Dopo decenni passati a correre, volare, cadere e rifiutarsi di invecchiare come tutti noi, Tom Cruise si porta finalmente a casa un Oscar. Non per una specifica interpretazione, ma per una vita intera di interpretazioni. Questo novembre, l’Academy assegnerà a Cruise un Oscar onorario, a coronamento di una carriera che ha visto quattro nomination per la recitazione (Nato il 4 luglio, Jerry Maguire, Magnolia) e una candidatura come Miglior Film come produttore di Top Gun: Maverick.
Ma Cruise non ha ancora finito, tutt’altro. Attualmente sta girando con il regista premio Oscar Alejandro G. Iñárritu, una collaborazione che potrebbe facilmente riportarlo in lizza per la 99a edizione degli Academy Awards del prossimo anno. La sua missione, a quanto pare, non è poi così impossibile.
Eppure, la domanda rimane: un Oscar onorario diminuisce le sue possibilità di vincere un premio competitivo? Non necessariamente. Basta chiedere a Paul Newman, che finalmente si è portato a casa un Oscar per Il colore dei soldi un anno dopo aver ricevuto un premio onorario, o a Henry Fonda, Peter O’Toole ed Ennio Morricone, tutti vincitori di statuette onorarie, con nomination o vittorie. Per Cruise, l’oro non è un siparietto, potrebbe essere un prologo.

Tom Cruise and Hayley Atwell in Mission: Impossible Dead Reckoning Part One from Paramount Pictures and Skydance.
Lo squalo a 50 anni: il blockbuster che ha cambiato le sorti del cinema
Mentre Cruise si prepara a una nuova fase di riconoscimenti, un’altra icona si crogiola nella sua eredità: Lo squalo di Steven Spielberg compie 50 anni questo mese. Il film che ha terrorizzato generazioni e ha inventato il blockbuster estivo sta ricevendo il trattamento regale che merita. Il 14 settembre, l’Academy Museum of Motion Pictures inaugurerà la sua più grande mostra mai dedicata a un singolo film, in onore dello squalo che ha ridefinito il cinema e Hollywood.
Intitolata semplicemente “Lo squalo: 50 anni dopo”, la mostra include oltre 200 reperti originali provenienti dagli archivi di Spielberg, da Amblin Entertainment e da NBCUniversal, tra cui l’unico modello di squalo a grandezza naturale sopravvissuto, affettuosamente soprannominato Bruce (dal nome dell’avvocato di Spielberg). Appesa sopra l’atrio principale del museo, la bestia di 7,6 metri incombe come un ricordo indelebile.
Aspettatevi analisi di scene iconiche, esposizioni interattive e racconti personali del cast e della troupe. La mostra durerà fino a luglio 2026, dando ai fan tutto il tempo per rivisitare il film che ha fatto temere a un’intera generazione di tornare in acqua.

Gli Emmy: chi c’è, chi sta salendo e chi è ancora un’incognita
Mentre Lo squalo celebra la sua eredità e Cruise si avvicina sempre di più al podio, i migliori attori della TV si contendono le nomination agli Emmy, con le votazioni che si chiuderanno questa settimana. Aspettatevi il ritorno dei campioni – e delle sorprese – per definire le gare di quest’anno.
Per il premio di Miglior Attrice in una Commedia, Jean Smart di Hacks rimane una certezza, ma arrivano nuove concorrenti sotto forma di Ayo Edebiri, Quinta Brunson, Natasha Lyonne e Kristen Bell (Nobody Wants This). Riusciranno Kate Hudson (Running Point) o Bridget Everett (Somebody Somewhere) a sfondare?
Per il premio di Miglior Attrice in una Commedia, gli attori fissi degli Emmy Martin Short, Jeremy Allen White e Jason Segel dovrebbero tornare, ma tenete d’occhio Seth Rogen (The Studio) e Adam Brody (Nobody Wants This), il cui meme sul “rabbino sexy” ha praticamente scritto la sua campagna.
Le gare per i drama sono più serrate che mai. Per quanto riguarda gli attori, i favoriti includono Noah Wyle, Sterling K. Brown, Pedro Pascal, Gary Oldman e Adam Scott. Per quanto riguarda il ruolo di attrice protagonista, aspettatevi ottime prestazioni da Kathy Bates (Matlock), Bella Ramsey, Elisabeth Moss e forse Kaitlin Olson, che potrebbe spezzare la maledizione televisiva con High Potential.
Sta inoltre guadagnando interesse una campagna postuma per Linda Lavin, la cui svolta decisiva in Mid-Century Modern potrebbe portarle un riconoscimento atteso da tempo.

Jeremy Allen White e Ayo Edebiri in The Bear
Una Hollywood di riflessione e rinascita
Con l’entrata in funzione della stagione dei premi, Hollywood sembra guardare al passato e al futuro contemporaneamente. L’Oscar di Cruise non è il coronamento di una carriera, ma un gesto dovuto per una star che sta ancora correndo verso la prossima tappa. Lo squalo riemerge per ricordarci cosa significhi avere un vero impatto cinematografico, anche 50 anni dopo. E gli Emmy promettono di rinnovare nuovamente il canone culturale, con commedie che colpiscono in profondità, drammi impegnativi e interpretazioni che insistono per essere viste.
Che si tratti del morso di uno squalo, del luccichio di una statua onoraria o del sussurro del passaparola di una campagna marketing, Hollywood, come sempre, sa come inscenare una rimonta.
Fonte: Deadline