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South Italy International Film Festival

‘Puedes tú solito’ e la voglia di rimanere ancora bambini

Il nuovo corto di Silvia Pradas viene presentato al South Italy International Film Festival di Barletta nella categoria Best Fantasy e Sci-Fi Short.

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’Puedes tú solito' al South Italy International Film Festival. Il corto di Silvia Pradas è un elogio al diritto di non voler crescere.

Puedes tú solito è un cortometraggio del 2024 della regista indipendente spagnola Silvia Pradas. Tra gli ultimi lavori in collaborazione con il produttore Javier Llovería meritano una menzione d’onore Nosotros (2020), pellicola che ritrae i momenti di un padre e di una figlia all’apice della loro relazione, e il documentario La senda del pastor (2021),  Premio della Giuria al Bienal Internacional De Cine Científico 2022 di Madrid.

Candidato al Nevermore Film Festival nel 2024 e al South Italy International Film Festival, nell’edizione di quest’anno, Puedes tú solito arriva come un fulmine a ciel sereno a voler squarciare il velo bianco dell’innocenza e, con la pulizia e i rigori formali dell’horror, racconta che è sempre troppo presto – ma non è mai troppo tardi – per trasformarsi veramente in adulti.

La voglia di rimanere bambini

Crescere e dire addio all’Isola che non c’è, dove si rimane per sempre bambini, è difficile per un ragazzino come Pablo. I suoi genitori lo convincono che è grande ormai, che deve fare l’uomo e affrontare le cose per soli uomini, come i bagni pubblici. Ma i mostri, forse le proprie stesse paure che Pablo scoprirà lì dentro, lo troveranno ancora innocente, ben lungi, dopotutto, dal desiderare di diventare grande.

’Puedes tú solito' al South Italy International Film Festival. Il corto di Silvia Pradas è un elogio al diritto di non voler crescere.

Fotogramma di ‘Puedes tú solito’ (2024)

Adesso sei un uomo

Si svolge all’interno di un cinema questo rito di passaggio. È un momento di stoico coraggio, che sfocia in un incontro orrorifico con le creature che abitano la toilette e la fantasia del giovane Pablo. Il ragazzino e i genitori hanno acquistato i biglietti, con tanto di popcorn e bibite gassate, sono pronti per sedersi e gustarsi una serata in famiglia. Il film sta per iniziare in sala e il dover correre urgentemente in bagno a Pablo sembra semplice routine o una ordinaria sosta pre-visione. Ma si trasforma in ben altro. Mamma e papà si impuntano, è ora che il loro cariño affronti quello che ha tutta l’aria di essere un rito di iniziazione.

Così comincia: la porta del bagno si richiude alle spalle gracili di Pablo, che si ritrova da solo in una foresta bianca dalle piastrelle che rimbalzano la luce in un riflesso diafano, quasi irreale, e piena di figure senza nome, senza storia, senza parole. Le pareti si stringono attorno al piccolo, incrocia lo sguardo con una di queste figure che gli ride in faccia. In un ambiente quasi accecante per il candore letargico che emana, Pablo annaspa per trovare rifugio ma viene colto di sorpresa dagli incubi.

Due mostri, due esseri che hanno sembianze familiari – e che sono proprio i suoi genitori – dall’aspetto deforme e invadente, tormentano Pablo. Gli danno addosso, gli danno della femminuccia, ce l’hai piccolo, sei un uomo e allora sii uomo! Gli uomini non piangono, gli grida la figura semi-paterna che lo scruta dall’alto, con occhi grandi, azzurri, che giudicano.

Peter, portami via con te

Lottando contro l’ineffabilità del tempo e del fato, Puedes tú solito è un elogio all’eterna fanciullezza, quella dei Bimbi Sperduti di Peter Pan, l’eterno divieto a crescere e maturare socialmente. Pablo vuole restare il bambino che è, non vuole affrontare qualunque cosa si annidi oltre la porta della toilette del cinema di quartiere. Non lo vorrebbe scoprire e non gli dispiacerebbe non farlo. Ma la sensazione è anche un’altra: che se non lo facesse, sarebbe peggio. Il sessismo e gli insulti che subisce nel bagno lo scalfiscono appena, sente poco male. Ma grattata a sufficienza la superficie, si inizia a intravedere la polpa scoperta, indifesa, pura. Questo è il mio ragazzo! Bravo, gli dice la figura che adesso ha ripreso i lineamenti e la voce normali del suo papà. Le parole, questa volta, feriscono la polpa, recidono il tessuto che ancora resisteva e che, forse, resterà strappato per sempre. Ce l’ho fatta? Sono un uomo, adesso?

Puedes tú solito

  • Anno: 2024
  • Durata: 9'
  • Distribuzione: Selected Films Distribution
  • Genere: cortometraggio, horror
  • Nazionalita: Spagna
  • Regia: Silvia Pradas