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Focus Italia

Mala tempora

«Per il regista romano Stefano Amadio “Mala Tempora” è un western medievale, un noir in cui i personaggi hanno due anime o nessuna, un thriller con molti omicidi e senza sangue, ambientato tra gli eremi e le montagne abruzzesi».

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Per il regista romano Stefano AmadioMala Tempora” è un western medievale, un noir in cui i personaggi hanno due anime o nessuna, un thriller con molti omicidi e senza sangue, ambientato tra gli eremi e le montagne abruzzesi.

Seppur con una storia farcita con tante micro-trame, l’unico filo conduttore è un oggetto misterioso che si pensa sia causa di disgrazia semplicemente guardandolo. Per risolvere il dilemma, il monaco dell’eremo di San Bartolomeo, Pietro Del Sirente (Saverino Saltarelli), viene incaricato dalla contessa Iacovella di Matessa (Maddalena Maggi) di consegnarlo al Papa, l’unica persona in grado di poter togliere la maledizione di cui l’oggetto è portatore. Ma lungo il cammino non tutto andrà come previsto. Il monaco Pietro dovrà vedersela con persone disposte a tutto per quell’oggetto. Templari, eremiti, banditi.

Mala Tempora” è un film piuttosto complicato, anche se in fin dei conti il cinema indie in Italia lo è sempre stato. La trama è molto ingarbugliata, mentre il ritmo con l’avanzare dei minuti si fa sempre più lento, esagerato. Certo, ha un’ottima fotografia, che risalta alla perfezione gli splendidi paesaggi incontaminati dell’Abruzzo, e anche dei volti interessanti, spigolosi e ben scavati dal tempo, da vero Medioevo. Ma non bastano alcuni dettagli e un paio di scena, come la discesa nelle dantesche terre della nebbia, a sorreggere un film troppo lungo e pesante. Irrisolto. Letteralmente il titolo in latino vuol dire “ brutti tempi”.

Iacopo Bevilacqua