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Sophia Loren i 90 anni di un’attrice simbolo del Cinema
La vita e la carriera straordinaria dell'attrice Premio Oscar
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3 settimane fail
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Luca BoveSofia Costanza Brigida Scicolone, in arte Sophia Loren, compie novant’anni. È la più grande diva italiana, attrice apprezzata e celebrata in tutto il mondo, con i suoi cento e più film, vincitrice di nove David di Donatello, due Globi d’Oro, la Coppa Volpi e il Leone d’Oro. E ancora: Cinque Golden Globe, un Premio Bafta, un Prix d’interprètation Féminine e due Oscar. Proporre la filmografia di Sophia Loren potrebbe sembrare un’operazione inutile, vista la grande mole di documentazione testuale e audiovisiva a lei dedicata.
Una bambina secca secca
Assolutamente vero! Ma Sophia Loren ha il merito di far parte di quella piccola cerchia di artisti capaci di arricchire le proprie opere con il sacrificio, il dolore e la felicità della vita reale.
Sophia Loren nel diventare una grande attrice, una diva, non ha mai perso autenticità. Ha studiato, ha fatto tanta gavetta, ma è stata sempre ferma sui propri principi, senza mai dimenticare le sue origini, anzi rimarcandole in ogni occasione.
L’amore per la mamma, i nonni e la sorella Maria sono stati i suoi più importanti affetti. La casa a Pozzuoli in via Solfatara 5 è stato il luogo dove da bambina secca secca, tanto da guadagnarsi l’appellativo di stuzzicadenti, è diventata una bellissima giovane donna.
Il suo sorriso è sbocciato, come il suo corpo, al punto da far girare la testa agli uomini, mentre passeggia per strada, insieme alle amiche. È da questi affetti e ricordi che Sophia Loren ha costruito il suo essere attrice. Ogni ruolo affidatole diventa immediatamente suo, unico, irripetibile e ricco di innumerevoli sfumature.
Sophia Loren la filmografia ricca di sfumature
È per questo che riproporre la sua filmografia va ben oltre alla semplice carrellata di titoli, ma diventa un’occasione per riscoprire, sotto una nuova luce, i suoi iconici personaggi. Dalla pizzaiola di L’oro di Napoli alla Madame Rosa di La vita davanti a sé, dalla commedia alla tragedia, passando dal melodramma, come in La donna del fiume. Una disinvoltura più unica che rara nel passare da un ruolo all’altro, senza mai far percepire il peso del precedente personaggio interpretato.
Capace di dar vita, con passione e veridicità, a donne del tutto diverse. È il caso di Ieri, oggi e domani, dove Sophia Loren, diretta da un maestro del calibro di Vittorio De Sica, incarna prima la popolare Adelina, venditrice abusiva di sigarette; poi la sofisticata Anna, ricca moglie di un industriale milanese; infine Mara, la vulcanica squillo di Piazza Navona.
Sophia Loren si mette al servizio della parte, sempre, si impossessa del personaggio, non si limita alla semplice rappresentazione sul grande schermo, ma gli dona vita, con le sue infinite sfaccettature. Si trasforma, da giovane ventenne, plausibilmente ancora un po’ acerba, in una donna affascinante, desiderata da tutti.
Popolare e aristocratica, impetuosa e pacata. Ripercorrendo la filmografia di Sophia Loren si percepisce una potenza naturale senza pari. In lei sembra perdurare la vitalità della sua Napoli e la maestosità del Vesuvio, o probabilmente ancor di più l’energia, meno vistosa, ma più forte dei Campi Flegrei, al cui centro si trova Pozzuoli, città natale di sua madre Romilda.
Sophia Loren è cinema ma soprattutto vita
Questa verve particolare fa di Sophia Loren un’attrice straordinaria che non si fa mai ingabbiare dalle convenzioni e dalle regole fredde della recitazione accademica, per lei troppo impostate. Non rinuncia mai al vero, infatti, in più di cento film, i suoi personaggi, donne, mamme, amanti, risultano naturali, senza forzature, avanzano come procede la vita. In loro i mutamenti dati dalla vicenda si palesano in toto, con un totale controllo della dizione, del corpo e della mimica.
