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Rome Independent Film Festival

Il paese delle persone integre: la sfida di un popolo libero

Sotto il peso di una dittatura infinita la ribellione arde, concepisce la speranza del cambiamento e la voglia di un nuovo Burkina Faso

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il paese delle persone integre

Christian Carmosino Mereu è l’autore di un’opera che testimonia della storia di una delle tante nazioni africane dimenticate dai media mainstream e dall’opinione pubblica occidentale. Il Burkina Faso e i fatti rivoluzionari del 2014 diventano lo spunto di un racconto che miscela con estrema naturalezza la forza del reportage e l’incedere tipico del documentario classico. Già presente nelle giornate degli Autori della 79 Biennale del Cinema di Venezia, è nel programma del Rome Indipendent Film Festival. Il film, patrocinato da Amnesty International Italia,  è prodotto dallo stesso Christian Carmosino Mereu, Vito Zagarrio, Dipartimento Filosofia, Comunicazione e SpettacoloUniversità degli Studi Roma Tre, DocFest Productions e Indyca.

Il paese delle persone integre è la Storia che si fa testimone attento

Un tempo prezioso

Il paese delle persone integre è un viaggio a ritroso nel cuore di uno dei Paesi africani più complicati e martoriati dalle relazioni politiche internazionali. Il Burkina Faso, sotto lo sguardo della camera di Carmosino Mereu, mette in scena la semplicità di un proprio malessere da tempo ancorato alla difficoltà di emanciparsi definitvamente da un passato tormentato. Un racconto a quattro personaggi che, attraverso le loro aspirazioni di libertà, descrive la natura di un popolo troppo spesso oltraggiato nel proprio sentimento di autodeterminazione. Un musicista reggae, Sams’k Le Jah, vera e propria icona della rivoluzione del 2014, un candidato alle elezioni di là a venire, un sindacalista minatore e una giovane madre impegnata a salvare la propria famiglia. Le loro narrazioni conducono oltre la ribellione, nel sempre difficile quotidiano sociale che si sviluppa nelle speranze disattese degli anni successivi.

Il silenzio della Storia

Il paese delle persone integre ha una protagonista assoluta, titolare di ogni fotogramma del suo coinvolgente racconto. Un suono ambiente che da sempre regola e unisce lo svolgersi della Storia e dei complessi rapporti umani di popoli fatti di vestigia dalle infinite sfumature. Un brusio di sottofondo, continuo e immutato nel tempo, che avvolge l’intero territorio. Un grido silenziato verso una civiltà occidentale incapace di comprendere e di renderle giustizia e riconoscenza. È l’Africa, l’immensa culla progenitrice della nostra natura umana.

Il paese delle persone integre, la cromatica dei sentimenti

Di bianco e di nero si tinge la drammatica cronaca dei fatti, a partire dall’evento progenitore del racconto. Snocciola il suo consueto contesto di terrore, di dolore e di coraggio ma non rinuncia ai dettagli della lotta che sottili addensano le scale portanti dei grigi. Il colore sedimenta, spiega, senza mai arretrare di fronte a una realtà per nulla tenera.  Racconta la normalità di un quotidiano di tensione irrisolta. La capacità non solo di sopravvivere ma di vivere, adattandosi al contesto del tempo. È un esercizio che il documentario di Carmosino Mereu condivide egregiamente senza perdersi nell’enfasi o nelle sottolineature di facciata.

Lo schiavo che non organizza la propria ribellione non merita compassione per la sua sorte. La libertà può essere conquistata solo con la lotta.

Thomas Sankara

La libertà

Non v’è dubbio che sullo sfondo de Il paese delle persone integre aleggi la figura di Thomas Sankara, l’ex leader del Burkina Faso assassinato nel 1987 dal suo vice. Quello stesso Blaise Compaoré, per anni inamovibile presidente padrone, deposto a seguito degli avvenimenti scaturiti dalla rivolta documentata da Carmosino Mereu.  Il progetto di Sankara, volto all’emancipazione dei popoli africani dai residui tentacolari del colonialismo, ad oggi segna il passo ma non svanisce. La deposizione dell’ultimo  Presidente, Roche Marc Christian Kaloré, nel gennaio del 2022, la presenza delle forze speciali francesi della Sabre, la lotta contro le cellule jihadiste da tempo operanti nella regione del Sahel restringono il confine dell’identità nazionale. Ma non  intaccano la libertà di un pensiero che i protagonisti del lavoro di Carmosino Mereu, attraverso le parole e i primi piani intensi, manifestano senza remore e senza tremore per un’esistenza sempre in bilico.

  • Anno: 2022
  • Durata: 106 minuti
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Italia, Burkina Faso
  • Regia: Christian Carmosino Mereu