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‘Tutti insieme appassionatamente’: 60 anni di un film senza tempo.

'The sound of music' continua ad incantare il suo pubblico a distanza di sessant'anni dalla sua uscita. Musica, amore, empatia, sono le parole chiave di un musical etereo, che cammina leggero sullo sfondo dell'imminente scoppio della Seconda guerra mondiale.

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Tutti insieme appassionatamente

Sessant’anni fa, nel 1965, Tutti insieme appassionatamente conquistava il cinema, così come la protagonista Julie Andrews. Oggi è un film storico e intramontabile, capace di dirci molto sulla storia del cinema e soprattutto su di noi.

60 anni di un film indimenticabile.

Tutti insieme appassionatamente (The Sound of Music) è un film musicale del 1965 prodotto e diretto da Robert Wise. Il film ha avuto un grande successo, dovuto non solo alla presenza della neo diva Julie Andrews, ma anche alle musiche di Richard Rodgers, tra cui figura la famosissima My Favorite Things e rimane a tutt’oggi al sesto posto della classifica dei film più visti al cinema di tutti i tempi. Tra i vari brani si ricordano Quindici anni, quasi sedici, Do-Re-Mi e Il pastore che pascolava. Il film è stato candidato a 10 Oscar, vincendone 5: miglior film, miglior regia, miglior colonna sonora, miglior montaggio e miglior sonoro.

«Lei ha riportato la musica in questa casa».

Queste sono le parole che il comandante Goerge Ritter von Trapp rivolge alla nuova istitutrice Maria per convincerla a rimanere. Parole rimaste nella storia del cinema e che ci fanno pensare cosa serva davvero per mantenere in vita un legame: comprensione e studio dei bisogni altrui. E in questo caso la musica non è solo una cornice interpretativa dell’opera ma collante umano di personaggi diversi, che ora si trovano a cantare insieme. La musica salva e disvela e Julie Andrews è il perno di questo racconto, rimasto per sempre nella storia del cinema.

 

Casa Von Trapp: storia di un viaggio interiore.

Quando pensiamo a Tutti insieme appassionatamente ci viene subito in mente l’Austria, quella di fine anni ’30; quella della città di Salisburgo e dei panorami immensi della campagna. Facciamo un passo indietro per chi non ha visto la pellicola di Robert Wise, raccontandone la trama. Maria è un’orfana ed è da poco entrata in convento come novizia; le altre consorelle, però, hanno seri dubbi sulla reale vocazione della ragazza, che ama cantare e ballare ed è spesso indisciplinata. Per metterla alla prova, la madre superiora decide di mandarla come istitutrice per i sette figli del comandante vedovo Georg Ritter von Trapp. I sette bambini dimostrano inizialmente la loro ostilità nei confronti di Maria ma poi pian piano i sentimenti per la novizia cambiano radicalmente.  Maria, grazie al suo carattere estroverso e impulsivo, conquista ben presto la simpatia dei ragazzi e, senza accorgersene, s’innamora del padre. A renderla consapevole del suo sentimento è la baronessa Schraeder, la donna che Von Trapp intende sposare. Alla fine turbata, Maria si rifugia di nuovo in convento, ma i problemi non si possono eludere. Sullo sfondo dell’occupazione nazista dell’Austria, Maria e Von Trapp devono scoprire i loro veri sentimenti.

 

Julie Andrews: paladina dei sentimenti.

