Il 2024 è stato un anno meraviglioso per il cinema. MUBI lo celebra con una Rassegna sui migliori film usciti in piattaforma. Una ‘collezione’ che comprende pellicole pluripremiate ai festival internazionali, innovative chicche indie e sorprendenti successi al botteghino. Film che si sono distinti grazie alla loro maestria, fantasia e portata emotiva.
Questa è la selezione Mubi dei film migliori e più brillanti dell’anno.
Il dinamico film di Mati Diop (Orso d’oro alla Berlinale 2024) infonde uno spirito fantastico in questioni essenziali quali l’autodeterminazione e il risarcimento. Un’opera ammaliante che ridefinisce gli spazi culturali e artistici e amplifica le voci provenienti da fuori i musei internazionali.
La pellicola racconta della restituzione al Benin di ventisei oggetti trafugati del Regno di Dahomey durante la guerra di colonizzazione e conservati al Musée du quai Branly di Parigi.
Queste opere, insieme ad altre migliaia, furono saccheggiate durante l’invasione delle truppe coloniali francesi nel 1892.
Trailer of the film that will never exist
Il primo progetto di Jean-Luc Godard a essere uscito dopo la sua morte è un dono per i cinefili. Creato in collaborazione con la teorica del cinema Nicole Brenez, questo collage di dipinti, immagini, appunti e narrazione inconfondibile del regista dimostra tutta la sua maestria e ingegnosità.
Jean-Luc Godard ha spesso trasformato le sue sinossi in programmi estetici. Il film si inserisce in questa tradizione e rimarrà come il gesto ultimo del cinema, che accompagna con il seguente testo: “Non fidarsi più dei miliardi di diktat dell’alfabeto per restituire la loro libertà alle incessanti metamorfosi e metafore di un vero linguaggio tornando ai luoghi delle riprese passate, tenendo conto delle storie presenti”.
An odd turn
L’idiosincratica commedia di Francisco Lezama, decretata miglior corto alla Berlinale, narra la vita così com’è: assurda e banale, con qualche momento di serendipità. Con il suo intreccio di alcuni fenomeni moderni (app di incontri, finanza globale), il film si dimostra ben in linea con il presente.
Nel 2019 sta per accadere un furto in un museo di Buenos Aires. Una guardia di sicurezza lo percepisce e usa il suo pendolo per prevedere il futuro. Vede che il dollaro salirà presto alle stelle. Perde il lavoro e riceve una generosa liquidazione. Incontra un dipendente di un cambiavalute, di cui si innamora.
Witches
Le streghe sono figure confortanti in questo documentario intimo sugli stigmi sociali che le donne hanno dovuto affrontare nel corso dei secoli. Tra intense interviste e spezzoni di film esemplificativi, Elizabeth Sankey realizza una pozione ricca di coraggio, empatia e intuizione taumaturgica.
Witches inizia dal racconto della fascinazione infantile per quelle figure femminili mitologiche che la storia ha messo al rogo. Ma arriva, montando spezzoni da film a interviste a donne, a parlare di maternità e di depressione post partum. Dai volti di Mia Farrow in Rosemary’s Baby eSusan Sarandon in Le streghe di Eastwick a quello della stessa Sankey, che racconta il suo ricovero in una clinica psichiatrica dopo la nascita del figlio. Un saggio antropologico.
L’Impero
Incrociatori stellari, alieni, spade laser… in un film di Bruno Dumont. Dopo una prima incursione nella commedia con P’tit Quinquin, l’ex erede di Bresson firma un’opera spaziale ambientata sotto ai grigi cieli francesi. Assurdo, eccentrico e spassoso, The Empire è una fiera della stravaganza.
In un villaggio di pescatori sulla costa a nord della Francia è in procinto di scatenarsi una battaglia tra potenti forze extraterrestri che si nascondono dietro le soporifere apparenze della vita quotidiana degli abitanti locali. Il figlio del pescatore Jony, il piccolo Freddy, è al centro della contesa: nato dall’unione tra un extraterrestre e un’umana, crescendo diventerà l’ago della bilancia nella lotta tra gli “uno” e gli “zero”.
