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Figari international short film festival

‘Come i pesci che non sanno respirare’ al Figari.FF

Antonella Santarelli dirige un doc di gran classe con al centro due personaggi pulsanti e controvento

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Come i pesci che non sanno respirare

Verrà proiettato il 15 giugno, nell’ambito dal Figari International Short Film Fest, Come i pesci che non sanno respirare, per la regia di Antonella Santarelli

Isidoro (Fabrizio Ferracane), sta scontando gli ultimi mesi di detenzione, come guardiano di un ponte, su un fiume.

Vede aggirarsi intorno al suo barcone Alessandra (Rossella Caggia). Lei, finge di trovarsi lì per caso ma lui, intuito che dietro la penosa bugia, si cela un mistero, incuriosito, la invita a prendere un caffè.

Lei accetta. I due si annusano e  l’atmosfera ben preso si scioglie. Lui nota che sul volto di lei sono visibili dei segni di una violenza, ma lei glissa.

Isidoro le chiede cosa stava cercando nel barcone e lei, a muso duro, gli dice che è lì per prendere il fucile, nascosto in un vano.

Era, infatti, di casa lì, perché aveva una relazione con il guardiano che c’era prima di lui. L’uomo, però, non aveva retto alle dicerie e si era impiccato.

Disperata, rivela a Isidoro che sta fuggendo dal fratello che non ha accettato che diventasse donna e che, dovunque si sposti, le dà la caccia “per ammazzarla un po’ alla volta”.

Per detendere la tensione, Isidoro le propone una passeggiata.

Ci sono corti che non sanno respirare. Sognano in grande, vogliono diventare  lungometraggi e, nel bisogno compulsivo di raccontare mille storie, affannano, ansimano e trasmettono una sensazione di incompiutezza, che lasciano, poi, l’amaro in bocca allo spettatore.

Altri, invece, raccontano una storia compiuta, che ha un proprio passo sicuro e che si mantiene in equilibrio dal primo all’ultimo fotogramma.

È il caso di Come i pesci che non sanno respirareAntonella Santarelli, infatti, dosa bene i tempi della narrazione e mantiene sempre alta la tensione.

Senza scivolare nel dramma, la regista maremmana narra l’incontro di due anime sole e disperate, con dolorose storie alle spalle.

Isidoro è andato in galera per difendere la sua donna e ha meditato a lungo l’idea del suicidio.

Alessandra paga il prezzo della sua scelta di libertà, ma deve fare i conti con fratello che la perseguita, per salvare l’onore della famiglia.

Lo svelamento del corto è tutto nelle battute finali.  Alessandra osserva il punto nel quale il fiume si getta in mare e non è chiaro se l’acqua, in quel punto, sarà dolce o salata.

Ed è proprio quella l’indeterminatezza della loro condizione ma i due protagonisti “controvento”, uniti dalla stessa sofferenza, possono così guardare il futuro con un pizzico di fiducia.

L’happy ending non fa a cazzotti con lo stile asciutto ed essenziale adottato dalla giovane regista. Ferracane, impeccabile, sovrasta una convincente Caggia.

Figari International Short Film Fest: ecco il programma della 15esima edizione

 

Come i pesci che non sanno respirare

  • Anno: 2021
  • Durata: 15.27'
  • Genere: Cortometraggio
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Antonella Santarelli