‘La natura dell’amore’: un racconto intimo e personale

In streaming su Mubi, La Natura dell’Amore (titolo originale Simple comme Sylvain) è un film del 2023 diretto dalla regista canadese Monia Chokri una delle figure emergenti del cinema franco-canadese.

Presentato in anteprima al Festival di Cannes 2023 nella sezione Un Certain Regard, il film ha  catturato l’attenzione della critica per il suo approccio e le sue tematiche universali. Chokri, già nota per il suo esordio alla regia con A Brother’s Love (2019), conferma con questa pellicola il suo talento nel raccontare storie intime e complesse, incentrate sulle relazioni umane.

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Cast, Regia e Attori

Monia Chokri, oltre a dirigere il film, ha anche curato la sceneggiatura, dimostrando una forte coerenza autoriale nella costruzione del racconto. Magalie Lépine-Blondeau interpreta Sophia, la protagonista, affiancata da Pierre-Yves Cardinal nel ruolo di Sylvain. Il cast include anche Francis-William Rhéaume e Catherine St-Laurent.

 Trama

Sophia è una brillante e sofisticata docente universitaria che vive a Montreal. La sua vita ben organizzata e le sue convinzioni intellettuali vengono messe in discussione quando incontra Sylvain, un carpentiere di una piccola città. Nonostante le evidenti differenze di classe, educazione e stile di vita, tra i due nasce un’attrazione irresistibile.

Il film esplora l’evoluzione della loro relazione, che si sviluppa tra l’iniziale passione e l’inevitabile confronto con le rispettive differenze. Sophia, abituata a una vita agiata e intellettualmente stimolante, si trova a confrontarsi con un mondo che percepisce come meno sofisticato, ma che Sylvain rappresenta con genuinità e autenticità. Questa relazione, nata inaspettatamente, porta Sophia a rivedere le sue convinzioni e a interrogarsi sulla vera natura dell’amore, della felicità e del compromesso.

Temi complessi

In La Natura dell’Amore la  capacità di trattare temi complessi avviene attraverso un racconto intimo e personale. Monia Chokri mostra una regia sensibile e una  scrittura acuta, che evita i cliché e approfondisce le sfumature dei personaggi e delle loro relazioni. La regista utilizza un linguaggio cinematografico che ricorda le opere di Éric Rohmer, con dialoghi ricchi e introspezioni sui dilemmi morali e sentimentali dei protagonisti.

Funziona in particolare la rappresentazione delle differenze di classe e di come queste influenzino le dinamiche di coppia. Chokri non si limita a descrivere una semplice storia d’amore, ma indaga sulle complessità che emergono quando due mondi diversi entrano in collisione. Il film è stato paragonato ad altre opere che esplorano le relazioni attraverso il dilemma delle differenze sociali, come La legge del desiderio di Pedro Almodóvar e Gli amori immaginari di Xavier Dolan.

  Riferimenti

Le tematiche principali  includono le differenze di classe, il ruolo dell’intellettualismo nelle relazioni umane, e la tensione tra desiderio personale e aspettative sociali. Monia Chokri affronta queste questioni con un tocco personale, riflettendo sulla propria esperienza e osservazione della società contemporanea.

Il film può essere visto come un omaggio ai lavori di Éric Rohmer, in particolare alla sua capacità di intrecciare dialoghi filosofici con storie di vita quotidiana. La narrazione fluida e la profondità dei dialoghi richiamano anche le opere di Richard Linklater, in particolare la trilogia Before Sunrise,Before Sunset e Before Midnight, che esplorano le dinamiche di coppia attraverso conversazioni che spaziano dalla banalità alla filosofia.

La Natura dell’Amore mescola il personale con il politico,  racconta una storia d’amore che è allo stesso tempo intima e universale. Monia Chokri riesce a creare un film che, pur essendo radicato nel contesto sociale e culturale del Quebec, ha un pubblico globale, offrendo uno sguardo affascinante su cosa significhi davvero amare qualcuno, al di là delle barriere che la società ci impone.