Julie Andrews aveva già incantato i bambini di tutto il mondo, presentandosi a piccoli passi con cappellino e ombrello alla mano. Il pubblico aveva amato la sua Mary Poppins (1964), solo un anno prima. Ricordiamo tutti come il suo personaggio aveva saputo far sciogliere il cuore dei due rampolli della famiglia Banks. Adesso la Andrews si trova nella veste di una donna libera, indisciplinata, ancor più fedele al suo animo indomito, quello grazie al quale i sette figli Von Trapp cedono il loro muro di ribellione. Il carattere di Maria riesce ad avvicinare i ragazzi, svelando i motivi profondi dei loro comportamenti. I ragazzi con lei sono felici e si lasciano andare a confidenze. Non ci stupiamo che i sentimenti che abitano la casa quando Maria viene spinta ad andare via sono la noia e la tristezza. Quando i ragazzi vengono a sapere del matrimonio del padre con la baronessa il film ci accompagna verso un tentativo laconico di salvezza. I bambini rivogliono Maria e vanno fin su la collina per riavvicinarsi a lei. La badessa annuncia a Maria l’arrivo dei ragazzi con una scena rimasta iconica nell’immaginario collettivo:

«Nasconderti nel convento non può risolvere i tuoi problemi. Li devi affrontare!».

Maria fa ritorno a casa del comandante e la baronessa, vedendosi sconfitta, decide di porre fine lei stessa al fidanzamento, lasciando l’uomo libero di dichiararsi alla donna di cui è realmente innamorato. Julie Andrews, accompagnata dal personaggio fortissimo della baronessa ( Eleonor Parker), si fa paladina dei sentimenti: quelli di amicizia, tolleranza, empatia, ma anche ingenuo anticonformismo e rispetto del volere altrui. Per questo si fa amare e i suoi personaggi fanno fatica ad essere dimenticati, perché tutti noi, non solo da bambini, abbiamo sognato un incontro così: con una governante come Mary Poppins, con un’istitutrice come Maria.

 

Dal regime nazista nasce una riflessione senza tempo.

In uno dei periodi più bui nascono fiori. La fantasia, l’esplorazione, il ballo e la musica, fanno lievitare l’animo dei bambini, quello che più di tutti merita di restare leggero. Un’operazione complessa di cui si fa carico il cinema, e lo fa a dispetto del periodo nefasto in cui ambienta le sue storie. Sono tantissime le scene che fanno diretto riferimento al periodo nazista: la fuga in Svizzera, le auto naziste sabotate dalle suore e l’arrivo dei nazisti durante la luna di miele  a Parigi. Mai come negli ultimi anni il cinema ha dato voce al ‘non detto’ di questa assurda fase storica. I film sulla Seconda guerra mondiale sono tanti: dall’opera di grande risonanza estetica La zona d’interesse (2023), al racconto appassionato di C’è ancora domani (2023); il Male sembra non morire mai e il cinema sceglie di disseppellirlo per ragionare su ciò che non è stato fatto e su ciò che non dobbiamo ripetere.

Il musical come seconda possibilità.

Negli anni ’50 e ’60, sappiamo che Hollywood produce musical con produzioni e set imponenti. Tutti insieme appassionatamente non solo eredita i suoi motivi dalla lunga storia del musical (iniziato nel 1920 con Il cantante di Jazz) ma rivoluziona per sempre il genere: un mix di canzoni intramontabili e una trama di candido sentimentalismo. Ma perché il musical oggi è così importante? C’è sempre il timore che, con la salita delle destre e la tensione sottesa ai nuovi conflitti una nuova guerra mondiale nasca. Con il timore di un futuro incerto, film come questo ci fanno rifugiare nel più confortante dei finali: l’amore realizzato. La musica e il ballo elevano ad un livello nuovo, spesso illogico, ma che salva dalla distruzione raziocinante. Siamo trasportati in un etero spazio di possibilità, fede, e amore. West Side story (1961) ricuce un matrimonio etnicamente complesso; La La Land (2016) cerca di suturare un amore conteso alla carriera; Infine Emilia Pérez (2024), che cammina a passi di danza sulla storia noir di un boss transgender del cartello messicano, e gli apre una seconda possibilità. la musica, per fortuna tutto questo riesce ancora a farlo.

Il film è oggi acquistabile su Amazon Prime Video.

 

Tutti insieme appassionatamente

  • Anno: 1965
  • Durata: 174'
  • Distribuzione: Dear Film
  • Genere: musical, dramma
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Robert Wise
  • Data di uscita: 02-March-2025