Connect with us

Disney+ SerieTv

‘The Bear 4’: l’interiorità serializzata

Nell’ultima stagione della serie Disney+, la scelta dei creatori è focalizzarsi sulla maturazione della sfera interiore, lasciando da parte l’azione frenetica della cucina per sottolineare quanto la famiglia sia l’unica cosa che davvero conta.

Pubblicato

il

The Bear 4

Si conclude su Disney+  l’acclamato dramedy sul mondo della cucina con The Bear 4. Ideata, scritta, e diretta da Christopher Storer (Ramy), al quale si affianca nel ruolo di showrunner della stagione Joanna Calo (BoJack Horseman) già sceneggiatrice dello show, la serie è prodotta da FX e distribuita sul territorio americano da Hulu. Riprendono i loro ruoli: Jeremy Allen White , Ayo Edebiri, Ebon Moss-Bachrach, e Abby Elliott.

Il TRAILER – The Bear 4

Sinossi – The Bear 4

Dopo l’attesa recensione del Chicago Tribune, Carmy (Jeremy Alle White) e Sydney (Ayo Edebiri) si trovano a dovere combattere contro il tempo, l’indebitamento del ristorante e la paura di perdere tutto. Mentre Sydney è sempre più indecisa se accettare o no la proposta dello chef stellato Shapiro, Carmy riflette sul suo futuro con o senza la cucina.

La chiusura del cerchio – The Bear 4

Con un effetto di usura e deperimento tra realtà e finzione, il peso della quarta stagione si fa sentire sul volto dei personaggi di The Bear 4. Stanchi e consumati girano attorno alla vita come bambini che hanno perso la voglia di rincorrere il proprio sogno e che si guardano attorno per trovarne uno nuovo. È il destino di Carmy, il capo della brigata del The Bear che, passando dalla depressione rissosa delle prime stagioni e la confusione della terza, si trova a voler sperimentare per la prima volta una nuova vita lontano dal ristorante.

Questo passaggio sarà ben attuato nel climax risolutivo dell’episodio che chiude la stagione, anche se il suo ruolo volontariamente passivo e di sottrazione è l’emblema di una precisa scelta degli showrunners. Carmy applica tutte le tecniche di trasformazione di un eroe che ha concluso il suo viaggio rabbioso: si lascia sostenere dagli altri anziché reggere il ristorante completamente sulle sue spalle (come si vede nel finale tragico della seconda stagione), si ricongiunge con Claire (per molti aspetti una fantasia sentimentale e reale del protagonista) e concede una seconda possibilità alla madre disfunzionale interpretata da una eccelsa Jamie Lee Curtis.

Jeremy Allen White alias Carmy nella serie “The Bear”

L’interiorità come schema narrativo

Questo tratto fin troppo buonista e orientato verso un’improvvisa serendipità, potrebbe far storcere il naso al fan della prima ora, desideroso di assistere perennemente al caos della cucina, alla ribellione tra le gerarchie e al tempo del declino che scorre. The Bear 4, infatti, si sostanzia per una sottrazione dell’azione, per una totale esplorazione/sfogo di quello che i personaggi provano. A dirla tutta, la serie di Disney+ ha sempre messo al centro l’interiorità come schema narrativo, arco introspettivo indissolubile di una cucina che ribolle assieme ai suoi personaggi.

Ma la novità di questa quarta stagione è data da un’interiorità serializzata in cui, episodio dopo episodio, Carmy, Richie e Sydney scoprono che aldilà del caos esiste l’eventualità concreta di poter essere delle persone migliori. L’ultimo episodio coincide con la chiusura di un cerchio dal punto di vista del plot della serie e con l’apice evolutivo degli stessi personaggi. Nella quarta stagione, infatti, mentre Carmy cerca di fare i conti con la sua emotività, Sydney è indecisa se lasciare la sua “famiglia” o “vendersi” allo chef Shapiro. Il personaggio di Richie, invece, presenta il tratto evolutivo più interessante: migliorarsi come padre ed ex marito col fine di attenuare le sue ritrosie verso Carmy per il bene del ristorante.

