M@ledetti Social Media è una produzione messicana in otto episodi, uscita il 15 settembre del 2023 e ora disponibile su Prime Video. Gli autori provengono dal mondo di Youtube: sono i fondatori del canale ecuadoriano EnchufeTV che conta quasi trenta milioni di followers. I loro video sono caratterizzati da una forte ironia e dalla presenza di satira sociale. Visto l’epilogo, è probabile la produzione di una seconda stagione.
La nuova dimensione di Amanda
Amanda era una giovane timida, senza amici e con un unico estimatore, Chiri, segretamente innamorato di lei. Per vincere la loro solitudine, i due giovani decidono di aprire un canale Youtube, con Amanda protagonista davanti alla videocamera gestita da Chiri.
La loro idea diventa anche il loro trampolino di lancio: i seguaci aumentano sempre più e, con loro, anche la fama. Fino all’arrivo di nuovi social media e, conseguentemente, nuovi giovani intraprendenti che si dedicano a questo mondo. Mentre Amanda inizia la sua fase discendente, la giovane Vicky Moo diventa sempre più famosa.
M@ledetti social media – Una scena della serie
Si innesca così una rivalità fra le due donne, più alimentata da Amanda la quale ha una viscerale antipatia. Un risentimento nato perché le due sono sorellastre e Amanda ritiene responsabile Vicky della separazione dei genitori nonché del manchevole affetto paterno. Mondo virtuale e quello reale si andranno a mescolare, facendo risaltare tutte le contraddizioni delle vite presenti sui social. Una rappresentazione che porta al limite anche le vite di chi decide di perseguire una fama tanto sfavillante quanto volubile.
L’interessante idea dei quiteños
I quiteños – come vengono gergalmente indicati in Messico gli ecuadoregni – Jorge Ulloa e Nataly Valencia, già creatori del canale YoutubeEnchufeTV, hanno ideato M@ledetti Social Media prendendo a pretesto due situazioni. La prima è stata la fase pandemica mondiale, che ha rallentato tutte le attività, anche quelle legate ai contenuti social. La seconda è la consapevolezza che anche il loro prodotto sta inevitabilmente diventando desueto, in un mondo oramai sovraccarico di social media dove chiunque può esibirsi.
Con la loro ironia, nota soprattutto al pubblico sudamericano, non si limitano però alla messa in scena del declino di un social rispetto a un altro, bensì ampliano il discorso verso una irriverente denuncia sociale. Se il pretesto è la disperazione della protagonista nel suo rendersi conto di quanto sia oramai diventata obsoleta, gli autori vanno a scandagliare la falsità dei contenuti che i social propongono.
Tutti noi che abbiamo i social network ci mostriamo più felici e completi di quanto non siamo in realtà. […] un album di foto con i like in mezzo, come un segno di accettazione. Ma cosa c’è dietro? È un tema molto attuale, molto radicato nella società. È una sorta di antropologia digitale […] è una satira di come ci vediamo e di come ci proiettiamo. (da una intervista agli autori Ulloa e Valencia)
Una serialità ben strutturata
Gli otto episodi di questa serie messicana sono un esempio di come la serialità classica può essere contaminata, in maniera egregia, da aspetti che sono indubbiamente legati ai social media. Di ciò è complice la sceneggiatura la quale, nonostante gli argomenti trattati siano figli delle classiche telenovelas, non si perde in leziosità e rimane costantemente legata alla contemporaneità.
M@ledetti social media– Azul Guaita e Paulina Gaitan in una scena della serie
M@ledetti Social Media prende a pretesto la lotta intestina fra due sorelle/rivali, per l’acquisizione di un reality, per mostrare quei drammi familiari che riportano alla memoria, di boomer e xoomer, le lacrime di Veronica Castro. Ulloa e Valencia, con i loro collaboratori, non perdono di vista i mezzi da utilizzare per rimanere legati alla contemporaneità, risultando originali. La regia di Ulloa è veloce ma non dispersiva, efficace e non invadente. Rispetto alla buona serialità del nord Europa, di cui Skam e Rumors sono esempi, M@ledetti Social Media è più barocco senza però valicare il limite del buon gusto.