Sophia Loren è cinema, ma prima di tutto vita, da questa ha preso forza, ha limato, ha perfezionato un talento innato. È stata capace di farsi amare in Italia e nel mondo, incarnando lo spirito verace di un luogo complesso, come Napoli. L’amore per la sua città, però, non è mai caduto nel localismo, tutt’altro. Ha saputo abbattere i confini, travolgendo la sua napoletanità con un vortice di cosmopolitismo romantico, come in Voce umana, diretta dal figlio Edoardo o con un tocco d’ironia in La mortadella di Mario Monicelli.
La carriera artistica di Sophia Loren ha avuto un primo e fondamentale mentore: Romilda Villani, sua madre, senza di lei Sophia che, ovviamente, nasce senza il ph, sarebbe stata una maestra, come tante figlie di famiglie umili, ma decorose come la sua.
Romilda è bellissima, straripa di fascino ed è bravissima a suonare il pianoforte. Dopo il diploma al Conservatorio di Napoli, partecipa a un concorso della Metro Goldwyn Mayer, come sosia di Greta Garbo. I suoi genitori non sono d’accordo, però, Romilda non solo partecipa, ma vince e a soli diciassette anni si aggiudica un biglietto per Hollywood. Questa volta mamma e papà sono più decisi di lei e partire per l’America è impossibile.
La viscontessa di Pozzuoli, Nobildonna di Caserta marchesa di Licata Scicolone Murillo
Romilda non rinuncia ai suoi sogni e se Hollywood è irraggiungibile, Roma e Cinecittà sono a portata di mano. È qui, precisamente in via Cola di Rienzo, che Romilda incontra Riccardo Scicolone Murillo. Lui, intraprendente, nota subito la bellezza della giovane, si fa credere un produttore cinematografico, invece, è un ingegnere mancato, con qualche soldo in tasca grazie all’agiatezza della sua famiglia nobile. Tra Romilda e Riccardo nasce subito l’amore e dopo poco Sofia. Riccardo non si sogna lontanamente di diventare padre, ma la mamma di Romilda si fionda a Roma per difendere l’onorabilità della figlia e chiede il matrimonio riparatore.
Tutto sembra andare in quella direzione, ma poi Sofia, la mamma di Riccardo, si oppone e tutto salta, niente matrimonio. La piccola Sofia, però, viene riconosciuta dal padre e così la futura diva del cinema italiano viene alla luce il 20 settembre del 1934 con il titolo di viscontessa di Pozzuoli, nobildonna di Caserta, titolo dato dalla famiglia Hohenstaufen, marchesa di Licata Scicolone Murillo.
A Roma le cose non vanno bene per Romilda e Sofia e ad aggravare la situazione, la piccola si ammala. Dopo l’ennesimo rifiuto di Riccardo di aiutarle, Romilda decide di tornare a Pozzuoli da mamma e papà. Tutti in famiglia fanno sacrifici per guadagnarsi il pane e la stessa Romilda suona il pianoforte nelle trattorie di Pozzuoli, di Napoli e volte di Roma, dove incontra sempre Riccardo. Un giorno torna a casa, annunciando di essere per la seconda volta in dolce attesa. Riccardo, però, questa volta non riconosce la figlia e la sorella di Sofia, viene al mondo nel 1938, con il cognome materno, Villani.
L’infanzia durante la guerra
“Io intanto vivevo la mia vita come potevo, nascosta dietro un velo sottile ma tenace di timidezza. Sì, è difficile da credere, ma ero veramente timida, forse anche per via della nostra condizione. Mio padre non c’era e mia madre era troppo bionda, alta, viva e soprattutto non sposata. La sua bellezza eccentrica e sopra le righe mi metteva in imbarazzo. Sognavo una mamma normale, rassicurante, con i capelli neri, il grembiule stropicciato, le mani rovinate e gli occhi stanchi. Come l’Antonietta a cui avrei dato un volto quarant’anni più tardi in Una giornata particolare”.
Quando arriva la guerra Sofia ha solo sei anni e il suono delle sirene antiaereo, i morsi della fame e il buio hanno segnato per sempre la sua esistenza, come tutti quelli che hanno vissuto una tragedia di tale portata.
I rastrellamenti continui da parte dei tedeschi costringono gli uomini della famiglia a nascondersi nelle campagne, Sofia, invece, insieme ai nonni, si trasferisce a Napoli a casa di alcuni cugini.
