Il CinemaCon 2025 non è iniziato con un botto, ma con un momento di silenzio, uno che ha avuto più peso emotivo di qualsiasi trailer o anticipazione piena di esplosioni. Tom Cruise, sempre lo showman con un tocco di sincerità, è salito sul palco durante la presentazione della Paramount Pictures per rendere omaggio al defunto Val Kilmer. Mentre Cruise parlava a bassa voce dell’eredità di Kilmer e del loro tempo insieme in Top Gun, l’enorme teatro del Caesars Palace è piombato nel silenzio.
“Val era più di un co-protagonista: era un amico, una forza della natura e una leggenda dello schermo”,
ha detto Cruise, visibilmente commosso. Quel momento ha dato un tono toccante e ha ricordato a tutti perché i film e le persone che li realizzano sono ancora importanti.
Superman e l’alba di una nuova DC
James Gunn ha la missione di dare nuova vita all’universo cinematografico della DC e, a giudicare dalla reazione del pubblico alla sua presentazione al CinemaCon, potrebbe essere sulla strada giusta. Gunn ha presentato filmati dietro le quinte del prossimo Superman, con David Corenswet e Rachel Brosnahan nei panni dell’iconico duo Clark Kent e Lois Lane. Anche Nicholas Hoult ha fatto un’apparizione in video nei panni di Lex Luthor, stuzzicando un’interpretazione più cerebrale e minacciosa del cattivo. Ma il vero ruba-scena? Krypto il Supercane, ispirato al cucciolo salvato da Gunn. La folla è esplosa alla vista del supereroe canino in azione, suggerendo che questo reboot fresco ed emotivamente radicato potrebbe essere il successo di cui la DC ha disperatamente bisogno.
Amazon MGM invia un messaggio: i cinema contano ancora
Nella loro prima apparizione in assoluto al CinemaCon, gli Amazon MGM Studios hanno fatto una dichiarazione audace: lo streaming potrebbe essere in forte espansione, ma l’esperienza cinematografica non andrà da nessuna parte. Lo studio si è impegnato a distribuire 15 film al cinema all’anno entro il 2027, una mossa che ha sorpreso e impressionato molti addetti ai lavori del settore.
La loro presentazione ha evidenziato una serie eterogenea di progetti imminenti, mescolando titoli commerciali di punta con titoli di prestigio. È stato un momento che ha rassicurato sia gli espositori che gli spettatori sul fatto che il grande schermo ha ancora un futuro potente, anche nell’era degli algoritmi.
Il peggio: quando il palcoscenico diventa una lotta
Purtroppo, non tutti i momenti al CinemaCon sono stati dei successi. Diverse presentazioni hanno ricevuto reazioni tiepide, con alcuni studi che hanno optato per un gergo aziendale prolisso invece di filmati veri e propri. Uno studio senza nome è stato particolarmente criticato per una vetrina “piena di chiacchiere e con pochi trailer” che sembrava più una chiamata trimestrale con gli investitori che una celebrazione del cinema.
I dirigenti hanno blaterato di sinergia e allineamento dei franchise senza riuscire a entusiasmare il pubblico con immagini concrete o apparizioni di celebrità.
“Siamo venuti per lo sfrigolio, non per i fogli di calcolo”,
è stato sentito dire da un partecipante.
Commedia imbarazzante
E poi è arrivato il momento imbarazzante. I tentativi di commedia sono falliti in diversi eventi degli studi, con scenette forzate e battute scritte che hanno lasciato il pubblico più perplesso che divertito. Un segmento, pensato per parodiare i tropes dei blockbuster, è durato fin troppo e ha incluso battute che sembravano datate nella migliore delle ipotesi, sorde nella peggiore.
Un cameo a sorpresa di un attore importante, che avrebbe dovuto essere un momento di mic-drop, è stato rovinato da un ingresso messo in scena in modo goffo e da un contesto poco chiaro. Invece di elettrizzare la sala, ha portato a risate confuse e mormorii di “Cos’era quello?” dalla folla. In uno spazio costruito per lo spettacolo, questi passi falsi si sono distinti in netto contrasto con i momenti più raffinati.
Messaggi contrastanti e scontri tra studi
A peggiorare la situazione c’era una sottile, ma evidente, corrente sotterranea di competizione tra studi. Mentre alcuni cercavano di superarsi a vicenda con trailer estesi o apparizioni di grandi star, altri sembravano impreparati o deludenti al confronto.
L’evento ha messo in luce una tensione tra la promozione teatrale della vecchia scuola e il nuovo approccio basato sui dati che alcune aziende ora preferiscono. Il risultato è stato un patchwork di spettacolarità, a volte abbagliante, a volte sconnesso.
Una vetrina dei punti di forza e degli inciampi del cinema
CinemaCon 2025 ha catturato la bellezza caotica dell’industria cinematografica nella sua forma completa e senza filtri. Nel migliore dei casi, ci ha ricordato perché le persone si innamorano della magia dei film, attraverso tributi emozionali, filmati potenti e un rinnovato senso di scopo da parte degli studi. Ma ha anche messo a nudo le sfide che l’industria deve ancora affrontare: messaggi imbarazzanti, errori di tono e alcuni momenti stonati che avrebbero potuto essere riscritti.
Tuttavia, la settimana alla fine ha dimostrato una cosa: il cinema, nonostante tutti i suoi inciampi, continua a evolversi, intrattenere e ispirare. Anche quando rabbrividisce.
Fonte: Deadline