Estromettere il caos per ricomporre la famiglia The Bear

L’intensività della serie si denota in alcuni episodi caratteristici quali lo scampato infarto del padre di Sydney, che reca evidenti conseguenze interiori su un’eventuale perdita e nell’episodio (7) del matrimonio dell’ex moglie di Richie dove si ritrovano tutti sotto ad un tavolo a raccontarsi le proprie paure. Centrale ed essenziale per l’economia della stagione di The Bear 4 è il monologo-sfogo collettivo finale: i tre personaggi interrompono “la pace” portata avanti per 9 episodi per lasciar riemergere il caos dei “non detti”, giungendo alla consapevolezza ultima di essere una grande famiglia.

Anche se allo scorrere del tempo e dei debiti non sembra esserci un rimedio, la risoluzione dei propri dissidi è più importante delle frenetiche fasi di stallo della cucina. Il cerchio si chiude. Si apre una nuova fase che vede Carmy, Sydney e Richie completamente cambiati. La brigata ha finalmente imparato, grazie al ristorante, a volersi bene davvero.

Ayo Edebiri e Jeremy Allen White alias Sydney e Carmy nella serie “The Bear”

La vita con e senza la cucina

The Bear 4  ha indubbiamente perso un po’ del fascino non solo delle prime stagioni, ma anche della penultima, la terza, capitolo che va considerato “di mezzo” prima del cambiamento umorale di questa ultima stagione. Una mutazione che passa anche dalla sua struttura poco incline, rispetto al passato, a sfruttare una forma autoconclusiva, ricercata nella nuova stagione solo nell’episodio “Capelli” (4×4) incentrato su Sydney e scritto dalla stessa Ayo Edebiri.

La serie Disney+, a differenza di molte altre che partono da una struttura tradizionale e che abbracciano soltanto poi la complessità, compie il percorso inverso stabilizzandosi verso un’evidente linearità gestita interamente dal tratto emotivo e positivista dei suoi interpreti.

La serie Disney+ meno vibrante ma più emotiva

È una scelta chiara quella di Storer e Calo di estromettere la centralità della cucina dalla serie e di renderla puramente atmosfera, riempiendo invece The Bear 4  delle emozioni dei protagonisti. Rispetto al passato cambia anche e soprattutto la gestione stessa dell’emotività; non più relegata ai silenzi e ai gesti, ma interamente basata sul dialogo e sui pensieri che la brigata del The Bear espone senza paura di ammettere le proprie fragilità.

Emblematico, in tal senso, è il discorso su Carmy: il personaggio non reprime più ciò che prova non dicendo le cose, ma tenta in tutti i modi di manifestare ai propri interlocutori il suo stato d’animo; se da una parte si scusa con Claire riavvicinandosi a Molly Gordon di cui sfrutta qualità protettive per esternare ciò che sente, la sua fragilità diventa segno di coraggio e di ammissione esistenziale quando, nel finale, cede il passo a Sydney per ritrovare quel sogno di bambino perso tra i fornelli della cucina.

Ebon Moss-Bachrach e Ayo Edebiri alias Richie e Sydney nella serie “The Bear”

Il nuovo aspetto senza il rumore del ristorante

Non è certo tutto oro quel che luccica in The Bear 4. La scelta precisa di cambiare assetto alla serie ha sortito inevitabilmente un effetto di snaturamento dello schema originario. Togliendo il caos della cucina restano le emozioni e Carmy e la sua brigata, per lunghi tratti, agiscono come in un medical drama, dove l’ospedale (qui la cucina) è un universo seriale su cui far gravitare i soli rapporti interpersonali dei personaggi.

Eppure la serie, nonostante l’evidente calo a livello drammaturgico, riesce a garantire una narrazione differente rompendo con uno schema caotico fin troppo abusato che tendeva alla sua fine. Con questa svolta inaspettata, The Bear 4, alla sua quarta stagione, cerca di rinascere sfruttando la forza dei suoi personaggi e mostrandoci una serialità che prova a distribuire il racconto su ciò che i personaggi sentono rispetto a quello che fanno in una dimensione di risoluzione e di ricerca della serenità personale. È da qui Carmy, Sydney e Richie devono ripartire nella prossima stagione, evolvendosi ulteriormente nel proprio sentire.

  • Anno: 2025
  • Durata: 35'
  • Distribuzione: Disney+
  • Genere: Dramedy
  • Nazionalita: Usa
  • Regia: Christopher Storer
  • Data di uscita: 26-June-2025