In Ieri, oggi e domani, pubblicato da Rizzoli nel 2014, Sophia Loren ricorda quei drammatici giorni e poi l’8 settembre, quando i tedeschi si trasformavano all’improvviso in occupanti e stringono la città in una morsa di ferro. “Sentivano l’odore della sconfitta e sfogavano su di noi la loro frustrazione in modo crudele e indiscriminato. I napoletani, stremati dalla fame, dalle malattie, dalle bombe, cominciarono a reagire. Ricordo il giorno in cui fu arrestato un giovane marinaio, che non aveva colpa se non quella di aver esultato alla notizia dell’armistizio nella speranza che stesse arrivando la pace. Fu fucilato sulle scalinate dell’Università, davanti al popolo costretto ad applaudire”.
Il brutto anatroccolo diventa cigno
Finita la guerra a Pozzuoli, come il resto d’Italia, arrivano i film americani, prima censurati dal fascismo. Sofia si innamora di Tyrone Power, Jennifer Jones, George Peck e Rita Hayworth, sognando di diventare come loro.
“Stavo crescendo, il brutto anatroccolo si stava trasformando in cigno. E, soprattutto, stava maturando in me la voglia, il bisogno fisico di buttare fuori le mie emozioni, di tradurre in gesti e parole tutte le sensazioni che avevo accumulato e che ancora non riuscivo a interpretare. Volevo tuffarmi in un mare aperto. Pazienza se non sapevo nuotare”.
Finalmente arriva l’occasione. È il 1949, quando il Corriere di Napoli annuncia un concorso di bellezza per eleggere la Regina del mare e le sue principesse. Mamma Romilda vede prendere forma, per sua figlia, il sogno che non ha potuto realizzare per lei. Sofia non viene eletta Regina, ma è scelta tra le dodici principesse che sfilano per la città. Una vittoria a metà che cambia per sempre la vita della futura diva del cinema italiano.
Sofia inizia a seguire dei corsi di recitazione con Pino Serpe, attore del cinema muto, che gli procura qualche provino per avere una particina in film come Cuori sul mare, Il voto e la possibilità di partecipare come comparsa a un grande kolossal della Metro Goldwyn Mayer: Quo Vadis diretto da Mervyn Le Roy.
“… fu subito Hollywood sul Tevere. È il vero inizio della mia storia”
Prima del cinema, però, il successo arriva con i fotoromanzi, in voga nell’Italia nell’immediato dopoguerra. Storie melodrammatiche, tradimenti, amori impossibili e soprattutto tante donne come protagoniste. Un nuovo mezzo d’intrattenimento tra letteratura popolare e fotografia che prende idee dal cinema americano, dal romanzo d’avventura, dal feuilleton e dall’opera di Carolina Invernizio, una celebre scrittrice, oggi quasi dimenticata, ma che all’epoca ebbe un grande successo con i suoi libri che narrano la nuova condizione della donna italiana, finalmente libera di sognare.
Ben presto Sofia diventa la regina di questo fortunato genere, insieme a Vera Palumbo e Anna Vita. Dopo poco, seguendo il consiglio di Stefano Reda, direttore del Sogno, Sofia cambia cognome in Lazzaro, perché la sua bellezza è talmente travolgente da far resuscitare i morti.
Inizia a farsi notare, tante copertine a lei dedicate e il cinema la scopre. Partecipa come ballerina in Le luci del varietà, film diretto da Federico Fellini e Alberto Lattuada; Le sei mogli di Barbablù e Tototarzan.
Il 5 aprile del 1953 Sogno le dedica la copertina, con una sua fotografia e la didascalia che dice:” Sofia Lazzaro, l’indimenticabile interprete di tanti nostri fotoromanzi, ci è stata rapita dal cinema. ma Sofia non ha dimenticato i lettori e le lettrici di Sogno e ad essi dedica il suo saluto e il suo ricordo.”
L’incontro con Carlo Ponti
Sofia ormai è in pianta stabile a Roma e nel settembre del 1951 fa l’incontro più importante della sua vita. Si trova con un’amica nei dintorni del Colosseo, dove si sta svolgendo un concorso di bellezza. lei, però, quella sera ha solo voglia di divertirsi, con l’intenzione di godersi la sfilata come spettatrice. Ma mentre è seduta al tavolo arriva un biglietto:” Una bellezza come lei non può starsene seduta a guardare…”. Il mittente di quel messaggio è il presidente della giuria, Carlo Ponti.
Sofia non prende sul serio l’invito e liquida Ponti come un semplice scocciatore. Ma poi un’amica le si avvicina, dicendogli:
“Quello è il grande produttore Carlo Ponti! Insieme a De Laurentis finanziano i film più importanti in Italia. Sei una pazza a non accettare!”.