Entrate nella fervente fantasia creativa di William Kentridge con questa serie in nove puntate.
Una serie realizzata per offrire agli spettatori un senso e uno spirito di possibilità, dal punto di vista dell’artista”: così William Kentridge parla del suo progetto video, presentato al Toronto International Film Festival e al BFI London Film Festival, oltre che durante la Biennale d’Arte di Venezia 2024.
Le riprese di Self-Portrait As A Coffee-Pot risalgono al periodo della pandemia, quando anche Kentridge è stato costretto a restare in casa, nel suo atelier a Johannesburg, in Sudafrica. Il tempo dell’attesa è stato così l’occasione per l’artista di valicare l’isolamento forzato attraverso riflessioni che hanno così aperto la mente dell’interprete ad infinite possibilità.
Adattando il libro di Bianca Stigter, Steve McQueen ridefinisce il modo in cui le storie della Seconda guerra mondiale vengono raccontate sullo schermo. Questo documentario devastante, poetico ed epico ci ispira a riflettere su come i fantasmi del passato persistano in una città moderna.
La voce narrante è di Melanie Hyams. Il film è una coproduzione tra Regno Unito, Paesi Bassi e Stati Uniti. Ha avuto la sua prima mondiale al Festival di Cannes 2023 il 17 maggio 2023 come proiezione speciale, dove ha gareggiato per L’Œil d’or.
McQueen crea due ritratti ad incastro: uno scavo porta a porta dell’occupazione nazista che ancora perseguita la sua città adottiva, e un vivido viaggio attraverso gli ultimi anni di pandemia e proteste. Ciò che emerge è una meditazione sulla memoria, sul tempo e su dove siamo diretti.
A place without fear
L’artista e regista Susanne Deeken attinge alle associazioni intime con la casa per dare vita a un viaggio surreale all’interno di un’anima perturbata. Con immagini che ricordano sia i disegni dei bambini che i film horror, il film evoca una visione unica utilizzando tecniche analogiche e digitali.
Italia, 1997. Irène e Clara hanno entrambe 17 anni e si conoscono in ospedale, in quanto affette entrambe da un male che le costringe a lunghi ricoveri. Diventano amiche nonostante siano molto diverse di carattere. Clara è introversa e si farà contagiare dall’energia incontenibile di Irène.
Con un design del suono e una fotografie delicate, questo film di formazione presta particolare attenzione ai desideri ansiosi delle sue protagoniste, divise tra amarezza e gratitudine. I bellissimi momenti che vivono, resi tanto più intensi dalla loro caducità, sono la prova che la vita è un dono.
The Fall
In questo classico inimitabile con un magnetico Lee Pace, Tarsem crea una lettera d’amore magica al potere della narrazione e dell’immaginazione. Con i suoi splendidi costumi e le location mozzafiato, questa festa per gli occhi, ora restaurata in 4K, è degna dei sogni più sfrenati.
Il film è stato proiettato in anteprima al Toronto International Film Festival. In Italia è stato presentato nel 2009 al Biografilm Festival di Bologna,
Nel 2023, constatata l’impossibilità di poter vedere The Fall in streaming, Tarsem Singh si è adoperato per il restauro del film in 4K. Il film restaurato è stato presentato in anteprima al Locarno Festival 2024,
Documentario e finzione si confondono nell’opera della regista Zia Anger e della sua alter ego Vita (Odessa Young). il film ruota attorno a una disastrata prima opera cinematografica, tra entusiasmo, inesperienza ed egocentrismo della giovane regista. Vita / Zia Anger si ritrova più di dieci anni dopo a riflettere.
Una regista di 20 anni intraprende la realizzazione del suo primo film con un gruppo di amici. Una decostruzione meta-indie del cinema stesso, basata sulle esperienze personali della regista Zia Anger e sulla sua omonima performance dal vivo.
Questo documentario ibrido della regista Julia Fuhr Mann affronta le rigide divisioni di genere del mondo agonistico. Il film intreccia filmati d’archivio e testimonianze personali in modo dinamico, dando vita a un’accorata invocazione dell’inclusività.
