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‘Gomorra 5’ la recensione dei primi due episodi

Gomorra Stagione Finale: in anteprima la recensione dei primi due episodi dell'ultimo atteso capitolo del serial cult firmato Sky

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Gomorra 5

Gomorra torna su Sky, con i primi due episodi della sua quinta e ultima stagione.

L’ultimo atto della serie tv, nata da un’idea di Roberto Saviano, avrà come registi Claudio Cupellini e Marco D’Amore, entrambi anche supervisori artistici. È una produzione Cattleya, in collaborazione con Betafilm.

La serie tv Gomorra ha rivoluzionato il mondo della serialità televisiva, diventando un punto di riferimento a livello internazionale. Nonostante racconti una storia locale, con un linguaggio non certo facile, si è imposta come un racconto Universale. La fotografia sgranata, la messa in scena dominata dall’ombra e la narrazione complessa la rendono un vero oggetto artistico, capace di suscitare un vivace dibattito in ambito estetico, comunicativo e sociologico.

Salvatore Esposito

La Trama

Gennaro aveva provato davvero a ripulirsi e a costruire una vita onesta per sé e la sua famiglia. Ciro si è sacrificato per permetterglielo e quel sacrificio andava onorato. E c’era quasi riuscito: da narcotrafficante si era trasformato in imprenditore riuscendo a realizzare il secondo polo aeroportuale campano. Ma poi tutto è crollato. La guerra scoppiata tra Patrizia e i Levante stava riducendo Secondigliano e Napoli intera a un cumulo di macerie. Genny non poteva permetterlo ed è dovuto tornare in campo per riportare l’ordine. Ha ucciso Patrizia e Gerlando, ma ha pagato un prezzo altissimo, abbandonando Azzurra e Pietro. È adesso rinchiuso in un bunker, mentre fuori tutta la polizia di Napoli lo sta cercando.

Il suo unico alleato è ‘O Maestrale′, il violento boss di Ponticelli, che vede nell’associazione con Savastano l’occasione di rivalsa dopo vent’anni passati in carcere. E proprio insieme a lui, Genny si appresta a condurre l’ultima battaglia contro i nemici ancora in piedi, come i fratelli Levante. Ma tra i vivi c’è qualcuno che ha un’informazione sconvolgente per Genny e per gli equilibri in campo: Ciro è vivo. È stato Don Aniello a mandarlo a Riga, dopo averlo salvato quella notte in mezzo al golfo. Genny, turbato da questa notizia, parte subito per la Lettonia alla ricerca di risposte e lì ritrova Ciro. Dopo un anno di silenzio, i due sono di nuovo faccia a faccia, pronti finalmente a comunicare quello che non sono mai riusciti a dirsi prima. Per entrambi tutto sta per cambiare.

Gomorra 5 Stagione Finale (serie tv) – Clip “Ciro Di Marzio è vivo” con Salvatore Esposito – YouTube

Il passato, tra cinema e televisione

I primi due episodi di Gomorra 5, presentati in anteprima, fuori concorso, al CanneSeries, il festival dedicato al meglio della serialità, strizzano l’occhio al passato. I personaggi, uno su tutti Genny Savastano, interpretato da Salvatore Esposito, sono proiettati verso il futuro, ma appaiono ingabbiati in una rete inestricabile, fatta di ricordi e fantasmi.

Sono questi a tormentare Genny, rinchiuso in un bunker, protetto da ‘O Mastrale′ (Domenico Borrelli). Il boss è costretto a una dura latitanza, dopo aver eliminato i suoi vecchi alleati, come la fidata Patrizia (Cristiana Dell’Anna).

La quarta stagione, appunto, si chiude con la sua morte e solo ora Genny comprende che la donna non l’avrebbe mai tradito. Un altro suo errore, l’ennesimo fantasma.

Ma Gomorra è una serie complessa e la rievocazione del passato ha una duplice fonte. Gli autori (Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli) non si limitano al narrato delle precedenti stagioni, ma si rifanno anche alla vicenda de L’immortale (2019) diretto e interpretato da Marco D’Amore.

Il film è uscito tra la quarta e la quinta stagione e per certi versi è uno spoiler di Gomorra 5. Nils Hartmann (Senior director di Sky Italia) sottolinea che L’immortale è un’operazione ben riuscita e anche innovativa. É, infatti, un interludio cinematografico alla serie tv, caso unico in Italia e all’estero.

Attraverso la storia narrata dal film, lo spettatore si trova in una posizione privilegiata, rispetto a Genny, il quale ignora che Ciro è ancora vivo.