Si convince e decide di sfilare, il concorso non lo vince, ma dal giorno dopo inizia una nuova avventura. Sofia si reca negli uffici della casa di produzione Ponti – De Laurentis e inizia a fare dei provini, che non vanno benissimo. Ponti, però, è sicuro di aver scoperto un nuovo talento, dopo aver lanciato Gina Lollobrigida, Sylva Koscina e Lucia Bosè.
Il cammino verso la conquista del grande schermo è tortuoso, gli ostacoli sono tanti sia nel lavoro che nella vita privata. Intanto Carlo Ponti procura a Sofia qualche ruolo: Anna di Alberto Lattuada e La tratta delle bianche di Luigi Comencini. Poi, finalmente, arriva il ruolo da protagonista in Africa sotto i mari, con la regia di Giovanni Roccardi e la produzione di Goffredo Lombardo che convince Sofia a cambiare ancora una volta il suo nome. Lazzaro non lo convince, ci vuole qualcosa di corto, da ricordare con facilità, con un tocco di internazionalità. Ed ecco che Sofia diventa Sophia e Lazzaro viene sostituito con Loren, scelta influenzata dalla celebre attrice svedese Marta Torén, si sostituisce la T con la L e il gioco è fatto: è nata Sophia Loren, la diva del cinema italiano.
L’incontro con Vittorio De Sica
Cinecittà diventa il Paese delle Meraviglie e Sophia è ormai di casa. Un giorno fa il secondo incontro più importante della sua vita, dopo Carlo Ponti. Mentre passeggia, si sente osservata da due uomini seduti su una panchina. Uno è Peppino Annunziata, noto truccatore del cinema italiano dell’epoca, l’altro è Vittorio De Sica. Per Sophia Loren è un altro sogno che si realizza, lei nata in una famiglia umile è al cospetto del più grande regista italiano. L’incontro termina con De Sica che racconta qualche storiella per conquistare la fiducia dell’avvenente ragazza, qualche consiglio e nulla di più. Passa circa un anno e il padre del neorealismo contatta la Loren per averla a tutti i costi nel suo nuovo film: L’oro di Napoli.
Il film ha un cast eccezionale. La giovane Sophia Loren lavora insieme ai grandi del cinema italiano. Nell’episodio che la vede protagonista divide la scena con Giacomo Furia, poi ci sono: Paolo Stoppa, Gigi Reder, Silvana Mangano, Eduardo De Filippo e Totò.
Sophia ha già lavorato con Principe in altri film, dove lei era una semplice generica, poco più che una comparsa, ora è la protagonista.
Dopo L’oro di Napoli, la filmografia di Sophia Loren diventa sempre più ricca. Lo stesso anno, 1954, ritrova Vittorio De Sica, ma questa volta come attore, in Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti e immediatamente dopo Carlo Ponti produce La donna del fiume, diretto da Mario Soldati, film che permette a Sophia di farsi conoscere anche all’estero.
Il sogno americano
Dopo Pane amore e… ancora una volta a fianco di Vittorio De Sica, film utilizzato dalla stampa per creare una rivalità, mai esistita con Gina Lollobrigida, Sophia Loren inizia a essere contesa dai registi più importanti a livello internazionale. Viene diretta da Stanley Kramer in Orgoglio e passione, dove stringe una forte amicizia, probabilmente qualcosa di più, con Cary Grant il quale tra una battuta e l’altra gli chiede di sposarlo. Sophia, però, è sempre più vicina a Carlo Ponti, che intanto pare abbia sciolto il suo precedente matrimonio.
Intanto la filmografia di Sophia Loren si arricchisce di titoli internazionali: Timbuctù, Desiderio sotto gli olmi, La chiave, Orchidea nera, Quel tipo di donna, Il diavolo in calzoncini, Olympia e La baia di Napoli.
“Quando, nel febbraio del 1962, era arrivata la nomination, non ci volevo credere. L’Oscar? Il Premio Oscar? Rileggevo i nomi delle altre candidate, mi passavano davanti Audrey Hepburn e Natalie Wood, Piper Laurie e Geraldine Page, e tra me e me dicevo: Ma che scherziamo? In più la Ciociara è un film italiano recitato in italiano, quando mai si è visto?”.