Amanda, Viky e César: un delizioso trio imperfetto
Paulina Gaitan impersona Amanda, un personaggio che è fortemente caricaturale ma che l’attrice riesce, al contempo, a rendere naturale. Le sue espressioni di continua sofferenza rispetto al suo declino, lavorativo e familiare, ben si confanno all’ironia richiesta dalla serie.
Al contrario, il personaggio di Vicky Moo è meno sovrastrutturato, in una rappresentazione che va a evidenziare quegli aspetti che discordano con l’apparente vita perfetta della star dei social. Azul Guaita non rimane invischiata dall’emotività del suo personaggio e dona a Vicky la giusta ingenuità, che ben si distanzia dai momenti in cui prevale la voglia di rivalsa.
Hernán Mendoza è César, il padre delle due ragazze. Un personaggio che ha un’apparente preferenza verso la figlia minore e che, invece, porterà alla luce il suo amore vissuto a distanza, nel rispetto del dolore della figlia maggiore. Mendoza, che per la natura della fiction è caricaturato, si distacca bene nei momenti di forte emotività.
M@ledetti social media – Paulina Gaitan, Hernán Mendoza e Azul Guaita
I due spasimanti per un amore inseguito
Come ogni buona storia, anche in questa c’è la parte sentimentale. Due rappresentazioni di liaisons amorose distinte, per quanto comunque classiche. Chiri è innamorato di Amanda da sempre ma il suo sentimento è rimasto nel closet. Jesús Zavala gioca il suo personaggio più su questo aspetto romantico che su quello inerente la parte professionale. È il personaggio che rimane più legato alla realtà e questo forse lo inficia, rimanendo più in ombra rispetto ad altri personaggi. Ma il suo contributo è comunque buono.
Hugo Catalán è Emilio, l’ambizioso scrittore che deve accettare di fare da ghost writer a Vicky Moo per potersi veder pubblicato il proprio romanzo poliziesco. Emilio rimane vincolato all’immagine del bravo ragazzo: consigliere di Vicky, cerca di aiutarla nel suo rapporto con la sorella e con il padre. Il sentimento fra lui e la ragazza rimane inesplorato, relegandolo alla parte del grillo parlante. Che, però, è funzionale al resto della narrazione e che Catalán, con quel berretto che ne contiene la bellezza, riesce a raffigurare in maniera essenziale.
Le tre schegge comiche vaganti
Ai personaggi più convenzionali devono essere affiancati, per opportune esigenze di commedia, quelli di rottura. Mariana, Laura e Ricardolorido sono il trio che accompagna lo spettatore verso una visione divertita e rocambolesca, grazie anche alle raffigurazioni estreme. Beng Zeng Wong è un Ricardo che passa dall’essere uomo oggetto a colui che esige un riconoscimento.
Melissa Hallivis impersona Laura, manager e amica di Amanda, che vive di citazioni e alla disperata ricerca di un marito. Il ruolo di Mariana, la manager di Amanda, viene ricoperto da una Bárbara Torres, che richiama le donne che spesso ritroviamo nel cinema di Almodóvar, dove a una forte caratterizzazione viene affiancata una spiccata profondità emotiva.
M@ledetti social media – Melissa Hallivis e Jesús Zavala
Tutti e tre gli interpreti vengono fagocitati dai personaggi, ma riescono a ritagliarsi quello spiraglio che li rende, quanto meno, riconoscibili e non completamente soggiogati.
Quando una comedy non è solo commedia
Questo prodotto messico-equadoregno è decisamente ben fatto e ha una trama che si contraddistingue per l’eterogeneità del pubblico a cui si rivolge. Non è la classica serie per gli zoomer ma riesce a conquistare anche i millenials e gli xoomers. Ha una narrazione vivace, una rappresentazione fresca e veloce. L’ideale sarebbe stato contenere la durata degli episodi, unico aspetto che lega M@ledetti Social Media alla vecchia serialità.
La storia raccontata non è solo fiction ma anche la rappresentazione, ironica e sopra le righe, di una realtà che oramai ci appartiene. Gli autori hanno volutamente inserito questo aspetto in quanto ritengono importante raccontare come i social stanno condizionando sia le vite di tutti che la crescita delle nuove generazioni. Un aspetto ancora sottovalutato ma che, inevitabilmente, occorrerà affrontare.