Jason Bourne

Jason Bourne è il quinto, adrenalinico, capitolo della saga ispirata ai romanzi di Robert Ludlum e firmata da Doug Liman nel lontano 2002. Diretta da Paul Grengrass e distribuita da Universal Pictures, la pellicola è disponibile dal 1 Settembre 2016.

Sinossi: Grecia, giorni nostri. Dopo essersi lasciato il passato alle spalle, l’ex agente segreto della CIA Jason Bourne (Matt Damon) si guadagna da vivere vincendo incontri clandestini di boxe. Un giorno, la hacker Nicky Parsons (Julia Stiles) lo raggiunge per confidargli che ha scoperto importanti informazioni sulla sua vita precedente e sulla sua famiglia. Il nuovo organismo governativo coadiuvato da Robert Dewey (Tommy Lee Jones) però, utilizzando azioni terroristiche, tecnologie avanzate e insurrezioni popolari per raggiungere i propri scopi, si mette sulle tracce di Bourne per costringerlo a reintegrarsi nel sistema e aderire al suo nuovo programma, pena la morte.

Recensione: Dopo aver firmato The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum, Paul Grengrass torna in cabina di regia per dirigere Matt Damon nel nuovo adrenalinico capitolo della saga ispirata ai romanzi di Robert Ludlum e firmata da Doug Liman nel lontano 2002. Il suo modus operandi viene ribadito sin dalle prime scene: ritmo serrato, frenetiche inquadrature a strapiombo, inseguimenti centrifughi e logorroiche panoramiche aeree. In uno scenario apocalittico in cui ogni angolo è sorvegliato da tecnologiche attrezzature elettroniche, il protagonista scivola silenzioso da una sponda all’altra, barcamenandosi in attività che non conosce ma in cui eccelle. Poco incline al dialogo, Bourne agisce d’istinto e utilizza il raziocinio per anticipare le mosse dei suoi avversari, più numerosi e più potenti ma meno avvezzi alla sopravvivenza. E infatti, egli si presenta subito come un redivivo, un emarginato, un outsider che affoga nel sangue – proprio e altrui – una rabbia e una frustrazione che ne divorano prima la mente e poi il corpo.

Seguendo fedelmente la sceneggiatura scritta da Grengrass e Cristopher Rouse (autore di Green Zone e Captain Philips – Attacco in mare aperto), Matt Damon si conferma un attore poliedrico ed istrionico con abili capacità retoriche e fenomeniche che riesce a utilizzare il proprio corpo per comunicare meglio che con le parole. Jason Bourne, dunque, non è sicuramente un capitolo che brilla di luce propria – configurandosi piuttosto il diretto sequel di Ultimatum – ma bensì una pellicola interessante che pone i presupposti per lanciare una nuova trilogia del franchise.

Martina Calcabrini