L’Oscar
È Carlo Ponti il primo a parlare del progetto di portare su grande schermo il racconto di Alberto Moravia. Il film doveva essere prodotto dalla Paramount con la regia di George Cukor, la parte di Cesiria affidata ad Anna Magnani e per Sophia Loren il ruolo della figlia Rosetta.
La Magnani è attratta dall’idea, ma non vuole recitare la parte della mamma della Loren. Si tira fuori e con lei anche il regista e la produzione americana. Ponti continua a credere nel progetto e coinvolge De Sica, per provare un ultimo tentativo con la Magnani, visto che tra i due c’è tanta stima. L’attrice romana rifiuta ancora, ma suggerisce la via d’uscita, quando tutto sembra arenarsi per sempre.
“Prendete la Loren come protagonista. Così vi mettete l’anima in pace, tu e Carlo Ponti”.
Così iniziano le riprese di un film che ha fatto la storia del cinema italiano nel mondo, con la Loren contenta di lavorare ancora con Vittorio De Sica. Sophia Loren vince la Palma d’oro come miglior attrice protagonista e il David di Donatello, il Nastro d’Argento e il New York film Criticis Award. E poi una mattina, verso le sette arriva una telefonata, è l’amico Cary Grant: “Hai vinto, hai vinto l’Oscar! Non lo sapevi ancora? Sono felice di essere stato il primo a dirtelo”.
I figli so piezz e core
Sophia Loren torna a essere diretta da Vittorio De Sica in Boccaccio ’70, I sequestrati di Altona e Ieri, oggi e domani. Quest’ultimo è l’ennesimo grande successo, il film è campione d’incassi e vince l’Oscar come miglior film straniero e Sophia Loren si aggiudica il David di Donatello come miglior attrice protagonista.
Il successo sul grande schermo viene turbato da problemi nella vita privata. Sophia perde un bambino al quarto mese di gravidanza e poi scopre di aver un problema ormonale che la costringe a un lungo calvario. Nella primavera del 1968 è di nuovo incinta, ma per non correre pericoli resta a letto per nove mesi e a fine dicembre, con l’arrivo del nuovo anno, nasce suo figlio Carlo jr.
“I miei figli so’ piezz è core, hanno colmato quel vuoto, forse l’unico, che era rimasto nella mia vita”.
Il 1991 è un anno molto importante per la carriera di Sophia Loren. La ragazza timida di Pozzuoli è ormai un’attrice affermata in tutto il mondo, un mito, una figura iconica paragonabile a Marilyn Monroe. E così arrivano due importantissimi riconoscimenti: Il Cèsar e l’Oscar, entrambi per la sua straordinaria carriera. Nello stesso anno, però, Sophia perde la sua adorata mamma Romilda che per tanti anni aveva spronato e sostenuto la giovane figlia nel mondo dello spettacolo.
Africa sotto i mari
Africa sotto i mari è uno dei primi film con Sophia Loren come protagonista. L’attrice può già vantare varie particine in lungometraggi diretti da registi di tutto rispetto e con i fotoromanzi si è fatta notare dal pubblico e dai più importanti produttori, come il napoletano Goffredo Lombardo, fondatore della celebre Titanus, che la vuole come protagonista nel film, diretto da Giovanni Roccardi, con un giovanissimo Nanni Loy come aiuto regista.
Durante una spedizione sul Mar Rosso, la capricciosa figlia del milionario che ha finanziato l’impresa si innamora del comandante della nave.
Il film viene girato nei pressi dell’isola di Ponza e gran parte delle scene vengono realizzate in acqua, spesso sotto acqua. A Sophia la produzione chiede: Signorina, lei è di Napoli, sa nuotare vero? Ma certo!
Ma non è così. Tutto è pronto per il primo ciak, la macchina da presa è pronta a girare e il regista urla al megafono: “Si tuffi!”.
“Non ho aspettato di avere paura, faccio finta di essere capace e mi butto. Alla fine del film sono diventata brava come un pesce, così ho superato l’ennesima paura”.
Il cast: Sophia Loren, Steve Barclay, Umberto Melnati, Alessandro Fersen, Antonio Cifariello.
Il film è disponibile su Prime Video.
Due notti con Cleopatra
In Due notti con Cleopatra, Sophia Loren è diretta da Mario Mattoli e affiancata in scena da Alberto Sordi.
