti speciali. Dal trailer italiano a quello americano, passando per photogallery, titoli americani, quattro minuti d’intervista a Donaggio e ventuno ad Enrico Vanzina. Intervista, quest’ultima, realizzata dal sottoscritto Francesco Lomuscio, come pure sette minuti di approfondimento.