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Conversation

‘Scordato’ conversazione con Rocco Papaleo

Con 'Scordato' Rocco Papaleo realizza una summa poetica del suo universo artistico ed esistenziale raccontando la storia di un uomo che non c’è.

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Nelle sale a partire dal 13 Aprile, Scordato di Rocco Papaleo è una favola moderna che racconta con i toni della commedia la storia di un uomo costretto a confrontarsi con i fantasmi del suo passato. Del film abbiamo conversato con il suo autore.

Scordato di Rocco Papaleo è distribuito da Vision Distribution.

L’inizio di Scordato di Rocco Papaleo

Per come è composta, con la luce abbagliante che annuncia l’entrata in chiesa della bambina, la scena iniziale sottolinea la natura onirica e magica della storia. 

Hai colto perfettamente quel simbolo lì. In realtà la scena voleva segnare l’entrata in campo dell’elemento fantastico del film, del viaggio a ritroso nel tempo raccontato con una sorta di realismo magico.

La luce gioca un ruolo fondamentale anche in un’altra scena importante del film, quella del trapasso dal mondo reale a quello immaginato. Il passaggio dall’ombra alla luce che investe i protagonisti all’uscita dal tunnel rende al meglio l’idea del portale spazio temporale tipico delle favole. Scordato un po’ lo è, una favola. 

È assolutamente così. Nell’elemento formale esiste questa ricerca per riuscire a rendere simbolico l’inizio del viaggio nel passato. Non so se hai letto, ma Scordato è il mio film più autobiografico.

Non ho letto niente perché mi piace arrivare puro alla visione del film.

Mi fa molto piacere. Scordato è il mio film più autobiografico senza contenere elementi direttamente collegati alla mia vita. Questi ultimi, pur presenti, sono mediati dalla componente simbolica. Mi piace la definizione di favola perché è questa la modalità migliore per raccontare il mio disagio verso la realtà che viviamo. Molte delle situazioni messe in scena non corrispondono alla mia vita vera però è come se lo fossero. Penso alla degenerazione delle ideologie a cui ho assistito nel corso degli anni e che nel film ho reso attraverso il racconto della sorella di Orlando. I due fratelli partono dallo stesso mondo poetico ma quello della sorella un certo punto si rompe per degenerare nella violenza.

Temi, simboli e metafore

Stando a ciò che si sa di te mi pare che Scordato ti racconti attraverso una trasfigurazione poetica di fatti, idee e pensieri della tua autobiografia artistica e personale. Tu li traduci in una narrazione in parte reale, in parte fantastica. Penso per esempio al rapporto di odio e amore verso la tua terra d’origine, così come all’importanza della musica. Sono temi, questi, destinati a comparire più volte nel corso del film. 

Assolutamente. Da come sto capendo questa intervista è inutile, nel senso che fortunatamente, almeno nel tuo caso, è arrivato tutto nel modo in cui speravo prima di fare il film.

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A proposito di simboli e di metafore, tutto nel film è doppio, a partire dal titolo, allusione alla condizione esistenziale del protagonista ma anche al suo mestiere di accordatore di pianoforti. Parliamo di una caratteristica che appartiene un po’ a tutti i personaggi: non solo al protagonista e al suo alter ego, ma anche alla sorella, con la sua doppia vita. Una peculiarità rintracciabile anche a livello narrativo e per esempio nella scena del primo amplesso, quando Orlando e Ottavia decidono di chiamarsi con i nomi di Antonio e Cleopatra.  

In certi passaggi ho fatto un po’ d’accademia, poi però ci sono cose un po’ nascoste, messe con la speranza che venissero allo scoperto. Mi sembra che almeno nel tuo caso si siano rivelate. D’altronde, Scordato è il mio film migliore perché più maturo degli altri. L’ho fatto con l’intenzione di raccontare qualcosa che avesse continuamente dei rimandi simbolici. Ce ne sono di continuo e sentire che tu li hai colti mi rende felice.

Il genere di Scordato di Rocco Papaleo

Il film è una commedia mélange nella capacità di rimescolare generi e toni. Considerando la natura del rapporto tra Orlando e il suo alter ego, Scordato potrebbe essere un Buddy Movie. 

Assolutamente sì. La decisione di rivelare quasi subito l’identità del mio compagno di viaggio, e cioè del mio io giovane, è stata fatta per comunicare l’originalità del film che non è la semplice rielaborazione di una vita, compiuta al fine di riconnettersi con se stesso. L’aspetto insolito si deve proprio alla sua forma e alla ricerca continua del doppio, dei due piani narrativi e così via. Pensando allo spettatore, sarebbe stato meglio non svelare la sorpresa ma in termini di comunicazione abbiamo puntato a incuriosire le persone per convincerle ad andare a vedere il film.

Il personaggio di Rocco Papaleo in Scordato

L’introduzione del tuo personaggio è allo stesso tempo divertente e malinconica. Il dialogo assertivo di Orlando nei confronti di Ottavia ci raccontano un uomo passivo nei confronti dell’esistenza. Il grigio e il nero della fotografia completano la descrizione di una persona “morta alla vita”. 