Cleopatra, Regina d’Egitto, ogni notte si concede all’ufficiale che monta la guardia nella sua anticamera e la mattina dopo lo fa avvelenare. Tutti fanno il possibile per evitare il turno di guardia, ma Cesarino, un ingenuo ufficiale, appena giunto in città, è felice dell’incarico. La regina, dovendo recarsi da Marco Antonio, si fa sostituire da una sosia.
Il film è un peplum in chiave comica, definito dalla critica dell’epoca come uno scherzo carnevalesco. Alberto Sordi propone il suo personaggio de Lo scocciatore calato nella realtà dell’Egitto di Cleopatra e su di lui è basata la comicità della pellicola.
Due notti con Cleopatra nella filmografia di Sophia Loren non è certo un lungometraggio imperdibile, ma rivela quella straordinaria capacità della giovane ragazza di Pozzuoli, ancora alle prime armi, di riuscire a interpretare ruoli decisamente lontani all’interno dello stesso film.
La Loren si cala nei panni della perfida Cleopatra e allo stesso tempo della candida Niscia. In entrambi i casi è doppiata (Lydia Simoneschi e Miranda Bonasea), ma riesce alla perfezione nei due diversi ruoli. Bilancia perfettamente la sua presenza con il carattere dei due personaggi, utilizzando al meglio la propria mimica. Ottima palestra i fotoromanzi.
Il cast: Sophia Loren, Alberto Sordi, Ettore Manni, Paul Muller, Ugo D’Alessio
Il film è disponibile su Prime video
Miseria e Nobiltà
Con Miseria e Nobiltà, Sophia Loren torna a essere diretta da Mario Mattoli, nella versione cinematografica della commedia più nota di Eduardo Scarpetta.
Felice Sciosciamocca, uno scrivano squattrinato, viene assoldato, con tutta la famiglia, da un marchese perché recitano davanti al suo futuro suocero, un cuoco arricchito, la parte dei parenti aristocratici, per ottenere il consenso di sposare la figlia Gemma.
“Alla faccia di Cartagine e di tutti i cartaginesi”.
È la celebre battuta pronunciata da Totò, nei panni di Sciossciamocca, quando vede Gemma, una bellissima Sophia Loren. Poi continua:
“Noi ti accoglieremo nel seno della nostra famiglia, e tu accoglici nel tuo”.
Sophia Loren ricorda il Principe come un uomo e un artista irresistibile, al suo fianco qualunque paura e imbarazzo vengono meno.
Cast: Sophia Loren, Totò, Dolores Palumbo, Enzo Turco, Valeria Moriconi
Il film è disponibile su RAIPlay
L’oro di Napoli
Il primo film che emerge dalla filmografia di Sophia Loren è L’oro di Napoli di Vittorio De Sica, composto da 6 episodi, con la Loren, affiancata da uno straordinario Giacomo Furia, protagonista in Pizze a credito.
Sofia e Rosario gestiscono una piccola pizzeria da asporto. Lei è bellissima e formosa e i clienti non fanno altro che apprezzare il suo straordinario fascino. Un giorno il prezioso anello di fidanzamento di Sofia si perde. Potrebbe essere finito nella pasta di una pizza mangiata da un cliente e così inizia una ricerca disperata per recuperare l’anello.
Il film è tratto dai racconti di Giuseppe Marotta, scritti nel 1947 e narrano alcuni aspetti fondamenti della società, del costume e dell’economia napoletana. I bassi napoletani spesso diventano delle pizzerie provvisorie, aperte solo un giorno alla settimana, è così nasce la pizza a credito, come viene mostrato nell’episodio con protagonista Sophia Loren. Il cliente consuma la pizza e poi la paga la settimana dopo, quando riprende l’attività. Ecco la spiegazione dell’origine della pizza oggi a otto.
Sophia Loren in questo episodio è straordinaria. Bellissima, affascinante cammina per le strade del rione Materdei. Il personaggio è popolare, ma come avviene in tanti altri casi, l’attrice lo interpreta con un tocco di classe, mai sofisticato, ma sempre naturale e spontaneo, come lei.
Rosario: E quanto è durata sta messa…
Sofia: E Rosà, e chello nce stata pure ‘a benedizione… Venite a ffa ‘a marenne… Cca se magna e nun se pave!
Il cast: Sophia Loren, Giacomo Furia, Alberto Farnese, Paolo Stoppa, Tecla Scarano
Peccato che sia una canaglia
Il successo di L’oro di Napoli è strepitoso e la ventenne Sophia Loren è ricercata da molti registi importanti, come Alessandro Blasetti che la sceglie per il ruolo di Lina in Peccato che sia una canaglia, film di maggiore incasso in Italia nella stagione 1954 – 55.