Il passato, dunque, in Gomorra 5 è un intreccio non solo di fonti, ma anche di codici, tra cinema e televisione.

Questo è, senz’altro, un affascinante lavoro di scrittura, ma evidenzia anche un altro aspetto: il grande investimento, non solo economico, delle produzioni coinvolte. Come testimoniano le parole di Antonella d’Errico (Vice President Programming Sky Italia:

Gomorra è la serie che ha permesso a Sky di esprimere appieno il suo DNA. Una sfida enorme, scritta in Italia, diretta da talenti italiani, prodotta nel nostro Paese e recitata in napoletano da un cast di quasi tutti esordienti. In pochi avrebbero scommesso che, in breve, sarebbe diventato un cult assoluto”.

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Genny

In Gomorra 5 assistiamo a un’ulteriore trasformazione del personaggio di Genny. Il ragazzone viziato e un po’ impacciato della prima stagione è ormai un ricordo sbiadito.

Liberatosi del peso opprimente di Donna Imma (Maria Pia Calzone), sua madre, e poi del padre Pietro (Fortunato Cerlino), Genny si è imposto come capo del clan, non senza difficoltà.

Ma le sue metamorfosi sono state d’avvero tante, tutte, in ogni modo, rese coerenti dalla sceneggiatura, dai costumi, dall’accurato trucco e dalla magistrale interpretazione di Salvatore Esposito.

Dopo aver provato a diventare un grande imprenditore, Genny è ripiombato nel mondo del crimine nella sua Secondigliano. Questa volta, però, non come capo indiscusso, ma come latitante, braccato dalla polizia e dalle famiglie rivali.

Genny, come tanti altri personaggi di Gomorra, è un’identità ibrida, complessa, epica. In lui la classica dicotomia tra il bene e il male si dissolve e la sua volontà è resa impotente dal destino.

Gomorra racconta una storia contemporanea; la sua vicenda è figlia della nostra epoca, ma ripropone metaforicamente temi ancestrali.

Il figlio di Pietro Savastano ha fatto di tutto per scrollarsi di dosso l’eredità pensante di suo padre, ma è ripiombato nel suo passato.

Il bunker dove ora è rinchiuso è una prigione fisica, ma soprattutto psicologica. È una condizione che non propone alternative, imposta dal contesto: quasi una punizione divina.

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Ciro. L’immortale

 La quinta stagione di Gomorra  è caratterizzata dal ritorno di Ciro (Marco D’amore), che aveva lasciato la serie nella terza stagione, quando lo stesso Genny gli ha sparato e lo ha buttato in mare.

Ciro è ora a Riga e traffica in stupefacenti. Come Genny, anche lui ha provato a rifarsi una vita lontano da Napoli, ma il suo destino non sarà diverso.

Il rapporto, il confronto e lo scontro tra Ciro e Genny è stato centrale nelle passate stagioni e in Gomorra 5 arriverà alla resa dei conti.

Roberto Saviano paragona il rapporto di Genny e Ciro a quello vissuto da Giuseppe Misso, boss di Forcella e Salvatore Giuliano, capo del rione Sanità.

I due camorristi sono stati grandi amici, per poi scontarsi in una feroce guerra tra clan. Ma, nonostante tutto, quando a uno dei due fu chiesto cosa rappresentasse l’altro, questo rispose:

Noi ci amavamo”.

È ciò che succede tra i due protagonisti di Gomorra. Ciro e Genny sono dominati da una forte amicizia, un’attrazione potente e pericolosa. Il loro parlare occhi negli occhi,  naso contro naso, dinamica ripresa dal mondo reale della criminalità, è una sfida, ma allo stesso modo una richiesta d’intimità, un sussurro straziante d’amore e di odio.

L’amic’ è chiù important’ e nà femmn’”.

È ciò che dice Genny a Ciro, quando lo ritrova in Lettonia. Ma Genny si sente tradito, abbandonato ed ecco servita la sua vendetta. Richiude il suo amico/nemico in un vecchio gulag sovietico, condannandolo a una prigionia eterna.

Ciro, però, riuscirà a scappare e vendicarsi a sua volta.

L’immortale è tornato”.

Marco D’Amore e il suo saluto a Ciro Di Marzio in Gomorra

La famiglia Levante

Genny dovrà regolare i conti anche con altri personaggi, come Cicco, Saro e Grazia Levante (Gennaro Apicella, Antonio Gargiulo, Claudia Tranchese).

