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Film da Vedere

Super 8, il film-omaggio alla preadolescenza diretto da J. J. Abrams e prodotto da Steven Spielberg

J.J. Abrams ancora una volta ci delizia con un'ottima pellicola che rivisita il cinema fantascientifico degli anni '70 e '80, in particolar modo quello del grandissimo Steven Spielberg

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Super 8, un film del 2011 scritto e diretto dal regista, sceneggiatore, produttore cinematografico produttore televisivo e compositore statunitense J.J. Abrams, prodotto da Steven SpielbergSuper 8 è un’operazione cinéphile, quasi un remake di un’opera mai realizzata di Steven Spielberg, che amorevolmente l’accompagna in veste di produttore. Il regista J.J. Abrams esibisce dalla prima inquadratura all’ultima il debito nei confronti della New Hollywood e del suo idolo che chiamò sulla Terra l’extraterrestre più tenero dello spazio. Abrams non sarà Spielberg, ma il suo tocco, i colori, la musica sono un commovente e devoto ringraziamento a nome della generazione cresciuta con l’autore di Lo squalo. Con Kyle Chandler, Elle Fanning, Joel Courtney, Gabriel Basso, Noah Emmerich.

Super 8: Sinossi

Ohio, 1979. Joe è un ragazzino sui dieci anni appassionato delle possibilità che gli vengono offerte da una piccola cinepresa super 8, al punto che con i suoi amici ha costituito un’improvvisata troupe per fare un film. Durante una delle riprese il gruppetto è testimone di un disastroso incidente che porta un treno a deragliare e in seguito al quale sembra che dal treno fugga qualcosa di abnorme. Da quel momento tutto nella zona circostante prende una strana piega e gli eventi inspiegabili sono sempre più numerosi e gravi.

Super 8: Recensione di Taxi Drivers (Giovanni Villani)

Ogni qualvolta il cinema vuole migliorare se stesso, sperimentando nuove forme o nuove modalità tecniche e narrative, torna leggermente indietro nella sua storia, come se prendesse la rincorsa: è successo con Avatar, che rispolvera una storia che mescola episodi classici degli indiani d’America e la guerra del Vietnam al fine di sperimentare la nuova ripresa tridimensionale; succede con i remake, rifacimenti di vecchi film dove il soggetto (e in alcuni casi più rigorosi, la sceneggiatura stessa) è pressoché identica all’archetipo originale. Ciò che cambia è la modalità in cui queste storie vengono ricreate. La forma, in poche ma significative parole.

Da questa abitudine non si sottrae neanche J.J. Abrams, celebre creatore di Alias Fringe, ma anche colui che ha riportato al cinema Star Trek ed il magnifico Cloverfield. Per il suo ultimo film, Super 8, sia per estetica che per ambientazioni e personaggi, torna indietro nel tempo e nella sua memoria che riprende, nel senso che la recupera e la mette su pellicola.

Super 8 non ha come punto centrale un’invasione aliena o un disastroso incidente ferroviario, ma è la semplice storia di cinque ragazzini che girano un film in super 8: e cosa c’è di avventuroso nel girare un film, vi chiederete? Beh, solamente conciliare gli impegni di tutti per organizzare le riprese può essere uno sforzo superomistico, per non dire eroico, e spesso questa fase della preparazione assomiglia più a un action movie o un thriller ad altissima tensione. Tutto può andare a rotoli, da un momento all’altro. Aggiungete inoltre che una volta riuniti tutti, cast e tecnici, durante le riprese può accadere l’inverosimile: potrebbe piovere, fulminarsi una lampada o rompersi qualcosa di più serio o, addirittura, deragliare un treno davanti ai vostri nasi, un treno del governo che trasportava un carico speciale e segretissimo.

Storia produttiva

La parte più interessante, però, è la genesi del film: un giovane quanto sconosciuto J.J. Abrams, partecipando a un festival di filmini in Super 8, riscosse molto successo con la sua opera, un sorta di primissima versione di Cloverfield, tanto che un quotidiano, parlando del festival, citò proprio il giovane filmaker e la sua opera in concorso. Questo piccolo trafiletto passò per le mani di un certo Steven Spielberg, all’epoca già il mostro sacro creatore dei modi fantastici che conosciamo oggi. Spielberg, incuriosito da questo giovane Abrams, decise di chiamarlo per affidargli un compito particolare: per 200 dollari J.J. Abrams avrebbe dovuto sistemare e montare le decine di bobbine di film girati dal celebre regista da quando aveva più o meno 15 anni. Un materiale tanto prezioso affettivamente per Spielberg quanto di inestimabile valore per Abrams. Finito il lavoro, i due si sono persi di vista.

Anni dopo, il non più giovane J.J., divenuto l’affermato sceneggiatore e regista che oggi conosciamo, aveva in mente una storia che riprendesse (il verbo è nuovamente usato per la sua ambivalenza) l’entusiasmo e le atmosfere che pervadevano la sua adolescenza quando si trovava con gli amici a girare piccoli film e voleva fortemente realizzarne un film. Il progetto però aveva raggiunto un punto morto, non convinceva e non c’era mordente fino a che, ricordando quei filmini che aveva montato anni prima, Abrams decise di chiamare Spielberg per parlargli di questo progetto. Da quel momento i due, oltre a stringere una forte amicizia, hanno iniziato a collaborare, a incontrarsi e a buttare giù idee per questo ipotetico film, con l’energia dei ragazzi protagonisti del film, ma allo stesso tempo rispolverando l’entusiasmo dei giovani e imberbi filmaker che erano un tempo.

Omaggio alla preadolescenza

Questo è Super 8, un racconto che riflette e trasmette al meglio l’entusiasmo nel creare storie e vivere l’avventura, unito a momenti che citano i film di Spielberg che Abrams ha tanto amato in gioventù: sono abbastanza palesi i rimandi ai Goonies, a Indiana Jones, a ET e a Incontri ravvicinati del Terzo Tipo soprattutto, sempre mantenendo però un’estetica e una spettacolarità caratteristiche del creatore di Cloverfield. Queste atmosfere già viste e familiari però non disturbano, come succede in diverse altre opere cinematografiche smaccatamente referenziali, anzi aiutano lo spettatore a immedesimarsi meglio e più velocemente, cementando la sospensione dell’incredulità e trasformando ognuno di noi in un membro della sgangherata troupe, buttandoci al centro del film ed in mezzo all’azione.

Un film molto bello e convincente, sicuramente uno dei migliori film della stagione, nato dall’entusiasmo che Abrams condivide con Steven Spielberg, il suo nuovo compagno di giochi, un po’ più grande e con più soldi, dato che produce addirittura il film. Col senno di poi questo dinamico duo di ragazzini un pò cresciuti, mettendo in campo se stessi e la proprio storia, confeziona un film in parte autobiografico, aggiungendo una fantastica storia di avventura e fantascienza.

Non per piaggeria verso i realizzatori del progetto, a cui va tutto la nostra gratitudine e rispetto per i loro precedenti lavori, ma come spettatori ci meritiamo una bella storia come Super 8, dato che ultimamente ce la passiamo piuttosto male.

Il giudizio è fortemente positivo.

Super 8

  • Anno: 2011
  • Durata: 112'
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Genere: Fantascienza
  • Nazionalita: USA
  • Regia: J. J. Abrams

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