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‘Il grande carro’ Recensione del film su famiglia e arte di Philippe Garrel

I tre fratelli Garrel, diretti dal padre, in un film che strizza l'occhio alla vera famiglia di artisti francesi

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La recensione de Il grande carro, il nuovo film di Philippe Garrel, prodotto da French-Swiss, Rectangle Productions, Close up Films, Arte France Cinéma, RTS Radio Television Suisse, Tournon Films, con la partecipazione di Goodfellas e Ad Vitam, Arte France, Ciné+ con il supporto di Centre National du Cinema et de L’Image Animée, Cinéforom, La Loterie Romande, L’Office Federal de La Culture, La Procirep, in coproduzione con Le Fresnoy Studio National Des Arts Contemporains e distribuito in Italia da Altre Storie con Minerva Pictures.

Un film sulla famiglia, sulla vita e sull’arte. E su come queste tre realtà si intrecciano continuamente tra loro.

Guarda il trailer del film

Prima della recensione, la trama de Il grande carro

Il Grande Carro è una costellazione. È anche un teatro di marionette.

Questa è la storia di una famiglia di burattinai: i fratelli Louis, Martha e Lena; il padre, che dirige la compagnia; e la nonna che realizza le marionette.

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Insieme, formano una compagnia e mettono in scena spettacoli di burattini. Un giorno, dopo uno spettacolo, il padre muore di ictus, lasciando soli i suoi figli. (Fonte: Altre Storie)

La recensione de Il grande carro

Chissà se l’intento di Philippe Garrel era quello di mostrare la propria famiglia e la propria vita. Sicuramente ciò che è riuscito a trasmettere con il suo film è l’amore per l’arte, quell’arte che non stanca mai, che non si arrende mai e che riesce sempre a prevalere sul resto.

Diretto a tratti come un’opera d’arte o un dipinto, a tratti come un video amatoriale di quelli che si fanno in famiglia per ricordare i momenti più importanti, Il grande carro è, in realtà, uno spettacolo nello spettacolo. Tolta la patina opaca che fa da filtro, ciò che emerge del dramma di Garrel è l’impostazione che lui sceglie per rivolgersi al suo pubblico.

Le marionette

Il film si apre con uno spettacolo di marionette. Sono coinvolti tre fratelli (i veri fratelli Garrel anche nella vita reale) che prestano braccia e voce a dei personaggi che hanno il compito di intrattenere un fitto pubblico di giovanissimi. Un po’ come nel cinema, l’idea di Garrel è quella di rendere evidente il potere salvifico dell’arte. Così come noi spettatori siamo di fronte allo schermo a guardare il film, allo stesso modo i bambini osservano divertiti e sorpresi lo spettacolo di marionette, uscendo dalla sala soddisfatti. Perché questo è il compito dell’arte: soddisfare chi osserva.

E la stessa struttura del film richiama proprio questo. C’è la voce fuoricampo che introduce la vicenda e accompagna il pubblico, illustrando i cambiamenti nel corso del tempo; ci sono gli stacchi, tra una sequenza e l’altra, dove viene utilizzato il buio, come se si trattasse di un palcoscenico dove è il sipario ciò che decreta la fine di un atto o di una scena.

Cos’è Il grande carro?

Un film che, come anticipato dal titolo, si presta a più chiavi di lettura.

Se da una parte il grande carro è il nome della compagnia e dello spettacolo portato avanti dai tre fratelli, dall’altra parte è anche il grande carro della famiglia che, tra sofferenze, perdite e nuovi legami si (ri)unisce e si disgrega continuamente.

Ma è anche il grande carro della vita e dell’arte e dello spettacolo. Un carrozzone pieno di energia, punti di vista diversi, che si incontrano e scontrano come nella giostra della vita.

E quindi l’acclamato divo Louis (Louis Garrel) rincorre il sogno di diventare attore, mentre le sorelle Martha (Esther Garrel) e Lena (Lena Garrel) rimangono aggrappate al passato, cercando di portare avanti qualcosa che fa parte di loro da sempre.

E in parallelo le loro vite vanno avanti, prendendo strade che non avrebbero mai pensato, incontrando persone apparentemente distanti, ma, in realtà più vicine di quanto possa sembrare. Dal collega, amico, amante Peter (Damien Mongine) alla compagna di lui (Mathilde Weil).

Philippe Garrel con il suo Il grande carro riesce a dare l’input per mostrare le difficoltà di una vita e di un’esistenza legate a qualcosa di passato che però si vuole rinnovare. Non scavando troppo a fondo e lasciando in superficie alcuni elementi, arriva però a dimostrare che, anche se le tradizioni stanno venendo meno, si può ancora provare a lottare.

E lo si può fare circondati dall’amore e dall’affetto di una (vera) famiglia.

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

Il grande carro

  • Anno: 2023
  • Durata: 90'
  • Distribuzione: Altre Storie con Minerva Pictures
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Philippe Garrel
  • Data di uscita: 14-September-2023