La regista tedesca Julia Fuhr Mann riesce con successo a destrutturare il linguaggio cinematografico convenzionale. Un collettivo di atleti queer entra nello Stadio Olimpico di Atene con l’intenzione di onorare coloro che sono sempre stati esclusi dal podio dei vincitori. Incontrano Amanda Reiter, una maratoneta transgender che ha dovuto confrontarsi con i pregiudizi degli organizzatori sportivi, e Annet Negesa, un’atleta degli 800 metri che è stata esortata dalle federazione sportive internazionali a sottoporsi a chirurgia ormonale.
LA NATURA DELL’AMORE
Dopo il dirompente Babysitter, Monia Chokri continua a sovvertire le convenzioni di genere con questa commedia romantica sexy e intelligente.
La quarantenne Sophia, una professoressa di filosofia all’Università di Montréal, convive stabilmente da dieci anni con Xavier, anche lui cattedratico. L’incontro con Sylvain, il rustico falegname che i due hanno assunto per ristrutturare la loro baita in campagna, così lontano dalla sua classe sociale e bagaglio culturale, farà scoccare in lei la scintilla assopitasi nella monotona vita di coppia.
Il film è stato presentato in anteprima nella sezione Un Certain Regard del 76º Festival di Cannes.
Dammi
Questo corto di Yann Mounir Demangeferve di amore e vulnerabilità. Splendidamente interpretato da Riz Ahmed e con i costumi della casa di moda AMI, Dammi evoca una Parigi onirica per analizzare l’identità culturale e i legami familiari del protagonista.
Protagonista un uomo francese di origine algerina che torna nella sua città, Parigi.
Il suo scopo è quello di ricostruire un legame, perduto da molti anni, con suo padre. L’uomo è tormentato dal suo passato e il suo presente gli appare sfocato e a tratti irreale.
Incontra una donna franco-algerina con cui stringe un legame molto profondo.
Tessa, una creatrice di contenuti ASMR, si unisce al suo fidanzato giornalista Ben a Filadelfia per la riunione del liceo. La coppia affitta una stanza da Adam, un giovane timido che ha aperto il suo appartamento per ospitare famiglie per incontrare nuove persone. L’imbarazzante introduzione di Adam alla dinamica della coppia è aggravata dal fatto che Ben e Tessa hanno la sensazione che Adam sia attratto da Tessa; la coppia si convince che Adam è particolarmente attratto dalle donne asiatiche come Tessa, che è birazziale, quando Adam porta a casa Kristen, anche lei asiatica.
Anne (Léa Drucker) è un avvocato specializzato in abusi su minori. Vive con suo marito (Oliver Rabourdin) e le due figlie adottate e conduce apparentemente una vita tranquilla e appagata. A interrompere l’idillio ci pensa Theo (Samuel Kircher), un irrequieto giovane di diciassette anni, figlio di primo letto del marito. Tra i due inizialmente non scorre buon sangue, poiché la donna è molto seccata per la sua presenza improvvisa. Tuttavia, in seguito a una finta rapina in casa, tra Anne e Theo comincia a svilupparsi un rapporto di complicità che si evolverà pian piano sfociando in un desiderio reciproco.
A 10 anni dal suo ultimo film, Breillat aggiunge al suo repertorio una relazione incestuosa. L’abuso di potere getta un’ombra oscura sull’idillio estivo di questo dramma erotico, le cui splendide immagini si tingono di desiderio, ma invece che giudicare, la regista si limita a rivelare l’attrazione.
Martin Scorsese, produttore esecutivo del documentario firmato da David Hinton, Made in England: i film di Powell e Pressburger.
Scorsese è il narratore, seduto davanti alla cinepresa e intento a raccontare passo passo la sua “educazione sentimentale” al cinema di P&P. Un innamoramento infantile, quando da piccolo vedeva i film, tutti in bianco e nero, sul piccolo schermo della tv americana.
Scarpette rosse, Narciso nero, Un racconto di Canterbury e molti altri: Powell e Pressburger sono stati un duo leggendario. In Made in England, il loro fan numero 1, Martin Scorsese, ci conduce in un viaggio personale attraverso la visionaria filmografia di questi titani. (MUBI).
