Manhattan è un film del 1979 scritto, diretto e interpretato da Woody Allen.
Presentato fuori concorso al 32º Festival di Cannes, è stato inserito dall’American Film Institute al quarantaseiesimo posto nell’AFI’s 100 Years… 100 Laughs del 2000. Nel 2001 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Isaac Davis ha smesso di scrivere per la tv e progetta un libro dal titolo “La sionista castrante“; ha alle spalle due matrimoni falliti, vive con la diciassettenne Tracy (Mariel Hemingway), ma ha paura del ridicolo per questa sua relazione. Teme anche che la sua seconda moglie abbia messo in piazza i suoi difetti in un libro che sta per uscire. Isaac cerca di allontanare da sé la sua devotissima amante, ha una breve storia con quella di un suo amico, ma poi tenta di recuperare a sé Tracy, che nel frattempo ha deciso di partire per l’Europa.
Secondo quanto dichiarato dallo stesso Allen, l’idea per Manhattan gli venne dal suo amore per la musica di George Gershwin.
L’attrice Stacey Nelkin raccontò a posteriori che Manhattan era basato sulla relazione sentimentale da lei avuta con Woody Allen negli anni precedenti la stesura del film e che in particolare il personaggio di Tracy, interpretato sullo schermo da una giovane Mariel Hemingway, era a lei ispirato. La sua piccola parte in Io e Annie finì sul pavimento della sala di montaggio, e la loro relazione era iniziata quando lei aveva 17 anni ed era una studentessa alla Stuyvesant High School di New York. Allen non rese pubblica la loro relazione fino al 2014.
Manhattan è una pietra miliare nella filmografia di Woody Allen che si è ormai lasciato alle spalle i film di pura comicità e si è cimentato sull’arduo terreno del cinema serio. Il suo scavo nel profondo, non di meno, è sempre insaporito da battute divertenti, molto spesso da uno humour corrosivo, e da situazioni al limite del grottesco. Celebri le “10 cose per cui vale la perna di vivere”, e poi la Manhattan in bianco e nero di Gordon Willis.