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In Sala

‘Albatross’. Vita e morte di un fotoreporter di guerra

Un biopic sulla vita di Almerigo Grilz, personaggio controverso morto in Mozambico durante un reportage sul campo di battaglia

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Esce al cinema Albatross di Giulio Base, a due anni dal suo ultimo film À la Recherche. Albatross è un biopic sulla vita del fotoreporter di guerra Almerigo Grilz, triestino vicino ai movimenti di estrema destra negli anni Settanta e Ottanta. Il film è prodotto da One More Pictures con Rai Cinema e distribuito da Eagle Pictures.

Due militanti di opposte fazioni si conoscono e iniziano a stimarsi

Anno 1977, Trieste: due gruppi di manifestanti, uno di estrema destra e uno di estrema sinistra, si affrontano a suon di slogan, per arrivare, poco dopo, all’inevitabile scontro fisico. La macchina da presa si muove in maniera frenetica seguendo, in particolare, due giovani: da una parte Vito Ferrari (Michele Favaro) militante di estrema sinistra, dall’altra Almerigo Grilz (Francesco Centorame) appartenente a un gruppo di neofascisti. Quando arriva la carica della polizia i due scappano, stringendo una sorta di alleanza, con Almerigo che aiuta Vito a fuggire mentre lui viene arrestato.

È l’incipit di Albatross, un film che alternando vari piani temporali, racconta la vita di Almerigo Grilz che, insieme a due altri militanti di destra – Gian Micalessin e Fausto Biloslavo (nel film interpretati rispettivamente da Tommaso Santini e Luca Predonzani) – fonderà un’agenzia di stampa indipendente chiamata, appunto, “Albatross”, come l’uccello tanto goffo quando è a riposo, quanto imponente nel momento in cui dispiega al vento le sue ampie ali, le più grandi al mondo.

Vito e Almerigo, seppur ideologicamente agli antipodi, finiranno per rispettarsi a vicenda diventando entrambi giornalisti. Il primo fonda una radio libera, il secondo metterà in gioco la propria vita sui vari fronti caldi in qualità di cronista di guerra, morendo nel 1987, a soli 34 anni, colpito da un cecchino in Mozambico mentre, con la sua telecamera, filmava episodi della sanguinosa guerra civile in corso fra il governo del FRELIMO e il movimento di opposizione RENAMO.

L’occasione per Vito, ormai un settantenne affermato giornalista (Giancarlo Giannini), di ricordare Almerigo, apprezzandone il coraggio, la lealtà e la smania di raccontare ciò che avviene nel mondo, sarà una riunione di giornalisti locali che da anni si battono contro l’idea di intitolare al fotoreporter una targa commemorativa, visti i suoi trascorsi politici.

Una storia complicata da gestire che Giulio Base maneggia con coraggio

La prima cosa che viene in mente dopo aver visto Albatross è che si tratta di una vicenda complicata da gestire, considerata la figura controversa di Grilz, legata prima al Fronte della Gioventù e poi al Movimento Sociale Italiano. La seconda è che bisogna dare atto a Giulio Base di essere stato coraggioso a non lasciarsi intrappolare da un facile schematismo ideologico.

Al contrario, il vero senso del film sta nell’aver voluto dedicare un’opera a un personaggio complesso senza celebrarlo ma, al contempo, senza demonizzarlo, proponendone un ritratto che, in definitiva, rende omaggio non tanto alla sua figura, quanto a un determinato tipo di giornalismo che pone, al di sopra di tutto, la libertà di informazione, anche a rischio di lasciarci la vita, come è successo ad Almerigo Grilz, un uomo che, a un certo punto della propria esistenza, ha deciso di mettersi, personalmente, in gioco.

Pur scontando alcuni difetti quali, ad esempio, la scena iniziale in cui gli scontri fra opposte fazioni appaiono girati con un taglio poco  consono alla drammaticità della violenza che si consumava in quel periodo, Albatross è un film che cresce alla distanza, soprattutto quando si concentra sull’attività di fotoreporter di Grilz.

Resta il dubbio, evidenziato dallo stesso Giulio Base che, in un cameo, interpreta un giornalista fermamente contrario alla posa della targa commemorativa, che i reportage di Grilz, in linea con le proprie idee politiche, fossero orientati in un’unica direzione, cioè verso quelle guerre combattute in chiave anticomunista, come appunto quella nel paese in cui ha trovato la morte.

Tuttavia, è proprio l’aver voluto approcciare quegli eventi senza imporre tesi precostituite, bensì lasciando spazio al dubbio, a rivelarsi il maggior pregio del film di Giulio Base.

Gli articoli di Marcello Perucca

Albatross

  • Anno: 2025
  • Durata: 90'
  • Distribuzione: Eagle Pictures
  • Genere: Biopic
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Giulio Base
  • Data di uscita: 03-July-2025