Cloud, del regista giapponese Kiyoshi Kurosawa, arriva nei cinema italiani il 17 aprile. Il lungometraggio tecno-thriller presentato dal Giappone agli Oscar 2025 arriva dopo altri due progetti importanti: il corto Chimes e Le Chemin du serpent, remake francese di un suo film omonimo del 1998.
Il film, presentato in anteprima al Festival di Venezia e poi a Toronto, vede Masaki Suda tra i protagonisti.
La sinossi del film
Ryosuke Yoshii (Masaki Suda) lavora in una piccola fabbrica e guadagna soldi come rivenditore con lo pseudonimo di “Ratel”. Commercia dispositivi medici, borse, statuette. Compra a basso prezzo, vende a caro prezzo: questo è tutto. Muraoka (Masataka Kubota), un compagno di classe dei tempi dell’istituto tecnico che ha insegnato a Yoshii i trucchi della rivendita, lo avvicina con una proposta potenzialmente redditizia, ma lui la rifiuta per continuare a dedicarsi a questa attività, di dubbia moralità ma redditizia. Per Yoshii, infatti, l’unica cosa che conta è arricchirsi. Tanto che arriva a rifiutare una promozione dal suo datore di lavoro, Takimoto (Yoshiyoshi Arakawa). Inizia una nuova vita con la sua ragazza, Akiko (Kotone Furukawa) e con l’aiuto di Sano (Daiken Okudaira), un giovane del posto assunto come aiutante, la sua attività di vendita sembra andare a gonfie vele, finché non iniziano a verificarsi intorno a lui incidenti inquietanti. Veicoli sospetti che si aggirano nelle vicinanze, una finestra rotta, ombre che si aggirano e presenze maligne online.Un vortice di negatività che lo porterà alla distruzione.
Cloud : le parole del regista
Cloud affronta tematiche di grande attualità; dalla solitudine, all’iperconnettività, al guadagno facile, alla dipendenza dalla tecnologia. Il regista parla così del suo nuovo progetto: “Negli angoli oscuri del Giappone di oggi si verificano a volte episodi violenti senza motivo apparente. Mi incuriosiva se questo tipo di fenomeno potesse fare da tema per un film d’azione – dichiara Kiyoshi Kurosawa – man mano che le riprese andavano avanti mi sono però reso conto che non stavo facendo il tipo di film d’azione che ti fa semplicemente aumentare l’adrenalina. Una delle ragioni è la profonda ambiguità e complessità del protagonista, a cui dà vita il sorprendente talento di Masaki Suda. Un altro fattore è che la battaglia mortale ha improvvisamente cominciato ad assumere l’aspetto di una guerra. Profitto e vendetta si sovrappongono e si amplificano, mettendo in moto atti di violenza.”