La vita di Paolo, tranquillo tassista romano, viene sconvolto dall’incontro di Lina, una ragazza esperta in borseggi e piccole truffe. Lina e la sua famiglia, sconclusionata come lei, affascinano Paolo che fa di tutto per redimere la ragazza.
Il film, tratto da un racconto di Alberto Moravia, è sceneggiato da Ennio Flaiano, Alessandro Continenza e Suso Cecchi D’Amico. È proprio quest’ultima che suggerisce Sophia Loren come protagonista, al posto di Gina Lollobrigida, scelta dalla produzione.
Accanto alla Loren Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni. È in questo film che i due recitano insieme per la prima volta. Inizia così un lungo viaggio, fortunato e pieno di felicità.
“La nostra fu una sintonia immediata, che rimase intatta sino alla fine, senza mai un’incrinatura. In quel primo set imparammo a conoscerci sullo sfondo di una Roma allegra e luminosa del dopoguerra”.
Il cast: Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica, Marcella Melnati, Giacomo Furia
Il film è disponibile su Prime Video
La donna del fiume
Un film che segna un passaggio decisivo nella filmografia di Sophia Loren è La donna del fiume, diretto da Mario Soldati.
Nives, operaia nello stabilimento di marinature per delle anguille di Comacchio, vive da sola, dopo la morte di entrambi i genitori. Durante una festa di piazza viene importunata e Gino, un contrabbandiere la porta via con sé. Tra i due nasce una storia d’amore, ma poi Gino parte per Trieste, dimostrando di non aver intenzione di impegnarsi in una relazione stabile. Nives, intanto, scopre di essere incinta, ma Gino non vuole diventare padre e la ragazza, per vendicarsi lo denuncia e lo fa arrestare.
La donna del fiume è prodotto da Carlo Ponti da solo, senza il contributo del suo socio De Laurentis. Tutto è organizzato nei minimi particolari, con grande dispendio di risorse, per far esaltare le qualità artistiche di Sophia Loren, che non è più una semplice comparsa, ma la sola e unica protagonista, impegnata per la prima volta in un ruolo drammatico, d’impianto melodrammatico, come l’intero lungometraggio.
Per ottenere il massimo risultato vengono chiamati i nomi più importanti. Moravia e Flaiano firmano il soggetto, Bassani, Altoviti e Pasolini scrivono la sceneggiatura, di un film che progressivamente avanza verso la tragedia.
Il cast: Sophia Loren, Gerard Oury, Lise Bourdin, Rick Battaglia, Enrico Olivieri.
La ciociara
Con La ciociara, regia di Vittorio De Sica, sceneggiato insieme a Cesare Zavattini, Sophia Loren entra di diritto nell’Olimpio del cinema internazionale, con la vittoria dell’Oscar come miglior attrice protagonista.
Durante la Seconda Guerra mondiale Cesiria, vedova coraggiosa e battagliera, si rifugia, con sua figlia tredicenne in Ciociaria. Di lei si innamora Michele, giovane intellettuale tormentato. Sulla strada di ritorno verso Roma Madre e figlia vengono violentate da alcuni soldati marocchini.
La prima uscita de La ciociara è il 22 dicembre del 1960, pubblico e critica sono entusiasti del capolavoro firmato da De Sica. Dopo la presentazione al Festival di Cannes, il film viene distribuito oltreoceano, replicando il successo in Italia.
La ciociara viene girato con una suggestiva fotografia in bianco e nero, curata da Gàbor Pogany, utilizzata dal regista per sottolineare le fasi salienti della vicenda, ottenendo una resa meravigliosa, come quando mostra la fuga del Federale dopo l’arresto di Mussolini.
L’intero cast si impegna in un’interpretazione drammatica e realistica, senza mai strafare, in una direzione scrupolosa e dettagliata.
La notte prima di girare la famosa e dolorosa scena della violenza, la Loren non chiude occhi. Sente la parte e i ricordi della guerra affiorano nella sua mente. Lei è esplosiva, carnale, vulcanica e alla fine delle riprese l’intera troupe si concede con un caloroso applauso.