La famiglia Levante è ispirata allo storico clan dei Polverino, originario dei Camaldoli e successivamente attivo in diversi comuni del napoletano, come Quarto, Pozzuoli e Quagliano. Ci sono molti riferimenti alla realtà storica, tanto che nella sceneggiatura originale era previsto il nome “Polvere”, per poi modificato perché troppo somigliante all’originale.

Gomorra 4: Antonio Gargiulo racconta il suo Saro Levante, "camorrista senza camicia" - Voce di Napoli

La famiglia rappresenta, in parte, la vecchia camorra legata a Cosa Nostra, con una forte struttura patriarcale. I Levante fanno il loro ingresso nella quarta stagione, quando Genny, per combattere l’ennesima faida tra clan, si rivolge a loro, vecchi cugini di sua madre.

Don Gerlando Levante (Gianni Parisi), capo indiscusso della famiglia, accudisce amorevolmente dei cardellini, uccelli che secondo un’antichissima leggenda soccorsero Gesù in croce. Genny, per assicurarsi l’alleanza dello zio commissiona il furto di un raro esemplare, per poi farne dono.

Gli sceneggiatori di Gomorra si sono ispirati a un fatto realmente accaduto. Nel 2012, infatti, nel quartiere di Arenaccia di Napoli, due uomini armati, dopo aver fatto irruzione in un negozio hanno rubato un cardellino, simile a quello della serie, ignorando l’incasso.

Ciò che differenzia i Levante, dal resto delle famiglie viste in Gomorra, è il loro maschilismo. La donna non ha nessun potere decisionale e deve sottostare al potere dell’uomo. In questo diventa centrale il personaggio di Grazia Levante, l’unica componente della famiglia che aveva accettato Patrizia.

In Gomorra 5 vediamo Ciccio e Saro Levante impegnati ad eliminare per sempre Genny. Grazia, invece, è portata davanti al magistrato Walter Ruggieri (Gennaro Maresca), il quale chiede la sua collaborazione per ottenere giustizia e vendicare la morte dei suoi genitori. Grazia, però, risponde che l’unica giustizia sarà quella divina.

È questo uno dei tanti elementi che relega la famiglia Levante in una dimensione cristianologica ancestrale, dove il male e il bene, ancora una volta, si rendono irriconoscibili. Oltre a ciò serve anche a confermare la strada tragica percorsa dall’intera serie.

Gomorra 5 Stagione Finale (serie tv) – Clip “Quando torna papà” con Ivana Lotito – YouTube

Azzurra, Sangue blu e i nuovi personaggi

Azzurra (Ivana Lotito), moglie di Genny Savastano, la si vede poco nei primi due episodi, ma avrà un ruolo centrale in Gomorra 5. Come il marito e come Ciro, anche lei vivrà una situazione di prigionia. Azzurra non riesce a liberarsi dal pesante fardello di essere diventata moglie di un criminale. La giovane donna, però, si sente ancora sentimentalmente legata a Genny e non riesce a rinunciare a questo amore.

Ivana Lotito

Azzurra avrà tanti momenti di sconforto, ma non può lasciarsi abbattere, deve tenere suo figlio al sicuro, lontano dal padre e dal suo mondo criminale. Quello però che Azzurra non ha considerato è che da quel mondo non è facile fuggire, ma alla fine trionferà l’amore.

Nell’ultimo atto di Gomorra sarà presente anche Enzo Sangue Blu (Arturo Muselli). Ma il re di Forcella è profondamente cambiato, la morte di tanti suoi compagni ha fatto nascere in lui un senso di impotenza e frustrazione. Conduce una vita di penitenza, vive da solo in un vecchio magazzino decadente, ma quando scopre che Ciro è vivo, qualcosa in lui si riaccende.

Gomorra 5,  oltre ai personaggi che il pubblico conosce molto bene, ne proporrà altri del tutto nuovi. ‘O Mastrale’ (Mimmo Borrelli), personaggio solo accennato sul finale della precedente stagione, sarà il nuovo alleato di Genny e sfrutterà il Savastano, per tornare a sedersi alla stesa tavola di chi comanda Napoli.

Donna Luciana (Tania Garribba), moglie di ‘O Maestrale; intelligente, astuta ed elegante è la vera mente della coppia. Il pubblico, inoltre, farà la conoscenza di ‘O Munaciello (Carmine Paternoster), uno dei capipiazza di Secondiglino, di ‘O Galantuommo (Antonio Ferrante) e di sua moglie Nunzia (Nunzia Schiano).

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