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Torino Film Festival

‘Madame Ida’ di Jacob Møller: che cosa vuol dire essere genitori?

In concorso al Torino Film Festival, il lungometraggio di Jacob Møller parla dell' amore in tutte le sue sfaccettature attraverso tre generazioni di donne

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 Madame Ida è il lungometraggio di Jacob Møller in concorso al Torino Film Festival. Un’opera prima che sviscera il tema della genitorialità in ogni sfaccettatura con la storia di Ida (Christine Albeck Børge), Cecilia (Flora Ofelia Hofmann Lindahl) e Alma (Karen-Lise Mynster). Il film è prodotto da Zentropa Entertainments.

Cecilia vive in un orfanotrofio. Dopo aver subito violenza dal direttore dell’istituto, si ritrova a portare in grembo un figlio non desiderato. A questo punto viene mandata da Ida, una signora che, insieme alla domestica Alma, la ospiterà nella casa Aurora fino al parto, tenendo poi con sè  il neonato. In quel luogo Cecilia si sentirà finalmente amata e coccolata come non le era mai successo. Al momento del parto Ida dovrà però decidere cosa fare con l’adolescente Cecilia e la neonata Olivia. 

Cosa vuol dire essere genitori?

E’ la domanda cardine del film. Cecilia non ha mai avuto dei genitori, eppure, in poco meno di 9 mesi, riesce finalmente a sentirsi amata. Nella casa Aurora ha avuto la possibilità di dormire, giocare e ballare insieme a Ida sperando che un giorno la donna l’avrebbe accolta anche nella propria famiglia. Ida è un personaggio molto complesso: indossa la maschera di una mamma perfetta, accogliente e amorevole, ma la maschera crolla con il parto di Cecilia che lascia insorgere freddezza e distacco. Il suo carattere e la sue volontà si scoprono fortemente ambivalenti.

Un altro personaggio complesso è quello di Alma, la domestica che, inizialmente, si presenta molto distaccata e fredda e che, al contrario della sua datrice di lavoro, non vuole accogliere Cecilia. Anche lei ha conosciuto la realtà dell’orfanotrofio e comprende alla perfezione quel senso di abbandono; riconosce gli abusi e le violenze subite. Con l’arrivo di Cecilia non vuole andare oltre la semplice  gentilezza perché sa che in fondo Ida non la accetterà mai veramente .

Jacob si chiede che cosa voglia dire essere genitori da parte di chi questo ruolo l’ha voluto e da chi ci si è ritrovato forzatamente. Uno scavo nelle personalità e nella rete delle relazioni complesse che si creano tra i protagonisti. Una riflessione ampia e coinvolgente che non lascia niente al caso.

L’immagine è stata gentilmente concessa dall’Ufficio del Torino Film Festival

Teatro nel cinema

Uno dei divertimenti prediletti di Ida era recitare e farsi trasportare lontano dalla realtà. D’altronde, la realtà non le era mai piaciuta, non l’aveva mai accettata neanche da giovane quando organizzava le famose feste in cui si dimenticava tutto, anche della sua prima figlia. Le sue opere teatrali sono una rappresentazione metaforica della vita, una riflessione sull’impossibilità dei protagonisti di cambiare il loro fato, una situazione che si avvicina così tanto a quella della mamma adolescente, il cui destino è già stato scritto. Lei non ha famiglia e non l’avrà; l’accordo che ha stipulato con Ida non ha altre opzioni. Nonostante Cecilia provi con tutte le forze a rimanere nella casa, non le sarà possibile condurre una vita normale.

Un accompagnamento musicale importante

Jacob Møller racconta la storia di Cecilia attraverso un accompagnamento musicale realizzato principalmente al pianoforte. Una scelta stilistica dettata dal regista stesso e accolta con piacere dal compositore Kaspar Kaae. Jacob dichiara di avere un’anima vecchia,  un amante di musica classica che annotava già nella sceneggiatura.

Madame Ida è un film che esplora il tema della genitorialità in ogni aspetto: l’assenza, la presenza, l’amore, l’odio, la razionalità e l’irrazionalità. Grazie ai personaggi di tre  generazioni diverse ogni sentimento viene toccato e sviscerato in un racconto  di nove mesi accomunati dalla ricerca dell’amore.

 

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Madame Ida

  • Anno: 2024
  • Durata: 110 minuti
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Danimarca
  • Regia: Jacob Møller