Il cast: Sophia Loren, Jean Paul Belmondo, Eleonora Brown, Carlo Nicchi, Raf Vallone
Il film è disponibile su Prime video
Ieri, oggi e domani
Vittorio De Sica ricorre ancora una volta a Sophia Loren, questa volta affiancata da Marcello Mastroianni, per il suo successivo successo, Ieri, oggi e domani, film a episodi che vuole mostrare uno spaccato della società italiana tra il passato, il presente e l’eminente futuro.
Sophia Loren interpreta tre donne in altrettanti episodi. Adelina, una donna venditrice di sigarette di contrabbando, si salva dall’arresto facendosi mettere sempre incinta. Anna, una donna ricca e annoiata che trova distrazione con un uomo di rango inferiore. Infine, Mara una prostituta che conquista il cuore di un giovane e innocente seminarista.
Il film è meraviglioso. Spumeggianti, travolgenti, comici e un po’ amari tutti e tre gli episodi. Sophia Loren e Marcello Mastroianni trovano una sintonia perfetta, naturale, istintiva, con ormai alle spalle tanta esperienza e un talento perfezionato nel tempo, film dopo film.
Lo strepitoso successo di Ieri, oggi e domani convince Vittorio De Sica a realizzare la trasposizione cinematografica della grande opera di Eduardo De filippo, Filomena Marturano, confermando la Loren e Mastroianni come protagonisti. Squadra che vince non si cambia!
Il cast: Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Aldo Giuffrè, Armando Trovajoli, Tina Pica.
Il film è disponibile su Prime video
I girasoli
La Loren torna a essere diretta da Vittorio De Sica e affiancata da Marcello Mastroianni in I girasoli, candidato all’Oscar nel 1971.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale Giovanna, una donna sposata che abita vicino a Milano, rifiuta di accettare la morte del marito Antonio, disperso in Russia. Un flashback riporta ricordi del corteggiamento, vicino a Napoli, la licenza per sposarsi, i tentativi di evitare la leva, e l’ultimo addio. Alcuni anni dopo la guerra, senza nessuna notizia di Antonio, Giovanna va in Russia a cercarlo.
Il film viene girato in un momento storico particolare. Le rivolte studentesche e lo scontro ideologico nelle piazze sono all’apice e De Sica si affida ancora una volta alla coppia Loren – Mastroianni, con il piccolo Carlo jr, nel ruolo del figlio di Giovanna (Sophia Loren).
“Vittorio non stava bene, dentro di lui la malattia dei polmoni scavava lentamente la sua strada. Ma non aveva perso la sensibilità per i particolari, l’amore per i bambini, il gusto di descrivere il quotidiano lavoro delle donne, lo strazio degli adii, i sentimenti frustrati dalla violenza della vita”.
Il cast: Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Ljudmila Savel’eva, Anna Carena, Germano Longo
Una giornata particolare
In Una giornata particolare Sophia Loren trova ancora Marcello Mastroianni. Questa volta, però, la formidabile coppia del cinema italiano è diretta da Ettore Scola.
La Roma fascista è in festa per l’arrivo di Hitler in visita dal Duce. In un edificio popolare Antonietta, casalinga, moglie e madre di sei figli, incontra Gabriele, annunciatore radiofonico omosessuale, prossimo al confine. Tra i due nasce un rapporto di tenerezza e compressione.
Quando Sophia Loren interpreta Antonietta in Una giornata particolare ha 43 anni e tanta esperienza. Durante le riprese, percepisce una grande stima che il regista sente nei confronti di Marcello Mastroianni, verso di lei, invece, qualche dubbio. Il regista teme che la grande fisicità e bellezza dell’attrice Premio Oscar possano mettere in ombra il personaggio di Antonietta, del tutto diversa.
Ma anche i grandi cineasti come Scola possono sbagliare e Sophia Loren interpreta con la sua, ormai, consolidata maestria un personaggio unico, vibrante di tenerezza, passione e amore.
Il cast: Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Alessandra Mussolini, Francoise Berd, Vittorio Guerrieri
Il film è disponibile su
Il mito di Sophia Loren
La filmografia di Sophia Loren testimonia il suo grande talento, il suo inconfondibile stile, capace di adattarsi anche al cinema delle piattaforme, come nel film diretto dal figlio Edoardo Ponti, distribuito in Italia da Netflix, La vita davanti a sè
Negli anni Sophia ha costruito, con fatica, sacrificio e studio una carriera straordinaria, diventando un mito per diverse generazioni in Italia e nel mondo, come racconta il cortometraggio, disponibile su Netflix, Cosa farebbe Sophia Loren?
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