Monsieur Aznavour biopic rispettoso di un artista per il quale l’esperienza personale è sempre stata il fondamento della creazione artistica.
Al cinema con Movies Inspired.
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Dall’ombra alla luce
Monsieur Aznavour racconta l’ascesa di Charles Aznavour (Tahar Rahim), figlio di immigrati armeni, dalla povertà dei quartieri parigini al riconoscimento come una delle voci più intense della canzone francese del Novecento. Il film segue il suo percorso umano e artistico: l’infanzia segnata dalle difficoltà economiche, l’incontro decisivo con Édith Piaf (Marie-Julie Baup), i primi insuccessi, le umiliazioni per un fisico e una voce considerati “inadatti”, fino alla lenta e sofferta conquista del pubblico. Non è solo la storia di un successo, ma il racconto di una costruzione identitaria fatta di ostinazione, lavoro e vulnerabilità.
Un artista figlio del suo tempo
Il film si inserisce nella Francia del dopoguerra, un paese che cerca di ricostruirsi culturalmente e socialmente. Aznavour emerge in un mondo musicale dominato da canoni rigidi, dove l’immagine conta quanto la voce. La sua figura rappresenta l’artista “altro”: straniero, fuori dagli standard, ma capace di intercettare le inquietudini di una società in trasformazione. Il contesto storico non è semplice sfondo, ma forza che modella il carattere del protagonista, rendendo il suo successo ancora più significativo.
Un ritratto intimo e progressivo
La sceneggiatura sceglie una narrazione lineare ma densa, concentrandosi più sul processo che sul trionfo finale. I momenti di crisi hanno lo stesso peso delle conquiste, e i dialoghi spesso essenziali lasciano spazio ai silenzi e agli sguardi. La scrittura evita la mitizzazione facile: Aznavour non è mai un eroe impeccabile, ma un uomo che sbaglia, dubita e insiste. Questo equilibrio rende il racconto credibile e coinvolgente.
L’uomo prima del mito
Sotto la regia di Mehdi Idir nel film trapela uno sguardo profondamente umano, scegliendo di raccontare Aznavour non come icona, ma come individuo in lotta con se stesso. Un punto di vista empatico e non celebrativo: la macchina da presa resta spesso vicina al volto del protagonista, insistendo sulle sue fragilità. La musica non sovrasta la narrazione, ma la accompagna, diventando espressione emotiva più che spettacolo. È una scelta che privilegia l’introspezione rispetto alla grandiosità.
Una biografia che parla a tutti
Monsieur Aznavour è più di un biopic musicale: è una riflessione sul talento, sulla perseveranza e sul diritto di esistere artisticamente anche quando il mondo sembra dire il contrario. Il film riesce a rendere universale una storia profondamente personale, ricordando che spesso le voci più autentiche nascono proprio dai margini. Una pellicola sobria, intensa e coerente, che lascia il segno senza alzare la voce.