Kokomo City è un film documentario americano del 2023, diretto, prodotto e montato da D. Smith. Lena Waithe è produttrice esecutiva.
Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival ed è uscito nelle sale da Magnolia Pictures.
Kokomo city esplora le vite di Daniella Carter, Dominique Silver, Koko Da Doll e Liyah Mitchell a New York e in Georgia attraverso interviste e rievocazioni con attori. Durante il film, Carter, Silver, Doll e Mitchell discutono delle loro esperienze come donne trans e prostitute.
Ripudiata dall’industria musicale dopo la sua transizione, la produttrice candidata ai Grammy D. Smith infonde nel suo esordio un ritmo dinamico. Kokomo City rompe gli stigmi sociali analizzando in modo schietto e senza filtri le vite delle sex worker trans e nere di New York e della Georgia. (MUBI)
Gasoline Rainbow è un film drammatico indipendente americano del 2023 scritto, diretto, girato e montato dai fratelli Ross. È interpretato da Tony Abuerto, Micah Bunch, Nichole Dukes, Nathaly Garcia e Makai Garza.
Gasoline Rainbow è stato presentato in anteprima mondiale all’80ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Cinque adolescenti della Gen Z, dopo la fine degli anni scolastici, intraprendono un’ultima avventura verso la costa del Pacifico, creando ricordi e incontrando nuove persone lungo la strada.
Blackbird Blackbird Blackberry
Presentato alla Quinzaine des Cinéastes di Cannes, il film racconta una storia d’amore che nasconde una storia ancora più toccante di amore per se stessi. Accompagniamo la 48enne Etero (Ekaterine Chavleishvili) in un viaggio verso la scoperta di sé.
Etero gestisce una modesta farmacia in una città georgiana. A 48 anni vive ancora da sola e deve affrontare le prese in giro. Lei all’improvviso scopre l’amore, un primo amore, che però non mette in discussione la sua indipendenza.
Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards.
Los colonos è un film del 2023 diretto da Felipe Gálvez Haberle al suo esordio alla regia. La pellicola è stata selezionata per rappresentare il Cile ai Premi Oscar 2024 nella sezione del miglior film internazionale.
Nel 1901 il meticcio cileno Segundo, il capitano britannico MacLennan e il mercenario statunitense Bill intraprendono una spedizione per delimitare e riprendere le terre che la Repubblica del Cile ha concesso a José Menéndez. Tuttavia quella che sembrava una normale operazione militare si rivela essere il genocidio dei Selk’nam.
Con questo feroce western revisionista, il regista e sceneggiatore Felipe Gálvez si conferma una sorprendente voce nuova del cinema latinoamericano. il film affronta la nascita dei miti nazionali e la violenza di chi ha contribuito a crearli.
27
Una rêverie surreale ricca di immagini allucinogene, il corto di Flóra Anna Buda, premiato a Cannes, cattura in pieno la gloriosa confusione della giovinezza. Su uno sfondo fin troppo tangibile di precarietà economica e altre ansie dell’età adulta, 27 libera la mente attraverso le fantasie erotiche. (Mubi)
27 descrive in modo eccezionale il senso di spaesamento di chi, finita l’università, non sa cosa fare della propria vita e si ritrova in una sorta di limbo, non più adolescente, ma non ancora capace ad affrontare la vita da adulto indipendente. In questo senso si inserisce nella tradizione dei film di formazione , di cui possiamo ricordare, tra gli altri, il capolavoro di Mike Nichols Il laureato (1967), anch’esso disponibile su MUBI, e alcuni film di Noah Baumbach come Kicking and Screaming (1995). (Taxidrivers)
Our body
Our Body (in francese: Notre Corps) è un film documentario del 2023 sui pazienti del reparto di ginecologia di un ospedale nel 20° arrondissement di Parigi. È stato diretto da Claire Simon.
Il film è stato presentato in anteprima al 73° Festival Internazionale del Cinema di Berlino.
Con sguardo empatico verso i suoi soggetti, questo apprezzato film di Claire Simon esplora la questione della salute delle donne. Affiancata da una troupe interamente al femminile, la celebre regista compone un’analisi profondamente impegnata sui corpi che, nonostante le differenze, ci accomunano.