Assolutamente, ed è proprio lì che si annida in qualche maniera l’elemento autobiografico, perché il film l’ho scritto durante il Covid, periodo in cui eravamo tutti un po’ passivi, ma soprattutto c’era questa idea di scollatura con il resto del contesto. Senza esagerare, diciamo che mi sento così ancora oggi, in difficoltà con i cambiamenti creati dagli effetti della pandemia. Non avevo la pretesa di parlare in modo specifico del malessere dei nostri giorni però, nel complesso, questo è il sentimento che mi ha guidato, non dimenticando mai di essere alle prese con un film d’intrattenimento. Dunque ho cercato anche di puntellarlo con della leggerezza e con varia ironia, considerando che Scordato è malinconico senza esagerazione. Il giovane che redarguisce il vecchio fa scattare l’elaborazione interiore che porta il protagonista a riconnettersi con la realtà.

Le scelte di regia

Leggerezza e malinconia si intersecano e si alternano nella sequenza in cui Orlando e Ottavia decidono di fare l’amore. Ancora una volta sono le scelte di regia a comunicarci lo stato d’animo dei personaggi. La fissità della ripresa centrale, quella in cui esalti la rigidità di Orlando, prostrato ancor prima di iniziare, è seguita dalla rivoluzione della macchina da presa, traduzione di uno slancio che per il protagonista ha conseguenze tragicomiche, con il mal di schiena che lo costringe a interrompere l’amplesso, certificando la sua disaffezione a qualsiasi tipo di piacere. 

Beh, diciamo che il mal di schiena è messo apposta per parlare del nostro male di vivere. Essendo una commedia non poteva essere esente da motivi di divertimento, però è ovvio che si tratta di un dolore simbolico, come poi si rivelerà attraverso la relazione con la fisioterapista. Attraverso il personaggio di Olga si scoprirà che la patologia di Orlando è conseguenza di un qualcosa successo nella sua vita passata. Mi fa piacere che tu ne abbia colto i vari riferimenti che sono per lo più simbolici.

Olga, la fisioterapista interpretata da Giorgia, assomiglia alla fatina delle favole. Lo è per la funzione salvifica operata nei confronti di Orlando, ma anche per la sua evoluzione nel corso del racconto, suggellato dalla sguardo con cui Olga lo congeda nella scena girata sulla porta della stanza d’albergo. Quello di Olga è il sorriso reticente di chi sa che la delusione di Orlando presto si trasformerà nella sua salvezza. 

Hai capito in pieno il film e mi stai dando molta soddisfazione perché non è scontato che sia così. Mi rendo conto che le cose sono anche un po’ nascoste e da parte mia c’era la speranza che venissero fuori. È vero, lei ha quell’espressione un po’ dispiaciuta e un po’ furbetta che Giorgia è stata brava a tradurre, cogliendone le sfumature. A volte i film vengono visti anche un po’ distrattamente, ma non lo dico in senso negativo. Il primo livello è destinato ad arrivare in maniera più forte e questo distoglie la maggior parte del pubblico dal cercare altro. Scordato ha la forma di una commedia ma in realtà è un film di impianto drammatico: per funzionare ha bisogno di queste stratificazioni di livelli e se alla fine esiste una persona come te, capace di coglierli, per me l’obiettivo è raggiunto.

Rocco Papaleo attraverso Scordato

Scordato presenta forte continuità con elementi specifici della tua poetica. Parlo del viaggio come ritorno alle proprie radici, del sud come luogo dell’anima e poi del tuo rapporto con la musica, ancora una volta utilizzata in funzione narrativa, ma anche in una dimensione poetica e sentimentale. 

Tutti i miei film hanno sempre una connessione molto forte uno con l’altro. Nel film ho usato una nota più insistita, che all’inizio serve al protagonista per cercare l’accordatura, poi funziona in chiave ancestrale, come una sorta di ipnosi, per la capacità di immergere Orlando nei propri ricordi. Assieme al compositore abbiamo cercato una musica in grado di crescere, partendo dalla batteria per poi allargarsi al suono del contrabbasso e così via con gli altri studenti musicali. Ci sono molti pezzi di pianoforte e di chitarra. Abbiamo usato anche Gershwin, con un pezzo tratto da Un americano a Parigi, proprio per dare questa idea un po’ epica alla risoluzione del viaggio del protagonista. L’uso della musica è molto ponderato perché fa parte un po’ della mia caratteristica, quello di essere innanzitutto un musicista e poi tutto il resto.

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La scena finale è bellissima, al di là del suo valore esistenziale. L’hai concepita come una quinta teatrale, con gli attori del film che si congedano dal loro pubblico. C’era questa intenzione?

Sì, assolutamente. C’erano tutte e due le intenzioni, quella di lui che si riconcilia con se stesso, e va nel luogo dove usava scrivere poesie con la sorella. Il pontile sospeso sulla diga è un posto magico che sta dalle mie parti e che si adattava a questa passerella finale a cui prendono parte tutti gli attori della storia. Orlando li sfiora senza vederli pur essendo sul punto di “accordarsi” con loro. L’uomo passa, loro si girano come se volessero rivolgersi a lui e al pubblico. In sostanza, sì, è una forma di ringraziamento.

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Scordato

  • Anno: 2023
  • Durata: 104'
  • Distribuzione: Vision Distribution
  • Genere: commedia
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Rocco Papaleo
  • Data di uscita: 13-April-2023