Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men), un film del 2007 diretto dai fratelli Coen, tratto dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy vincitore del premio Pulitzer. Nel 2008 ha vinto l’Oscar come miglior film, oltre ai premi per la miglior regia, migliore sceneggiatura non originale e miglior attore non protagonista.
Uno sceriffo, un assassino e un cacciatore che si è impossessato di 2 milioni di dollari si inseguono in un paesaggio selvatico e feroce. Dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy.
Non è un paese per vecchi funziona sia come disincantata riflessione esistenziale, sia come thriller, sia come western crepuscolare alla Peckinpah aggiornato alla crisi spirituale del nostro tempo. Le invenzioni visive sono numerose e spesso di alto livello. Grande cinema. Potente epitaffio dei fratelli Coen, tratto dal romanzo di Cormac McCarthy, sulla fine del mito del West, sull’avidità e la bramosia di denaro che si alimenta in un circolo distruttivo portando all’inevitabile morte violenta (e qui si sente l’eco di Greed di von Stroheim), sulla perdita di riferimenti morali di un mondo dove non c’è più posto per gli old men, ma neppure per le persone oneste, come lo sceriffo Tommy Lee Jones, che vogliono interrompere la scia di cadaveri innescata da un regolamento di conti per impossessarsi dei soldi di una grossa partita di droga. L’estrema rarefazione stilistica di alcune sequenze praticamente “mute” gioca tutta a vantaggio dei Coen, raramente così padroni della materia narrativa e capaci di rivestire di risonanze inedite gli oggetti, il paesaggio desolato e i volti spesso insanguinati dei personaggi. Quattro Oscar per una volta ben dati, nell’anno 2007 che resterà memorabile per il cinema americano, in cui questo grande film concorreva contro il capolavoro di Paul Thomas Anderson There will be blood.