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Trieste Film Festival

Appuntamento con il cinema tedesco al Trieste Film Festival

La 35esima edizione del Trieste Film Festival si prospetta già ricca di sorprese, grazie al focus dedicato alle autrici tedesche ed un manifesto dal profondo significato.

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Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, il Trieste Film Festival è il primo e più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro-orientale. Si presenta, da più di trent’anni, come un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti al pubblico italiano, e quello “occidentale”.

Il festival triestino è in programma dal 19 al 27 gennaio 2024.

Trieste Film Festival: il manifesto

Uno sguardo che trova gioia nei luoghi più bui, capace di resistere spontaneamente grazie ad un ‘filtro di bellezza’ unico. Ovvero quello dei bambini. E, di fatto, sono proprio i più piccoli, capaci di uno sguardo spesso irraggiungibile per gli adulti, i protagonisti del manifesto della 35° edizione. Raffigurati sono Angelina e Vadym, due bambini di Karpylivka, un paese a soli 2 km dal confine della zona contaminata e off limits di Chernobyl. Nonostante la loro condizione, giocano spensierati nel fiume sotto casa, guardando al cielo, verso l’alto, e in qualche modo verso il futuro.

L’immagine è del fotografo ucraino Oleksii Furman. Quest’ultimo vanta di molteplici lavori pubblicati da TIME, New York Times, Washington Post, Al Jazeera America, Der Spiegel, The Guardian, e moltissimi altri. La sua preziosa componente di fiducia e speranza viene rappresentata da uno scatto che coglie l’inesorabile e potente richiamo all’energia e alla vita. Un richiamo che ha la forza di sprigionarsi naturalmente, il più delle volte a dispetto dal contesto, grazie ad un occhio naif.

Il focus Wild Roses: uno sguardo sulle autrici tedesche

Un appuntamento oramai tradizionale: ovvero la sezione Wild Roses, dedicata quest’anno al cinema tedesco. Ogni anno fa il punto sulle cineaste di un Paese dell’Europa centro-orientale. Dopo Polonia, Georgia e Ucraina, dunque, ecco una selezione degli sguardi femminili più interessanti della Germania di oggi. Il focus Wild Roses è realizzato con il sostegno di German Films, Goethe-Institut Rom e DeutschZentrum Triest. In programma 13 titoli di altrettante autrici, che variano tra film premiati in giro per il mondo e opere meno universalmente note.

Margarethe von Trotta sarà presente per guidare la delegazione tedesca. La regista sarà ospite a Trieste per presentare il suo nuovo film, Ingeborg Bachmann – Journey Into the Desert. Non solo un’autrice simbolo del Neuer Deutscher Film, ma figura pluripremiata. Leone d’oro a Venezia nel 1981 con Anni di piombo, e testimone insieme a Ulrike Ottinger (di cui si vedrà Paris Calligrammes) di una generazione ancora viva di maestre tedesche.

Sono numerosi gli ulteriori nomi familiari al pubblico dei festival internazionali. Tra le prime Maren Ade, la rivelazione di Cannes 2016 con Vi presento Toni Erdmann. Un’opera che ha fatto conoscere al mondo un’attrice straordinaria, Sandra Hüller. Ci saranno anche Valeska Grisebach e Angela Schanelec, con i loro lavori più recenti, rispettivamente Western e Music, migliore sceneggiatura all’ultima Berlinale. Maria Speth, Orso d’argento per Mr. Bachmann and His Class, e Maria Schrader, Premio del pubblico agli European Film Awards con Stefan Zweig: Farewell to Europe, si aggiungono alla lista. Non mancheranno Emily Atef con il suo ritratto di un’inedita Romy Schneider in 3 Days in Quiberon. E ancora, il talento cosmopolita di Ana-Felicia Scutelnicu (Anishoara) e Ayse Polat (In the Blind Spot). Infine, saranno presenti Nicolette Krebitz (Wild), Nora Fingscheidt (System Crasher) e Frauke Finsterwalder (Sisi & I). L’Executive Director della Berlinale, Mariëtte Rissenbeek, aggiunge:

“Wild Roses rappresenta una vera ispirazione a pensare a cineaste anticonformiste e coraggiose, e a film che mi stimolano, divertono ma che trovo anche difficili o scomodi. Non c’è rosa senza spine”.