In occasione della 9° edizione del festival nazionale del Cinema e della Televisione di Benevento – BCT, la città ha accolto come ospite d’onore la star hollywoodiana James Franco, consegnandogli in serata il premio alla carriera. Accolto da una folla entusiasta di fan, Franco ha raccontato la sua storia e il suo percorso artistico, regalando agli spettatori una vera e propria lezione di cinema.
“Bisogna essere aperti a ciò che non possiamo prevedere per riuscire davvero a trovare la nostra strada”
Nella sua lunga carriera, davanti e dietro la macchina da presa, James Franco ha sempre mantenuto un occhio curioso verso le storie che ha scelto di raccontare, stabilendo un legame speciale con i personaggi da lui interpretati senza mai giudicarli; anzi, cercando ogni volta di capire a fondo le ragioni delle loro scelte.
Da James Dean a Harry Osborn in Spiderman, passando per Tommy Wiseau in The disaster artist, l’obiettivo di James Franco è sempre stato quello di creare delle connessioni tra le persone superando ogni pregiudizio, e lo ha fatto dedicando la sua vita al cinema credendo fortemente nella sua incredibile capacità di cambiare le cose.
INTERVISTA
Benvenuto! Che rapporto hai con l’Italia e quali esperienze hai vissuto qui?
Sono venuto in Italia davvero molto spesso negli anni, adoro l’Italia. Circa due anni fa ho conosciuto il regista Claudio Giovannesi e poi abbiamo iniziato a parlare di un progetto da fare insieme che per me è stato davvero un dono stupendo. Conoscevo già i suoi film, in particolare La paranza dei Bambini mi era piaciuto tantissimo.
Quando mi ha proposto di fare Hey Joe io ne ero entusiasta ed è stato davvero come un regalo dal cielo. Sono venuto in Italia e abbiamo girato a Napoli, ma anche in Puglia e Calabria. Quella raccontata nel film è una storia molto commovente, un dramma storico di un soldato americano che viene inviato a Napoli durante la seconda guerra mondiale, ha un bambino che rimane lì, e dopo 25 anni lui torna proprio per ritrovare questo figlio.
Mi piace il tema, mi piace il regista e poi filmare a Napoli è stato fantastico! Ho molti amici e vado a Napoli ogni volta che ho la possibilità.

James Franco e Francesco Di Napoli in “Hey Joe” di Claudio Giovannesi
A proposito di “Hey Joe”, Dean è un personaggio molto complesso. Cosa ti ha lasciato questa interpretazione?
È stato molto emozionante interpretare questo personaggio perché Dean è un ragazzo che ha fatto molti errori nella vita. Non penso sia un cattivo ragazzo, è solo che non è mai riuscito a creare delle vere connessioni con gli altri uomini e a causa delle sue azioni e dei suoi errori ha ferito molte persone. Quindi una delle motivazioni per cui decide di tornare a trovare suo figlio è cercare di ricostruire il rapporto ma anche se stesso.
Penso che sia una cosa molto comune per gli uomini fermarsi a un certo punto della vita dopo aver toccato il fondo e pensare di aver sbagliato tutto, e che non può più continuare così. Personalmente credo che quello sia un momento della vita molto importante perché è lì che ti apri davvero al cambiamento.
Credo sia questo che vediamo in Dean, che va a Napoli per incontrare suo figlio cercando finalmente di fare la cosa giusta nel modo giusto. È proprio l’aver toccato il fondo e averne preso coscienza che lo rende aperto a qualsiasi possibilità, perché questo è ciò che bisogna essere in grado di fare, secondo me: cambiare in maniera positiva e iniziare una nuova vita.
Durante la tua carriera hai spaziato in molti ambiti, davanti e dietro la macchina da presa. Cosa ti piace e cosa invece trovi difficile nel tuo lavoro?
Fare film è uno dei migliori lavori al mondo. È molto divertente lavorare con tutte queste persone creative, davvero stupendo e sono molto grato di avere una vita così.
La parte difficile sta nel fatto che è un lavoro in cui sei molto esposto al pubblico. Se fossi stato un dentista sarei stato giudicato soltanto dai miei clienti. Un film invece è giudicato da tutti e dunque se fai un brutto film tutti ne parleranno male ovunque, anche perché ognuno di noi può essere un amante e un esperto di cinema. Questo però è parte del lavoro. Quando ero giovane facevo fatica a capirlo, ma poi ho imparato che queste cose vanno gestite proprio perché fanno parte del gioco.
In futuro parteciperai ad altri progetti italiani?
Ho fatto due film in Italia al momento, tra cui uno che uscirà prossimamente dal titolo Squali con Lorenzo Zurzolo. Spero davvero di fare altri film qui, mi piacerebbe molto. Sto imparando la lingua facendo pratica quasi tutte le sere e stiamo discutendo su nuovi progetti grazie al mio ottimo agente italiano.

Elia Nuzzolo e Ludovica Barbarito consegnano il premio alla carriera del BCT festival a James Franco – foto di © Alessia Giallonardo