A oltre trent’anni dalla sua uscita nelle sale, Il fuggitivo è tornato disponibile su Prime Video e con lui anche l’adrenalina di uno dei thriller più amati di sempre. Diretto da Andrew Davis e interpretato da un Harrison Ford al massimo della forma, il film continua a conquistare nuove generazioni di spettatori con la sua miscela perfetta di azione, tensione e dramma giudiziario.
Il Fuggitivo: la trama senza tempo
Richard Kimble (HarrisonFord), brillante chirurgo di Chicago, vede la sua vita distrutta in una sola notte: la moglie viene brutalmente assassinata e tutte le prove sembrano accusarlo. Condannato a morte, riesce a evadere in circostanze spettacolari e da quel momento il suo unico obiettivo diventa provare la propria innocenza, dando la caccia al vero colpevole. Sulle sue tracce si lancia il marshal Samuel Gerard, interpretato da un magnetico Tommy Lee Jones, che con la sua ossessiva determinazione diventa il perfetto contraltare morale del protagonista. È qui che il film trova la sua forza: non c’è solo la tensione della caccia all’uomo, ma anche lo scontro tra due figure integre, speculari e indimenticabili.
Tra serie TV e cronaca nera: le origini
Prima di diventare un cult del grande schermo, Il fuggitivo aveva già una storia alle spalle. Il film del 1993 nasce infatti come adattamento della celebre serie televisiva americana The Fugitive, andata in onda tra il 1963 e il 1967 sulla ABC. La serie, creata da Roy Huggins, raccontava le vicende del dottor Richard Kimble, un uomo accusato ingiustamente dell’omicidio della moglie e in fuga per dimostrare la sua innocenza.
Il richiamo alla realtà fu inevitabile. Molti videro in Kimble un rimando diretto al caso di Sam Sheppard, un medico di Cleveland accusato nel 1954 di aver ucciso la moglie Marilyn. Un processo controverso, pieno di incongruenze e prove discutibili, che divise l’opinione pubblica americana. Anche se il creatore della serie negò sempre un legame diretto, le somiglianze erano evidenti.
Quando la Warner Bros. decise di riportare in vita la storia negli anni ’90, l’idea era quella di trasformare un dramma televisivo in un thriller cinematografico di respiro internazionale, con ritmo più serrato, set spettacolari e star di primo piano. Il film non si limitò a riprendere l’idea centrale, ma la aggiornò con una regia muscolare, ambientazioni urbane riconoscibili (da Chicago alle foreste del North Carolina) e una tensione che non lasciava respiro.
Premi e riconoscimenti
Il fuggitivo non fu solo un successo commerciale, ma anche un trionfo di critica. Oltre all’Oscar a Tommy Lee Jones, il film ottenne candidature per miglior film, montaggio, colonna sonora e fotografia. Ai Golden Globe e ai BAFTA ottenne ulteriori premi e nomination, mentre agli MTV Movie Awards del 1994 vinse come miglior film, consacrandosi come un cult capace di parlare a pubblici diversi.
Un duello psicologico in salsa hitchcockiana
La forza de Il fuggitivo è nella sua storia: semplice nelle basi, ma capace di trasformarsi in un thriller che tiene lo spettatore incollato allo schermo dall’inizio alla fine. Il regista Andrew Davis, dopo il successo di Trappola in alto mare, prende spunto dal cinema di Hitchcock e lo aggiorna con il ritmo veloce tipico degli anni ’90. Il risultato è un film che non lascia mai respiro: ogni scena serve a far andare avanti la trama, senza tempi morti.
Harrison Ford interpreta il dottor Richard Kimble, un uomo comune che si ritrova accusato ingiustamente dell’omicidio della moglie. Braccato dalla polizia, combatte con tenacia per dimostrare la sua innocenza. Dall’altra parte c’è Tommy Lee Jones nei panni dello sceriffo Samuel Gerard, instancabile e spietato nel suo inseguimento. La sua interpretazione gli è valsa l’Oscar come miglior attore non protagonista, e la celebre battuta rivolta a Kimble “Non mi importa” è diventata un’icona del cinema degli anni ’90.
Il film è montato con un ritmo serrato e alterna momenti d’azione esplosivi a scene più intime, dove emerge il lato umano dei personaggi. Lo vediamo quando Kimble salva un agente ferito o quando intuisce la diagnosi di un bambino ricoverato: piccoli dettagli che raccontano la sua vera natura di medico e di uomo giusto. Alcune sequenze sono entrate di diritto nella storia del cinema d’azione: l’incidente del treno, girato senza effetti speciali digitali, e il salto dalla diga, che resta una delle immagini più iconiche degli anni ’90. La colonna sonora di James Newton Howard accompagna ogni scena con grande intensità, aumentando la tensione e sottolineando i momenti chiave della storia.
Curiosità su Il fuggitivo
Nella spettacolare scena iniziale dell’incidente, venne utilizzato un vero treno dismesso, acquistato per circa un milione di dollari.
Per il ruolo di Kimble furono valutati attori del calibro di Kevin Costner, Michael Douglas e Nick Nolte, mentre per Gerard si pensò persino a Gene Hackman.
Harrison Ford si lanciò davvero dal tunnel con un’imbracatura da bungee jumping e girò personalmente anche la scena nelle acque gelide. Per permettergli di riscaldarsi tra un ciak e l’altro, la produzione aveva predisposto una vasca con acqua calda.
Il film guadagnò oltre 370 milioni di dollari, classificandosi al terzo posto del box office del 1993, subito dopo Jurassic Park e Mrs. Doubtfire.