Record di ascolti lunedì 25 gennaio per la prima puntata de Il Commissario Ricciardi su Rai 1, che ha ottenuto 6 milioni di spettatori e il 24,1% di share. La serie televisiva Il commissario Ricciardi è tratta dagli omonimi romanzi scritti dal grande Maurizio De Giovanni, autore di clamorosi successi letterari come I bastardi di Pizzofalcone e Mina Settembre, solo per citarne alcuni.
La serie composta da sei episodi è diretta da Alessandro D’Alatri (Commedia sexy, La febbre, The Startup) è ambientata nella Napoli degli anni Trenta in piena epoca fascista, vede come protagonista Luigi Alfredo Ricciardi (Lino Guanciale), un commissario dotato di un dono che è quello di vedere l’ultimo attimo di vita delle persone morte e di riuscire a carpire anche il loro ultimo pensiero, oltre a vederli come fantasmi.

Il Commissario Ricciardi, un sorprendente personaggio nato dalla penna di Maurizio De Giovanni
Il primo romanzo in cui compare il commissario Luigi Alfredo Ricciardi è quello da cui è tratta la prima puntata Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi, la cui prima pubblicazione avvenne nel 2007. Da quel momento Maurizio De Giovanni ne ha scritti altri quattordici di romanzi, riscuotendo un grande successo da parte dei lettori. L’attesa per questa serie era tanta, le aspettative pure, del resto per chi ha amato i libri non poteva essere diversamente.
Il senso del dolore, la prima puntata che apre una stagione composta da sei episodi
Con la prima puntata Il senso del dolore inizia la prima stagione de Il commissario Ricciardi, i cui ascolti sono stati più che lusinghieri (quasi sei milioni di telespettatori con uno share del 24,1%), un successo che va ad aggiungersi a Mina Settembre, Che Dio ci aiuti 6 e a Doc – Nelle tue mani, una dimostrazione che le fiction RAI sono una grande garanzia.
La prima puntata si apre con il misterioso omicidio di un tenore Arnaldo Vezzi (Enzo Attanasio), amico del Duce. L’uomo viene trovato morto nel camerino del Teatro San Carlo. Sarà proprio il commissario Ricciardi a occuparsi del caso e a fare la conoscenza di Livia Lucani (Serena Iansiti), la vedova di Vezzi, la cui bellezza non passa inosservata all’uomo. Siamo in una Napoli del 1931 in una gelida serata di marzo, il cadavere è stato trovato poco prima della rappresentazione di Pagliacci.
Attraverso questo omicidio facciamo la conoscenza di alcuni personaggi che saranno ricorrenti nei successivi cinque episodi tra questi Rosa Vaglio (Nunzia Schiano), la tata che ha cresciuto il commissario, Raffaele Maione (Antonio Milo) il brigadiere che lo accompagnerà nel corso di alcune indagini, Enrica Colombo (Maria Vera Ratti), la dirimpettaia di Ricciardi, una ragazza timida, dotata di un candore e di una dolcezza, caratteristiche che attraggono Luigi Alfredo, il quale a causa del suo lavoro e dei suoi poteri è impossibilitato ad avere una vita sentimentale e Bruno Modo (Enrico Ianniello), l’anatomopatologo che effettua l’autopsia sui corpi che il commissario trova e di cui si rivela fondamentale per riuscire a trovare indizi.

Una fiction che ci regala un’immagine stupenda di Napoli e delle sue bellezze artistiche e architettoniche
Non c’è che da restare incantati dalla bellezza mozzafiato di una Napoli degli anni Trenta, resa ancora più deliziosa dalla stupenda fotografia curata da Davide Sondelli, un’attenzione nei particolari che è senza dubbio dovuto a Carlo De Marino e Toni Pace, rispettivamente scenografo e arredatore, i quali hanno fatto un ottimo lavoro.
In questa fiction tanto attesa abbiamo modo di vedere una Napoli bellissima, scorci e vicoli di una città che vanta innumerevoli bellezze architettoniche, totalmente diversa da come spesso viene mostrata in prodotti televisivi come Gomorra o I bastardi di Pizzofalcone, perché Napoli è soprattutto questa, come la descrisse Eduardo De Filippo nelle sue commedie o come la stiamo ammirando in Mina Settembre.
La regia calibrata di Alessandro D’Alatri ci immerge nell’atmosfera di una Napoli inedita, misteriosa e dotata di un fascino indescrivibile. Il regista romano ha diretto anche gli episodi della seconda stagione de I bastardi di Pizzofalcone. Il suo legame con la città partenopea è molto forte e lo si vede dalla cura dei dettagli che sono presenti in questa serie che puntata dopo puntata ci regalerà senza dubbio degli inaspettati colpi di scena.
Il commissario Ricciardi è disponibile dopo la fine di ogni episodio su Rai play, un’occasione per chi non riuscisse a seguire la puntata del lunedì di recuperarla.