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Approfondimenti

Uomini d’Acciaio, Cuori di Pietra ed Effetto Dunning-Kruger applicato ad Hollywood

Cioè: perchè è poco etico e molto pretenzioso riportare in vita attori deceduti che hanno odiato le proprie interpretazioni

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Possiamo dirlo: purtroppo per gli amanti della nostalgia e  del Velocista Scarlatto, il film di Flash non è stato un successo per gli incassi e per la critica. Anzi, possiamo tranquillamente dire che si tratta del peggior flop dell’ormai defunto DC Extended Universe, come a pagare un dazio salato e finale dai tempi della messa al bando di Zack Snyder.

Non si può però dire che il film non sia riuscito a far parlare di sé per la gran quantità di cameo presenti in esso e della presenza, ricreata in maniera digitale ovviamente, di George Reeves e Christopher Reeve, due degli storici e più famosi interpreti di Superman del passato.

Guardare oltre il velo

Arriviamo allora all’effetto Dunning-Kruger, fenomeno descritto dagli psicologi David Dunning e Justin Kruger nel 1999, descrive una distorsione cognitiva secondo cui un individuo, sovrastimando la propria esperienza e giudizio giudicandole, erroneamente, superiori alla media. In soldoni, si può intendere anche che l’eccessiva corsa alla nostalgia e al fan service fruito in virtù del film di Flash, priva gli autori (ma anche gli spettatori) della capacità valutativa del giusto o sbagliato, etico e dell’angosciante.

La questione è stata sollevata per primo da Roberto Recchioni, scrittore e sceneggiatore nazionale sempre con l’occhio pronto a guardare oltre il velo, mia fonte di ispirazione per la critica e per l’innovazione delle sue vedute. Proprio per questo, ci tengo a ringraziarlo per lo spunto.

Tornando a noi, per essere specifici, la questione è stata sollevata dopo l’utilizzo di immagini rappresentanti i due ex Supermen nel film di Muschietti. C’è da dire che gli attori, dopo queste loro interpretazioni, hanno trascorso dei periodi complicati della propria vita,  lottando contro il bisogno di slegarsi a questo personaggio, dal mantello diventato dopo per loro troppo ingombrante.

Recchioni allora chiede: “Come mai lo stesso sdegno non è stato provato anche per le immagini di Adam West nei panni di Batman?”. Semplice: perché West è sempre stato contendo di interpretare l’Uomo Pipistrello, ritornandoci diverse volte e apparendo sotto forma di Wayne anche in altri media (talvolta anche parodistici).

effetto dunning-kruger

Pensiamo quindi al lato etico cui questo articolo vuole proporsi: è giusto che il regista di Flash abbia utilizzato immagini di due attori che sono rimasti in cattivi rapporti col “loro” Superman? Certo, sicuramente c’è stato il benestare dei familiari o eredi, benestare travestito da un ricco assegno a parecchi zeri, ma la domanda che ci si pone è se questa trasposizione più che essere un omaggio non sia un’offesa alla memoria prima di due uomini, prima che attori e prodotti di marketing della propria epoca.

Come dice Recchioni, bisogna sempre sperare che le persone conoscano la differenza tra il Giusto e lo Sbagliato, imparando a riconoscerla da sole, ma non è sempre detto che ci riescano. Si è arrivati al punto dove l’ago della bilancia di queste decisioni è misurato solo da quanti assegni si è disposti a sganciare, senza che i diretti interessati possano ribattere o acconsentire.

E’ davvero giusto così?

La vita, così come l’arte, che spesso si incontrano come sinonimi, possono presentare talvolta percorsi sterrati che ne impediscono il liscio tratto, compromettendo la serenità delle decisioni.

Esiste però una costante che non deve mai mancare su questo tortuoso percorso, che nonostante le difficoltà ha sempre il compito di farci credere che può esserci sempre la serenità della camminata: il rispetto.

Sia chiaro, chi scrive è un appassionato dei cameo, di qualsiasi media, cresciuto con gli spin-off, ammaliato dalle idee di Robert Zemeckis e che spera in cuor suo di rivedere John Cazale bere bourbon con Robert De Niro in un film di Scorsese. Ma nonostante questo, usando come sintesi anche i quattro studi fondamentali di Dunning e Kruger, sono dell’opinione che risvegliare i morti sia sbagliato e non sia una forma di omaggio lecita e corretta, a prescindere dall’entusiasmo dei fans che scelgono, autonomamente, quale tipo di percorso sterrato della vita percorrere.

Più piccola è la mente più grande è la presunzione” – Esopo.

La recensione di ‘The Flash‘ è disponibile qui.

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