Il cacciatore (The Deer Hunter), film del 1978 diretto da Michael Cimino. E’ ritenuto uno dei più celebri film di guerra, per quanto in apparenza possa non avere niente a che vedere con tale genere.
È entrato nella storia del cinema per il suo contrasto tra le inquietanti immagini della guerra e la vita quotidiana dei protagonisti. Considerato uno dei massimi capolavori del cinema mondiale, il film ha ricevuto 9 nomination ai premi Oscar del 1979, vincendone 5 tra cui quello per il miglior film.
La storia del Cacciatore
Mike (De Niro), Nick (Walken) e Steven (Savage) lavorano in un’acciaieria di Clayton, Pennsylvania, e nel tempo libero cacciano cervi. Vengono chiamati alle armi per essere inviati in Vietnam, ma prima Steven sposa Angela. In guerra, i tre amici subiscono una terribile prigionia. Quando riescono a evadere, vengono separati: Steven è in un ospedale, paralizzato; Nick si imbosca a Saigon, preda degli organizzatori di roulette russa; Mike, tornato a casa, conforta Linda, la ragazza di Nick; in una battuta di caccia, risparmia un cervo a portata di tiro; convince poi Steven a ricongiungersi alla moglie. Di nuovo in una caotica, infernale Saigon in completo disfacimento, Mike tenta invano di impedire a Nick un’ultima, mortale partita.
Il film è diviso in tre parti: la vita prima della chiamata alle armi (un capitolo di eccezionale vigoria), la guerra con le sue atrocità e il ritorno a Saigon. Michael Cimino, alla sua seconda regia, compie un prodigio di padronanza narrativa in un film di estrema complessità e porta tutti gli interpreti a una recitazione di assoluta eccellenza.
Un romance dunque di grande tradizione, potente allegoria e tentativo di epica catarsi, il film vinse 5 Oscar: miglior film, miglior regia, attore non protagonista (Walken), montaggio e suono.
Un film”reazionario”
Il Cacciatore esce nell’aprile del 1979 in Italia e nel giugno a Roma. Fu da molti giudicato “reazionario” per l’immagine negativa data ai Vietcong con tanto di ritratto del leader nord vietnamita Ho Chi Minh. Questo aspetto va pertanto in contrasto con la connotazione eroica ricorrente, per motivi ideologici, in parte dell’opinione pubblica italiana del tempo.
Reduce dal recente successo della miniserie televisiva Olocausto, Meryl Streep, grazie alla pellicola di Cimino, si consacrò al pubblico italiano. Alla televisione italiana il film è spesso trasmesso con alcuni tagli relativi alle scene della roulette russa