Connect with us

Film da Vedere

Un maledetto imbroglio, il capolavoro di Pietro Germi tratto dal romanzo di Gadda, in home video

L'impegno morale di Germi si accosta allo scetticismo di Gadda: il regista non tradì lo spirito di Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, ma lo rielaborò alla luce del suo sanguigno modo di leggerlo. Ne derivò un efficace poliziesco in cui veniva messa alla berlina una certa umanità perbenista borghese. Capolavoro

Pubblicato

il

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana rappresenta probabilmente, con La cognizione del dolore, la migliore opera di Carlo Emilio Gadda. Dato assolutamente caratteristico è la particolare forma utilizzata, un virtuosismo linguistico e sintattico, un barocchismo basato sull’uso di più livelli di scrittura (dal dialetto popolare alla descrizione con echi manzoniani, dai termini arcaici fino alla pura invenzione di vocaboli), al fine di riflettere la complessità della realtà e insieme la sua essenza fatta di percezioni: l’affascinante “buccia delle cose”. Detto “pasticciaccio”, secondo l’occhio disilluso dello scrittore, rappresenta l’agglomerato di linguaggi e comportamenti, orrori e stupidità, della società italiana.

Secondo lo sceneggiatore Alfredo Giannetti, l’idea di Un maledetto imbroglio, film spartiacque dell’opera di Pietro Germi, ma anche, più in generale, della cinematografia italiana, laddove il film si poneva in controtendenza rispetto alla tradizione neorealista, non fu né di Gadda né del regista-attore ma, piuttosto, del lungimirante produttore Peppino Amato, il quale, avendo constatato il successo dell’opera letteraria, intuì che una trasposizione sul grande schermo avrebbe potuto ottenere un esito altrettanto felice. Ma Germi, che era un uomo di grande temperamento e personalità, non si limitò all’esercizio calligrafico, bensì rielaborò il testo adattandolo alla contemporaneità e, soprattutto, alle sue corde emotive. Il regista, infatti, si espresse chiaramente sull’argomento: «In generale, mi sembrerebbe un sintomo di decadenza, per il cinema, ridursi a cercare le sue storie nei romanzi. Per quanto mi riguarda, mi sentirei diminuito se risultasse che nel mio lavoro mi aggancio alla letteratura. Io credo nell’assoluta autonomia del cinema; non solo, ma credo che sia molto difficile che un film veramente importante nasca da un libro».

Tuttavia, Germi non si pose in contrasto con Gadda, ma gli fu complementare, tanto che lo scrittore apprezzò il film, anche per la comune passione per la letteratura gialla che condivideva con il regista. Germi, in effetti, non tradì il romanzo, ma lo rielaborò alla luce del suo sanguigno modo di leggerlo. Ne derivò un tipico, tradizionale poliziesco italiano, dove il classico investigatore, a metà tra il cinico e il romantico, si muove in una Roma della fine degli anni Cinquanta resa più luminosa dal bianco e nero ricco di contrasto. Ancora una volta si ripropone nel personaggio di Ingravallo (Germi) la filosofia di Germi, disgustato da una certa umanità perbenista borghese, come quella rappresentata dall’ambiguo e viscido Valdarena (Franco Fabrizi), il bel cugino, per il commissario colpevole della sua ipocrita immoralità. Ben diverso è l’atteggiamento nei confronti della Roma proletaria e “burina” di Assuntina (una giovanissima ma già efficace Claudia Cardinale) e Diomede (l’esordiente Nino Castelnuovo), giustificati dallo loro stessa ignoranza e dall’indigenza economica. Nel film riappare, per certi versi, anche il senso del grottesco che caratterizzerà altre successive opere di Germi ad ambientazione siciliana, qui rappresentato dai vari poliziotti, tra cui si distingue la macchietta del maresciallo siciliano Saro (Saro Urzì) e dell’allievo carabiniere settentrionale che il commissario non riesce a capire per il suo dialetto. Sembra addirittura riproporsi la complessità linguistica di Gadda nella scena, da Commedia all’italiana, della telefonata durante la quale poliziotti e carabinieri tentano invano di farsi capire, ripetendo le stesse parole nella propria lingua, da un lontano centralino.

L’impegno morale di Germi si accosta allo scetticismo di Gadda. Avere sciolto il maledetto imbroglio non significherà per ambedue la vittoria della giustizia, poiché anche chi è colpevole per la legge è a sua volta vittima del male del mondo. Sceneggiato da Alfredo Giannetti, Ennio De Concini e Pietro Germi ed interpretato da Germi, Claudia Cardinale, Claudio Gora, Nino Castelnuovo, Saro Urzì, Franco Fabrizi, Eleonora Rossi Drago e Cristina Gaioni, Un maledetto imbroglio è senz’altro da annoverare tra i capolavori del regista genovese.

Pubblicato da Mustang e distribuito da CG Entertainment, Un maledetto imbroglio è disponibile in dvd, in formato 1.33:1, con audio originale (Italiano mono) e sottotitoli per non udenti opzionabili. Nei contenuti extra sono presenti: Presentazione di Maurizio Porro; Documentario Cine Foeverer; L’uomo dal sigaro in bocca; galleria fotografica; cast artistico; cast tecnico.

Trova Un maledetto imbroglio su CG Entertainment

  • Anno: 1959
  • Durata: 110'
  • Distribuzione: CG Entertainment
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Pietro Germi