Dal 23 Dicembre, Amadeus é su Sky e in streaming su NOW. Amadeus è la nuova miniserie di Joe Burton (Black Doves, Progetto Lazarus) tratta dalla pluripremiata opera teatrale di Peter Shaffer. La serie è prodotta da Two Cities Television in collaborazione con Sky Studios.
La miniserie reinterpreta la celebre leggenda della rivalità fra Mozart e Antonio Salieri. Nel corso degli episodi verrà mostrata la progressiva affermazione del genio musicale di Mozart e la crescente gelosia del compositore di corte, un musicista in crisi e fortemente tormentato. Mozart è interpretato da Will Sharpe ( The White Lotus), mentre Paul Bettany (WandaVision) interpreta Antonio Salieri.
Nel cast è presente anche Gabrielle Creevy (Black Doves), nel ruolo di Costanze Weber, moglie di Mozart.
Nell’ esplorare la vita di questo grande genio della musica, la serie riesce anche a sollevare un’ importante questione che riguarda l’essenza della creazione artistica.
Amadeus: cosa vuol dire fare musica?
Amadeus è una miniserie complessa che si muove su un duplice livello. Da un lato abbiamo i drammi, rivalità e complessi rapporti familiari; dall’altro una riflessione dinamica ed attuale su cosa voglia dire davvero essere un musicista. La serie parla al pubblico lasciando che siano i personaggi ad orientare lo spettatore attraverso le loro azioni, che caratterizzano questi ultimi e mostrano al contempo un idea romantica circa il concepimento dell’arte stessa.
Per Joe Burton, la musica è sentimento, è l’espressione più viscerale delle emozioni del suo creatore. Mozart è completamente in balia delle sue emozioni, le sente, le vive, ed è quando quest’ultime nascono negli attimi del quotidiano che la musica si rivela all’artista.
Salieri invece è un musicista asservito ai gusti della nobiltà. Salieri fa del volere altrui la propria linea guida, rinnegando la propria interiorità e rendendo la musica un mero sforzo mentale per compiacere i committenti. Così facendo, Salieri indebolisce la propria vena creativa con le sue stesse mani, fino a spegnerla.
Amadeus: una scrittura coinvolgente
La sceneggiatura di Amadeus è essenziale, pregnante ed estremamente visiva. Parole e gesti rivelano sempre qualcosa in più della caratterizzazione dei personaggi, e l’esposizione viene inserita con il giusto ritmo senza appesantire la narrazione. Il dialogo in Amadeus è multiforme, informa senza risultare eccessivo, caratterizza e crea un senso di mistero nello spettatore. In Amadeus, infatti, lo spettatore segue gli eventi per colmare gli spazi sapientemente lasciati da frasi che dicono e non dicono allo stesso tempo.

In Amadeus, Mozart è un personaggio strabiliante per la sua complessità. La sceneggiatura riesce a mostrarci il suo rapporto conflittuale con il padre attraverso un uso estremamente intelligente del VoiceOver, uno stratagemma che manifesta a livello sonoro gli oscuri pensieri ricorrenti nella mente del personaggio. In Amadeus il VoiceOver è un canale diretto e potente per la psiche del musicista che permette di evitare inutili segmenti espositivi.
La serie però non si ferma qui. In Amadeus la psiche di Mozart viene esplorata a fondo, arrivando ad un uso pittoresco della messa in scena che si abbandona ad un registro spiccatamente onirico.
A livello di messa in scena, infatti, Amadeus riesce a sorprendere allo stesso modo.
Amadeus: una buona messa in scena
La regia di Amadeus descrive gli spazi con rigore e simmetria. Gli ampi enstablishing shot deliziano gli occhi dello spettatore con ottime scenografie di gusto Rococò. La macchina da presa, inoltre, risuona con le emozioni dei personaggi in scena, vibrando al ritmo delle loro emozioni.
La fotografia in Amadeus rende molto bene le scene in notturna, utilizzando una scura tonalità di blu che riesce a trasmettere perfettamente l’atmosfera della notte. Una scelta simile evita di scurire troppo le scene, consentendo allo spettatore di seguirle agevolmente. In Amadeus, la fotografia riserva ingenti quantità di ombre per i momenti di maggiore intensità emotiva.
Questa tonalità cromatica in realtà ricorre spesso negli ambienti. Tale ricorrenza potrebbe funzionare a livello simbolico per tradurre visivamente la malinconia che avvolge i personaggi, e in special modo Mozart, il cui grande dono è controbilanciato da un grande fardello che pesa sulla sua anima.
Questi elementi, quindi, forniscono un quadro di insieme più che positivo.
Una miniserie che promette grandi cose
Stando a quanto emerge dai primi due episodi usciti finora, Amadeus è una serie che dimostra di avere un grande potenziale.
Le grandi capacità di scrittura e di messa in scena permettono di auspicare che la narrazione prosegua in modo organico e coeso, continuando a seguire gli eventi della storia senza perdere il suo fulcro.